Sacchi: Carlo più bravo di me di Fabio Vergnano
Sacchi: Carlo più bravo di me ^.ENA^RESIA Sacchi: Carlo più bravo di me «Balle spalle ha la società migliore» intervista Fabio Vergnano TORINO DATE retta all'Arrigo: l'allie�vo è meglio del maestro. Per Sacchi è Carlo Ancelot�ti il vero artefice dello scudetto ' he la Juve si appresta a incasto�nare fra gli altri gioielli di fami�glia. Ma attenzione: come Carlet�to anche l'ex et della Nazionale sceglie il basso profilo: «Bisogna ancora aspettare prima di cele�brare i bianconeri. Ci sono 24 punti in ballo e ci si può ancora scottare». Ma se scudetto sarà, il meri�to andrà soprattutto ad An�celotti? «Carlo sta facendo benissimo, aiutato da un ambiente che ha ima grande cultura del lavoro e conoscenze sviluppate ad alto livello. Quella bianconera è una società al di sopra di ogni sospet�to, i dirigenti hanno sempre il polso della situazione, e ti pro�teggono». Lei conosce bene Ancelotti: quali sono le doti che l'han�no aiutato a imporsi? «Innanzitutto il buon senso, usa�to pure per superare la diffiden�za che ha accompaganto il suo arrivo. E la gente fatica a ripen�sarci quando appiccica certe eti�chette». Anche umanamente si è fat�to subito apprezzare. «E' impossibile non volergli be�ne. E' un uomo positivo, buono, modesto e intelligente». E tecnicamente come se lacava? «Parlano i risultati. Ha smentito lo scetticismo iniziale, è riuscito nella difficilissima impresa di mettere la Juve davanti ad alme�no altro quattro squadre che sulla carta le erano superiori. Inoltre ha ridato fiducia a gioca�tori che erano in calo e ne ha riproposti altri reduci da gravi infortuni, gente che si pensava non riuscisse neppure a recupe�rare». La Juve gli ha dato cartabianca. «La società si è comportata come fa soltanto chi ha una grande competenza in materia, ovvero ha avuto molta pazienza. C'era uno Zidane che all'inizio non sembrava il giocatore capace d fare la differenza. Del Piero sta�va arrivando e ancora oggi è un giocatore da aspettare perché non è travolgente: gli manca il cambio di ntmo. Nessuno ha messo fretta a Carlo, hanno atte�so che lavorasse». Guai è la vera forza della squadra? «Aver mescolato le qualità indi�viduali con il collettivo. Se non hai un gioco non aiuti neppure i campioni più bravi». Ancelotti ha pensato prima a organizzare la difesa che a dare spettacolo in attacco. Carlo dice che anche in que�sto è sacchiano. «La Juve ha dato il meglio nella fase difensiva. Questo può lan�che essere un lìmite, però signifi�ca pure che ha margini di miglio�ramento. Lo spero per l'affetto e la stima che nutro nei confronti di Ancelotti. Ma tornerei sui meriti della società: ha speso meno di altri e ha ottenuto più di tutti. Questo significa che idee e lavoro valgono più dei soldi». Cosa consiglierebbe ad An�celotti? «Non ha bisogno di suggerimen�ti. Ci parliamo spesso e abbiamo identità di vedute. Oltre che un mio giocatore è stato anche mio assistente in Nazionale. A conti fatti direi che ormai mi ha supe�rato». Ma Carletto è stato facilita�to da una concorrenza che strada facendo si à autoeli�minata? «Non sono le altre che hanno deluso, è la Juve che con la continuità ha creato problemi alle avversarie. Tuttavia soltan�to dopo la sfida con la Lazio Ancelotti potrà sentirsi campio�ne d'Italia». Sarebbe uno scudetto mac�chiato dalle polemiche? «Non guardiamo agli episodi, pensiamo alla globalità di tutta una stagione da protagonisti». Arrigo Sacchi (foto) è stato prima allenatore di Ancelotti al Milan, poi lo ha avuto come assistente in Nazionale. Di Carletto dice: «E' modesto e intelligente, ha saputo superare le diffidenze iniziali, ha portato la Juventus davanti a squadre che sulla carta le erano superiori»
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