«Sparacio teneva in pugno Lembo» di Fabio Albanese

«Sparacio teneva in pugno Lembo» LE DICHIARAZIONI DI UN PENTITO «Sparacio teneva in pugno Lembo» Al giudice Rolex d'oro e finanziamenti J^aausa Fabio Albanese CATANIA IO cognato mi parlava del dottor Lembo co�lme di una persona che lui, per cosi dire, teneva in pugno». Parola di Santi Tim�pani, criminale pentito impa remalo con Luigi Sparacio, il boss finto-pentito che suo malgrado ha inguaialo il sostituto della Dna Giovanni Lembo, arrostalo domenica scorsa conl'infamante accu�sa di concorso esterno in associazione mafiosa assie�me all'ex capo dei gip di Messina, Marcello Mondel�lo. Lombo, che ò già stato interrogato dai giudici catanosi, ha respinto ogni addebi�to. Ad accusarlo ci sono «convergenti dichiarazioni» di altri collaboratori di giu�stizia, di carabinieri e di funzionari di polizia. Decine di persone che, nei fatti. ammettono che i due aveva�no frequentazioni che anda�vano ben al di là dei rapporti tra un pentito e il magistra�to che lo gestisce. Lo riconosce anche lo stes�so Sparacio che, nelle dichia�razioni rese di reconte ai magistrati di Catania, dice: «Comprendevo che il dottor Lembo aveva un suo interes�se specifico a seguire da vicino la mia collaborazione per evitare che io potessi rendere dichiarazioni sul suo conto». Quali? Secondo l'inchiesta Lembo avrebbe avuto rapporti intensi con Michelangelo Alfano, ex pre�sidente del Messina Calcio e boss mafioso, e con l'impren�ditore Santi Travia, fra gli arrestati di due giorni fa. Interessi sopratlullo eco�nomici, ma non solo. C'è l'ombra della massoneria. Ed è Timpani a dire che Lembo «chiese di gambizza�re un legale di Patti con cui aveva avuto problemi». Dice lo stesso Sparacio: «Posso dire che il dottor Lembo investiva nello attività del Travia. Tuttavia posso dire che i soldi da investire per il dottor Lembo venivano ma�terialmente sborsali dall'Al�fano». Lembo era interessa�to ad edificare in un terreno della moglie sull'isola di Lipari e Alfano e Travia erano slati contattati. E poi, ecco i dieci milioni dati da Sparacio al legale di Lembo per pagare l'onora�rio. E un costoso Rolex che Sparacio, collezionista di orologi, gli avrebbe regala�to. E l'assegno di cinquanta milioni, scoperto dal Gico dolla Guardia di Finanza e riconducibile a conti banca�ri di Travia. Ieri sera, durante l'inter�rogatorio, l'imprenditore Travia avrebbe ammesso di aver dato quell'assegno, «un prestito onorato». Travia ha però sostenuto di non avere più rapporti con Lembo da anni. La loro amicizia si sarebbe raffreddata «perché egli, dopo aver tentato di baciare mia figlia, l'aveva invitata telefonicamente di�cendole di raggiungerlo a Roma». Lembo ha più volte negato davanti ai giudici catenesi le sue relazioni peri�colose. Sulla gestione allegra del pentito Sparacio fa mettere a verbale: «Desidero precisa�re che della presunta libertà che veniva consentita allo Sparacio all'interno struttu�ra extracarcerario a me non interessa proprio nulla». L'inchiesta ha accertato che era il pentito con la Ferrari a coordinare le di�chiarazioni degli altri penti�ti, che incontrava all'hotel Europa di Messina. E' sem�pre Timpani a parlare: «Pote�va stabilire le linee di accu�sa e chi fare indagare». C'è poi il capitolo Mondello, l'ex gip che si è messo in pensio�ne nell'ottobre scorso quan�do l'inchiesta era già a buon punto. Verrà interrogato questa mattina. Per fare scagionare un suo uomo, il finto pentito Spara�cio attraverso il boss Santo Sfamemi, e «in virtù dell'ap�partenenza massonica», si rivolse a Mondello che gli sugger�«di procurarsi dei falsi testimoni per fornirgli un alibi». Non se ne fece nulla perché altri pentiti lo accusarono. Mondello avrebbe poi fat�to scarcerare dopo venti gior�ni un uomo accusato di omicidio.

Luoghi citati: Alfano, Catania, Europa, Lipari, Messina, Patti, Roma