Otranto 2000, lo sbarco della legalità

Otranto 2000, lo sbarco della legalità VITA DA CMUMDEStlNi Otranto 2000, lo sbarco della legalità Don Ciotti e i giovani albanesi accolti dalla popolazione LECCE Accucciati su un barcone bianco traballarne nel mare agitato del Canale d'Otranto, 24 albanesi tutti volontari dei centri giovani�li di Valona, Tirana e Durazzo sono arrivati ieri mattina sulle coste del Salento. Profughi finti dopo decine di migliaia di profu�ghi veri per lo «sbarco della legalità», come è stata chiamata la simbolica traversata AlbaniaItalia sulla rotta della dispera�zione. Lo sbarco voleva richia�mare l'attenzione di tutti su un dramma senza fine che è con�temporaneamente un business: porta infatti nelle tasche della criminalità organizzata dati dell'osservatorio di polizia di Londra 1 Smila miliardi. Un'in�dustria mondiale che vive sulla pelle dei poveri. Sul molo di Otranto, la patria degli sbarchi essendo distante solo 71 chilometri da Valona e quindi da un Est europeo che cerca l'occidente, c'era ieri, tra le autorità, don Luigi Ciotti. Il presidente dell'associazione di volontariato Libera è arrivato in Puglia e ci resterà fino a marted�per parlare di mafie e immigra�zione, stringere mani e incitare la gente a lottare e a denunciare, ad aiutare i poveri e combattere i criminali. E' assolutamente non casuale la scelta del Salen�to, la terra dei profughi e del�l'emergenza contrabbando quanto dell'ospitalità e dell'ac�coglienza calorosa verso gli im�migrati, candidata anche dal sindaco di Venezia Cacciari al Nobel per la Pace. Di qui sono passati la gran parte dei 90mila immigrati giunti in Puglia solo nei primi dieci mesi dell'anno scorso, i mesi caldissimi dell'emergenza-Kosovo. Accompa�gnato dal sottosegretario all'In�terno, Alberto Maritati, puglie�se di Lecce, ma con' una casa a Otranto che guarda al porto degli sbarchi, don Ciotti ha spie�gato il perché di questa iniziati�va organizzata insieme con la Provincia di Lecce e l'associazio�ne Avviso Pubblico. «Uno sbar�co altamente simbolico, un se�gnale che rappresenta l'impe�gno sociale e civile affinché non venga meno il coraggio della denuncia». Poi con il consueto tono appassionato don Ciotti ha criticato la posizione dell'Italia nei confronti della criminalità e «la linea politica intrapresa con�tro l'immigrazione clandestina e la mafia». Perché parole sue «non possiamo accontentarci di normative poco flessibili verso gli immigrati». Citando la Spagna e un dise�gno di legge che prevede «non troppo rigide» modalità per l'in�gresso e l'accoglienza degli im�migrati, don Ciotti ha sottolinea�to che è giusto seguire questa strada perché bisogna «dare di�gnità agli immigrati e garantire i diritti di chi è costretto ad abbandonare il proprio paese». Don Ciotti ha segnalato il perico�lo che «il sacrosanto diritto» di occuparsi della sicurezza possa fare dimenticare «i lami immi�grati sfruttati ed emarginati, come le cinque persone morte nel rogo di Legnano». «Questo di Otranto ha ag�giunto è uno sbarco nella legalità. Giovani albanesi sono stati accolti dalle massime auto�rità. Significa che c'è allenzione verso le fatiche, le sofferenze delle persone. Ed è un momento lier riflettere sul problema deli'immigrazione. Le mafie gesti�scono nel mondo, secondo un'ul�tima stima, ISmila miliardi di lire, sulla polle di chi fa più fatica. Quindi c'è il dovere di creare un contrasto creando dei flussi regolari. Ci vuole attenzio�ne, senza scorciatoie». Nei suoi tre giorni di perma�nenza in questo scorcio di Pu�glia presidialo dalle forze di polizia Isono 1900 i militari impegnali nell'Operazione Pri�mavera soprattutto in funzione anti-contrabbando), don Ciotti sarà accompagnato dai giovani albanesi sbarcati ieri, di eia fra i 18 e i 24 anni. Saranno con lui oggi nell'università di Lecce a patiate di immigrazione. E do�mani, a Casarano, per «la giorna�ta della memoria o dell'impe�gno», quando verranno Ietti i nomi dello vittime della malia. di chi slava dalla parie della giustizia e dell Italia perbene. Poi saluteranno don Ciotti, l'Ita�lia e torneranno a casa, in Alba�nia, 71 chilometri di mare, la stessa disianza che c'è fra Taran�to e Brindisi, la slessa rolla che decine di loro connazionali han�no percorso verso l'occidente ricco, ma senza mai riuscire a toccare terra. (r. e. b.j «Una traversata simbolica e un segnale d'impegno civile perché non possiamo accontentarci solo di inasprire le leggi. La Spagna come esempio» Domani incontro in provincia di Lecce per la «Giornata della memoria e dell'impegno» dove verranno letti i nomi di chi sta con la giustizia ed è morto per mafia A sinistra: Don Luigi Ciotti, presidente delll'associazionc «Libera». Sopra: un gruppo di profughi sbarcati sulle coste italiane SEIMILA ALBANESI IN PIÙ Nel 2000 in Italia potranno entrare legalmente più di seimila albane?i. Lo ha detto il sonosegretario all' interno Alberto I-iaritati (nella foto) L'accoglienza per gli albanesi quest'anno è prevista dalla legge sull'immigrazione, una normativa che Maritati definisce «il massimo che abbiamo potuto fare dal momento che 1' opposizione si schiera contro, tende a far chiudere le frontiere». Il sottosegretario ha aggiunto che «le nazioni più fortunate come l'Italia hanno un debito storico nei confronti dei popoli che sono stati trattatj male dalla storia» GLI STRANIERI NEIL NOSTRO PAESE TOTALE 1.250.214 te previsioni per II 2000 Enfro la fino dell'anno potranno entrare legalmente in Italia 63.000 immigrati 28.000 usufruiranno della chiamata diretta (già assunti da aziende o privati) 15.000 entreranno con lo sponsor (aziende o privati che garantiscono loro per un anno un reddito minimo] Le regioni con più immigrati irregolari Lombardia 'aKBNHBnHBHBHI^^ 316.400 Lazio (jaBHHNHBHHSJBèd 263.207 Veneto (WtÈKKMSmd'\43A\3 Emilia Rom. (WtKtSmld U0.05} forte: Carilaj •«'■■»'' . in i-iwi ii auiLinniHiim ■wjmijiìwiii. inMimni'.n.i* .,.^—.-^, ^™^ GABICCE, SBARCHI DI CURDI Un gruppo di clandestini (una ventina, per lo più uomini aduli) di etnia curda è staio individualo ieri mattina tra Cattolica e Gabicce. I clandestini potrebbero essere sbarcati da un gommone o un motoscafo raggiungendo il porticciolo di Vallugola. vicino a Gabicce, dove sono st-u avvistati la prima volta. Una motovedetta ha subito preso il largo ma non ha avvistato nessun natante. I clandestini sono stati sor presi a vagare nel centro di Gabicce o nelle campagne circostanti.

Persone citate: Alberto I-iaritati, Alberto Maritati, Cacciari, Don Ciotti, Don Luigi Ciotti, Ietti