Mafia, arrestati due giudici a Messina

Mafia, arrestati due giudici a MessinaIn carcere anche un maresciallo dei carabinieri, due collaboratori di giustizia e un imprenditore Mafia, arrestati due giudici a Messina L'accusa: hanno usato un falso pentito eprotetto un boss MESSINA. Concorso esterno in associazione mafiosa, abuso d'ufficio, falso ideologico. Sono le accuse formulate dai giudici di Catania che ieri hanno ordina�to l'arresto di due magistrati messinesi, bloccati uno sabato mattina nel suo ufficio della procura, l'altro a casa. Sono Giovanni Lembo, 55 anni, sosti�tuto procuratore della Direzio�ne nazionale antimafia «applica�to» a Messina, e Marcello Mon�dello, 71 anni, già capo dei gip, andato in pensione nello scorso ottobre quando la bufera giudi�ziaria era in vista. Delle gravi accuse ad alcuni magistrati di Messina e Reggio Calabria, legate a un'allegra gestione del unto pentito Luigi Sparacio, si parlava da tempo. Alcuni nomi di indagati sono circolati per mesi. Adesso giun�ge il provvedimento del gip di Catania, Edo Cari, che ha spedi�to in carcere Lembo, posto agli arresti domiciliari Mondello, or�dinato la notifica di provvedi�menti di custodia cautelare ad altre 4 persone: per minacce, a un maresciallo dei carabinieri, Antonio Princi, 34 anni, collabo�ratore di Lembo; per concorso in associazione mafiosa, a un imprenditore messinese. Santi Travia, 62 anni; per calunnia, a due pentiti, Cosimo Cirfeta, 35 anni, e Giuseppe «Pino» Chiofalo, 50 anni. L'inchiesta è nata alla fine del '97 da un esposto presentato alla procura di Catania dall'av�vocato Ugo Colonna, difensore di pentiti, che ora vive sotto protezione lontano dalla Sici�lia: ai magistrati raccontava un complotto per screditarlo e la sospetta gestione di Sparacio. Nell'indagine sarebbero coin�volti altri magistrati, un pm messinese e un giudice reggino. Lembo, in particolare, è accusa�to di «avere sistematicamente agevolato Luigi Sparacio». Albanese A PAGINA 3

Luoghi citati: Catania, Messina, Reggio Calabria