La caduta del partito padre e padrone

La caduta del partito padre e padrone La caduta del partito padre e padrone Ora è possibile laguerra, ma anche la riunificazione PECHINO La vittoria alle elezioni di Chen Shui-bian segna la fine del partito nazionalista, il Kuomintang, il quale rappresenta un pezzo talmente glo�rioso di storia cinese che il ritratto del fondatore, Sun Yat-sen, appare equanimamonle nelle piazze della Cina popolare e in quelle di Taiwan. Il Kuomintang infatti fu fondato con l'appoggio finanziario oltre che orga�nizzativo del Comintem. A Mosca furono addestrati nei primi Anni '20 il comandante militare e quello poli�tico dell'esercito che avrebbe dovuto liberare la Cina: Chiang Kai-shek e Zhou Enlai. Sin dall'inizio il partito comunista era dentro il Kuomin�tang. I rapporti tra le due organizzazio�ni si guastarono però alla morte di Sun, nel 1925, e noi 1927 scoppiò il conflitto tra i due partiti che si concluse solo nel 1949, con la fuga di Chiang Kai-shek a Taiwan. Dui il Kuomintang cambiò in parte pelle. Accettò, su pressione degli america�ni, di procedere alla riforma agricola cui si era sempre opposto sul conti�nente, e al di là della retorica guerra�fondaia cominciò a promuovere una nuova classe di funzionari dello Sta�to nati tmll'isola e con scarsa affezio�ne verso il resto del Paese. Nel frattempo, per 21 anni, gran parte del mondo diviso dalla Guerra fredda aveva accettato una finzione: che l'isola di Taiwan rappresentasse tutta la Cina. La finzione fini nel 1970, quando, su iniziativa dell'Ita�lia, Pechino fu invitata a sedere all'Onu in rappresentanza della Ci�na. Un secondo colpo al Kuomintang venne già l'anno dopo, con ravvici�namento tra Usa e Cina che si conclu�derà solo nel 1980 con il cambio di relazioni. Washington riconosceva Pechino come unico rappresentante di tutta la Cina e chiudeva l'amba�sciata a Taipei. Non solo: gli Usa si schieravano a favore della riunifica�zione pacifica delle due parti della Cma separata. Allora comunque era già morto Chiang Kai-shek, spentosi nel 1975, un anno prima di Mao, e il suo sogno di riconquistare il continente cinese era impallidito. Quando nel 1978 alla guida dell'isola arrivò il figlio Chiang Ching-kuo l'atmosfera era già diversa. Al cinema ci si alzava sempre a cantare l'inno nazionale che parlava di riconquista, ma il cartone animato che mostrava frec�ce rosse che partivano da Taiwan a «liberare» il continente appariva già fuori dal tempo. Gli Anni 80 e '90 furono il mo�mento del grande boom economico dell'isola, che divenne grande pro�duttore di hardware sofisticato per computer. Il Kuomintang fece radica�li cambiamenti. Come il partito co�munista era un partito-Stato, le fun�zioni di governo e produttive erano per larga parte confuse con quelle di partito. Però il processo di democra�tizzazione impose la separazione del�le responsabilità di partito, di gover�no e di impresa. In qualche modo fu allora che, con la fine della finzione di rappresentare tutta la Cina, a Taiwan germogliarono i primi semi della teoria dell indipendenza. Il par�tito indipendentista rimase per de�cenni clandestino e fu aiutato da principio proprio dai comunisti, che vi vedevano un utile alleato nella loro lotta contro il Kuomintang. All'inizio degli Anni '90 però il nuovo presidente Lee Teng-hui cer�cò di cambiare la natura del Kuomin�tang, da vecchio partito di potere a propulsore dell'indipendenza anche formale dell'isola dal grande vicino. Lee aveva nel frattempo legalizzato gli indipendentisti, che crearono l'at�tuale Partito democratico progressi�sta (PDP), ma con la sua politica sperava di tagliar loro l'erba sotto i piedi. Era una risposta a una profon�da trasformazione anche sociale del�l'isola, Una nuova classe di professioni�sti benestanti, altamente istruiti e sofisticati, capiva sempre meno per�ché bisognasse tornare a unirsi con un continente che nei decenni prece�denti era anch'esso cambiato, pas�sando attraverso esperienze incom�prensibili per Taiwan, il socialismo, le comuni popolari, il Grande balzo in avanti, la Rivoluzione culturale. I modi, il linguaggio e la stessa scrittu�ra erano diventati diversi. Oggi a Pechino si teme che la sconfitta del Kuomintang sia anche la fine del sogno di riunificazione, il che porterebbe alla guerra. D'altro canto, ammettono esperti nella capi�tale cinese, Pechino e Taipei devono pensare a nuove formule, nuove idee per tornare a unirsi dopo 50 anni. E per questo forse il Kuomintp.ig era più un ostacolo che un aiuto. 0.8.1

Persone citate: Chen Shui-bian, Chiang Ching-kuo, Chiang Kai-shek, Mao, Sun Yat-sen, Zhou Enlai