Raid contro il nuovo Uck

Raid contro il nuovo Uck Raid contro il nuovo Uck Basi di guerriglieri al confine serbo Ingrid Badurina ZAGABRIA Con uri'Òpérazìone-lampo i solda�ti americani della Kfor sono entra�ti ieri in alcune basi segrete delle milizie albanesi a ridosso del con�fine tra la Serbia meridionale e il Kosovo. Lungo un fronte di 28 chilometri hanno scoperto «cin�que obiettivi», tra i quali una base logistica che i gueniglieri albane�si nanno usato nelle ultime setti�mane per i raid militari nella valle di Presevo, in territorio serbo. Per raggiungere questa base gli ameri�cani hanno dovuto disinnescare una serie di mine anti-uomo e di ordigni esplosivi che fungevano da barriera protettiva. «Si tratta d�una vera base strategica degli elementi estremisti che operava�no in Kosovo, Macedonia e nella zona di Presevo», ha dichiarato un portavoce delle forze di pace, ag�giungendo che all'interno della struttura è stata trovata e seque�strata una grande quantità di armi: due mortai, 28 bombe a mano, sei mine di cui una anticar�ro, sette fucili. C'erano anche 200 uniformi, sacchi a pelo, razioni alimentari e medicinali di pronto soccorso. Gli uomini della Kfor sono deci�si a portare avanti l'operazione finché non verranno smantellate tutte le basi del «Nuovo esercito di liberazione di Presevo, Medvedja e Bujanovac», tre località della Serbia meridionale abitate in mag�gioranza da albanesi. Da metà gennaio, quando è stata annuncia�ta la costituzione di questo «secon�do Uck», ci sono stati numerosi attacchi contro le forze di polizia serbe che pattugliano la regione. Secondo fonti albanesi i guerriglie�ri non sono collegati agli ex mili�ziani kosovari, ma combattono per «liberare» i loro compatrioti dalla repressione del regime di Milosevic. Belgrado sostiene inve�ce che le incursioni partono tutte dal Kosovo e che sono opera degli stessi «terroristi albanesi». E accu�sa la Kfor, in particolare i soldati americani, di sostenere la loro lotta armata contro i serbi al di là del confine. Washington ha lanciato ieri un duro monito agli albanesi: «La violenza al confine deve finire», ha dichiarato il portavoce del di�partimento di Stato americano James Rubin, affermando che la Nato non tollererà gli attacchi contro le forze di polizia serbe. «Ho trasmesso questo messaggio ai leader albanesi che ho incontra�to durante la mia recente visita in Kosovo. Non andiamo verso un conflitto con i ribelli albanesi, ma stiamo facendo l'impossibile per li^nitare l'influenza degli estremi�sti». Due giórni fa gli americani avevano annunciato una possìbi�le azione militare contro i guerri�glieri. Da Parigi è stata la volta del Segretario generale delle Nazioni Unite, Kofi Annan, che ha accusa�to gli albanesi di essere colpevoli dei recenti scontri nella regione. «Non c'è dubbio che vi siano state provocazioni di ex membri dell'Uck o di un nuovo gruppo che s'è formato, in particolare incursioni nel Sud della Serbia ha detto Annan Abbiamo fatto di tutto per evitare che gli albanesi venis�sero cacciati dalle loro case, ma ora siamo costretti a fare del nostro meglio per proteggere i serbi». Secondo il Segretario dell'Onu esiste inoltre il problema del mandato «ambiguo» della mis�sione di pace: «Noi siamo obbliga�ti ad amministrare il Kosovo co�me provincia jugoslava, mentre gli albanesi ritengono di essere sulla strada dell'indipendenza». Per far fronte alla tensione crescente la Nato manderà truppe aggiuntive nel Kosovo. Ad annun�ciarlo è stato il segretario genera�le dell'Alleanza, George Robert�son, in visita a Zagabria. «Non ci sono dubbi che Milosevic conti�nuerà a causare nuovi problemi nei Balcani, ma noi lo impediremo e avvertiamo che tutta la comuni�tà intemazionale è unita su que�sto», ha detto Robertson. «Ma la Nato ha sottolineato non attac�cherà di nuovo la Serbia, anche se sta seguendo con attenzione la situazione in Jugoslavia». Scoperte e smantellate dai militari Usa Sono state usate dagli ultra albanesi per attacchi contro gli uomini di Milosevic

Persone citate: Annan, George Robert, Ingrid Badurina, James Rubin, Kofi Annan, Milosevic, Robertson