«Per Fiat un'intesa di rilevama strategica» di Antonella Rampino

«Per Fiat un'intesa di rilevama strategica» «Per Fiat un'intesa di rilevama strategica» D'Alema: il governo era informato e adesso vigilerà Antonella Rampino ROMA Si, Palazzo Chigi era stato «corte�semente informato» dell'accordo Fiat-General Motors. No, non si poteva proprio fare nulla, è l'eco�nomia di mercato ragazzi. Sono le due risposte, in buona sostan�za, che il presidente del Consiglio ha dato ieri, nel consueto queslion-lime del mercoled�pomerig�gio a Parlamento riunito, ma deserti ficaio perché, come spiega il presidente di turno Petrilli, «vistoche siamo in diretta televi�siva», i deputali sono lutti in commissione e «presenti sono solo i dirottamente interessali». D'Alema solo sui banchi del go�verno Ipoi lo raggiungeranno Loiero e Amalo) rispondeva alle inlerroga/.ioni-lampo sul caso Pial-General Motors avanzate dal cossuttiano presidente della commissione Industria della Ca�mera, Nerio Nesi, e da Franco Giordano di Kifondazione comu�nista. Con molta grazia Nesi, l'unico a scuotere la lesta di fronte all'accordo, due minuti dopo l'annuncio, cosa che ha dato adito a uno scambio d'opinioni epistolare col presidente della Fiat Paolo Fresco, ha chiesto a D'Alema se davvero fosse slato preventivamente informalo «di un accordo che costituisce una svolta nel sistema industriale italiano», e cosa ne pensasse, soprattutto in vista di una possi�bile cessione totale dell'azienda. D'Alema ha affermalo, per la prima volta ufficialmente, che il governo era stato «cortesemente informalo», e fonti di Palazzo Chigi fanno sapore che il lutto è avvenuto in una telefonala fatta da Paolo Fresco al presidente del Consiglio, mentre questi si trova�va in Cile venerd�scorso. Ma rispondendo D'Alema è tornalo a giudicare «quello con General Motors un accordo strategico di grande rilevanza», e ha poi spiega�lo con profluvio di terminologia tecnica che quello doU'auto è un settore «maturo», che la Fiat da sola non poteva competere sul mercato globale, e che «nel medio periodo l'alleanza porterà vantag�gi competitivi». Certo, «il gover�no sorveglierà che gli accordi sottoscritti vengano rispellati». Nesi ha preso alto, ma ha chiesto «attenzione» alle strategie indùstriali, ai livelli occupazionali «perché queste fusioni non crea�no mai occupazione, anzi», alla penetrazione commerciale e alla ricerca in un settore in cui il prodotto sarà anche maturo, ma che comunque resta un settore importante. Franco Giordano ha invece attaccato il presidente del Consiglio, «in un paese normale, come dice sempre lei che l'Italia dovrebbe diventare, dell'accordo Fiat-General Motors si sarebbe discusso prima, voi invece vi limitale a commentare acrilica�mente un fallo che riguarda un'azienda che è sempre slata sovvenzionala dallo Slato». D'Ale�ma, di fronte a un parlamentare che ha trascorso lunghi anni di militanza davanti ai cancelli di Mirafiori, ha metaforicamente al�largato le braccia, «il governo non era assente, è che, diciamo, queste cose in un'economia di mercato non è il governo a deci�derle». Ma la notizia è che già venerd�il consiglio dei ministri varerà degli interventi anti-inflazione. Perché è vero che il costo della vita è aumentato, «ma il differen�ziale dei prezzi al consumo rileva�li da Eurostat si è ridotto allo 0,2 per cento, contro lo 0,6 del giu�gno scorso», quindi non solo l'in�flazione «è fenomeno europeo», ma «noi abbiamo avuto l'incre�mento più basso, in Europa». D'Alema rispondeva al diessino Bonaventura Lamacchia, soddi�sfattissimo delle argomentazio�ni. Mentre si leggeva scetticismo sul volto di Nesi, che aveva già espresso ai giornalisti i suoi dubhi in proposito, «un pacchetto antinflazione che funzioni davve�ro dovrebbe avere dei connotati dirigistici, mentre invece ho l'im�pressione che qui ci si limiti ad osservare». Un altro deputalo ds. Salvato�re Cherchi, ha dato modo al presidente del Consiglio di tratta�re il tema della new economy. Ieri i titoli tecnologici nelle Borse di tutto il mondo erano in ribasso da bolla speculativa, ma l'opinio�ne di D'Alema è che «la new economy dia al nostro Paese gran�di opportunità». Il governo «con�sidera lo sviluppo della società dell'informazione come uno degli obiettivi primari della propria azione», e presto presenterà un piano d'azione, oltre i provvedi�menti già presi nel documento di programmazione economico e fi�nanziaria del 2000-2003, e nell'ul�tima finanziaria. E' politico, an�che, il motivo per il quale D'Ale�ma crede nella new-economy: «Promuove l'inclusione e allarga a tutti la conoscenza». «Non era giusto interferire In una economia di mercato non spetta a Palazzo Chigi prendere iniziative» «Laneweconomy offrirà al Paese grandi opportunità» Annunciati altri provvedimenti in sostegno delle attività on line Massimo D'Alema

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