Mercati freddi con Rat-General Motors di Ugo Bertone
Mercati freddi con Rat-General Motors Mercati freddi con Rat-General Motors La speculazione ritira i guadagni, il titolo perde il Kf/o Ugo Bertone MILANO Un vecchio adagio della speculazione borsistica suona così: «Compra sulle voci e vendi sulle notizie». E ieri, una volta resi noli i termini dell'operazione Fiat-Gm, la regola ha trovato immediata conferma: nel giro di poche ore, sotto la spinta di controvalori impressionanti (è passa�to di mano il 5,2nX) delle ordinarie Fiat, il 4,5 del capitale di risparmio), il mercato ha bruciato quasi per intero la crescila delle quotazioni accumulala nel corso delle ultime sellimane, quando si erano moltiplicati i «rumors» sulle mosse del gruppo automobilistico. E' siala una giornata pesante, che si è chiusa con una frenala del \Wn abbondante per i titoli ordinari, dopo la sospensione per eccesso di ribasso, poco meno per le risparmio (-9,80Zn). Ancor più marcala la discesa delle privilegio (-I6X circa) su cui si erano accumulale le maggiori attese del mercato, che ha scommesso, a torto, su operazioni straordinarie sul capitale accompagnale dalla conversione dei titoli. E la giornata nera dei titoli della scuderia torinese non poteva non riflettersi, come è logico, sulle cassaforli del gruppo, l'Ili (-130Zo) e Ifil (perdite tra il 7 e \'Q0Ai per le varie categorie). Il primo verdello di Piazza Affari non sembra lasciare adito a dubbi: il mercato, sostenuto dagli acqui�sti speculativi delle ultime sellimane, avrebbe preferito la vendita «secca» della Fiat Auto. La maggior parte degli analisti, per la verità, continua a sostenere che le prospettive industria�li dell'intesa appaiono convincenti, cosi come il valore stimato di Fiat Auto appare congruo (e ben superiore alle quotazioni di Borsa). Ma, di questi tempi, non bastano prospettive industriali incoraggianti (ovviamente a medio termine) a stimolare un mercato che chiede risultati finanziari immediati. Un mercato, tra l'altro, che continua a punire, fenomeno non solo italiano, i titoli ciclici industriali. «L'impressione spiega infatti un analista di una grande banca intemazionale è che gli investitori, quando si tratta del settore automobihstico, siano pronti a cavalcare solo la speculazione di breve termine, per vendere subito quando si esauriscono i motivi del rialzo speculativo». «A priori sintetiz�za Marie-Pascale Peltro di Kbc securities l'alleanza può accelerare la ripresa di Fiat Auto, ma viene meno il fattore di appeal speculativo». E poco contano, in questa chiave, le prospettive industriali. Il risultato, un po' paradossale dato il verdetto dei mercati, è che non mancano i consigli di acquisto per i titoli del gruppo torinese: la Metzler, ad esempio, considera «ottime dal punto di vista industriale le prospettive a medio e lungo termine dell'accordo», mentre Actinvest suggerisce di «accumulare» perchè «l'intesa è sicuramente importante per Fiat». Certo, non mancano i motivi di prudenza. «Le joint ventures sono meno traumatiche delle fusioni continua Paolo Sturlese di Actinvest ma presentano maggiori rischi di instabilità». E c'è chi lamenta che Fintesa appare, allo stato delle cose, troppo timida, limitata com'è quasi al solo aspetto del taglio dei costi mentre si vorrebbe più coraggio sul fronte di Internet e dello sviluppo delle nuove iniziative. Anche la Borsa Usa, che pure «a caldo» aveva premiato l'operazione, si è adeguata agli umori della piazza italiana. Vendite a pioggia, quindi, sulla Fiat mentre Gm ha guadagnato qualche posizione 1+1,20 a metà seduta). L'affare, del resto, ha più di un tifoso a Wall Street: gli analisti interpellati da Cnbc, la rete televisiva specializza�ta nell'informazione finanziaria, hanno a maggio�ranza sottolineato gli aspetti positivi dell'intesa, ribaditi da Merryll Lynch, la banca d'affari che ha fatto da consigliere per Gm nel corso delle trattative. «General Motors dice un anaUsta del colosso finanziario di Wall Street ha pagato un alto prezzo per acquisire il 20'K) della Fiat ma in cambio ne riceverà due benefici fondamentali: la drastica riduzione dei costi in Europa e la possibilità di incrementare la propria presenza sul mercato europeo e sudamericano». Di parere diverso il «report» di un analista americano di Deutsche Bank che sottolinea come Europa e Sud America siano «mercati saturi e che non offriran�no quei ritomi sugli investimenti che ci si attende». L'ALTALENA A PIAZZAIVFFARI 36 34 s 3 32 SEI MESI Di QUOTAZIONI (FIAT ORDINARIE) 26 S-ITT.'M OTTOBRE NOVEMBRE DICEMBRE GENNA102000 FEBBRAIO MARZO 8L MERCATO Immatricolazioni auto DELL^AUTO "E VartMeb^OOO/feb'gg Feb.2000: 1.153.463 dHWHBV ^^"h ITALIA Immatricolazioni auto Feb. 2000 dHBBBBP +11,8% Immatricolazioni variazione m Feb 2000/feb 'Og 13.000 12.000 10.000 I.000 8.000 4.000 2.000 i VOLUMI (in migliala) i: | •f14,1 0 4-22,3 -1-15,1 ♦T^ 11 ® ■H0,3 -n,i SEI MESI DI ALTI E BASSI Ieri le azioni ordinarie Fiat hanno perso il l0oZo del loro valore. Ma negli ultimi tempi la speculazione, cavalcando le voci di una possibile intesa con nuovi soci,' aveva fatto crescere notevolmente il livello dei corsi azionari
Persone citate: Lynch, Mercati, Metzler, Paolo Sturlese
Luoghi citati: Europa, Italia, Milano, Sud America
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