Il caro petrolio spaventa l'Europa
Il caro petrolio spaventa l'Europa Oggi l'Ecofìn affronta i temi caldi dei deficit pubblici e dei tassi in risalita Il caro petrolio spaventa l'Europa I sindacati premono su D'Alema ROMA Anche se i prezzi del petrolio sono in leggera discesa dopo il calo dei consumi (l,8% in febbraio) e l'Iran conferma la cauta disponibilità ad aumentare gradualmente la produ�zione di greggio, l'allarme benzina non rientra e continua a spaventa�re l'Europa. Lo spauracchio di sem�pre è l'inflazione, sempre sul punto di trainare al rialzo sia i tassi d'interesse che la spesa pubbhca. Nel '99 i deficit degli 11 Paesi della zona euro si sono sostanzialmente ridotti (tutto il tema è stato al centro della riunione del Consiglio euro-l 1 che ha preceduto a Bruxel�les il meeting dell'Ecofìn). Le indicazioni più recenti sull'an�damento dell'inflazione nella zona euro, della Bce, della Commissione e delle altre oi^ganizzazioni intema�zionali, parlano di un tasso in aumento al 2,2 e forse più tra marzo ed aprile. Nell'ipotesi di una progressiva riduzione del prezzo del greggio a 21-21,5 dollari al barile nella seconda metà dell'anno l'inflazione potrebbe portarsi intor�no all'1,7%. Tutto resta però molto incerto, con la preoccupazione di non ripete�re l'exploit '99, quando i Paesi della zona euro hanno registrato un defi�cit di bilancio pari all'1,290 del prodotto intemo lordo contro il 2,0'K) nel 1998, mentre il debito pubblico si è attestato al 72,207o del Pil, in calo rispetto al 73,40z4 del 1998.1 dati annunciati da Eurostat dicono che nelllle il disavanzo è stato pari allo O,?1)*) del Pil ( 1.5^0 nel 1998) ed il debito al 68,l0Zo (68,996). L'Italia ha segnalo un deficit dell'l,9% del PU ed un debito al 114,996. La prima verifica importante delle tendenze del petrolio si avrà a fine mese, con il vertice Opec che dovrà decidere se e come aumenta�re la produzione per far scendere i prezzi. L'Iran, fino a pochi giorni fa schierato con i contrari, è disposto a cambiare idea, ma preme perché gli aumenti siano improntati alla cautela, per evitare un repentino arretramento delle quotazioni di mercato del greggio. Lo ha detto in un'intervista telefonica il governa�tore iraniano dell'Opec Hossein Kazempour Ardebili: «Piccoli incre�menti per brevi periodi di tempo potrebbero essere la strategia per interventi sul breve termine sulla produzione, in modo che il movi�mento dei prezzi sia limitato entro i livelli desiderati». Sul fronte dei prezzi al dettaglio, arriva intanto qualche giorno di bonaccia: ieri nessuna variazione è stata segnalata al ministero dell'In�dustria dalle compagnie. Eccezione di buon augurio, a comunicazione della Erg, che diminuirà di dieci lire il prezzo del gasolio da 1715 a 1705 lire. Ma i distributori sono nuova�mente a rischio di sciopero: i benzi�nai vengono ascoltati in mattinata al Senato dalla commissione per le attività produttive sulla riforma del settore e sui prezzi e dall'esito dell'incontro, sottolineano in una nota Figisc-Anisa Confcommercio e Fegica Cisl «le associazioni dei gestori decideranno le azioni da intraprendere, che potranno anche portare alla programmazione di scioperi, se il Parlamento non con�fermerà la concertazione sulla base della quale è stata avviata la rifor�ma». Secondo i benzinai, l'istruttoria avviata dall'Antitrust nei confronti del settore della distribuzione dei carburanti «impedisce la continua�zione delle trattative tra le parti, per il buon esito della modernizza�zione e ristrutturazione della rete distributiva dei carburanti voluta da Governo e Parlamento». Il malumore dei gestori si unisce alle proteste dei sindacati confede�rali per la politica del governo sul fronte antinflazione. Il segretario generale della Cgil Sergio Cofferati, confessa di «non conoscere le misu�re che il governo sta studiando» per combattere l'infiammata dell'infla�zione per cui «riesce difficile dare valutazioni»'. Quanto al prezzo del�la benzina, Cofferati si attende decisioni importanti dalla conferen�za dei Paesi Opec e nel frattempo invita l'esecutivo a «sanzionare un comportamento speculativo, per fa�re il quale non ci sarebbe nemmeno bisogno di un incontro: basterebbe che il governo agisse». La Uil ribadisco le sue proposte anti-inflazione: «Una riduzione secondo il segretario Pietro Larizza dell'imposta di fabbricazione eh 100 lire sulle benzine e di 200 lire sul gasolio perché avrebbe effetti immediati sui prezzi alla pompa». Ir.e.s.l Sergio Cofferati
Persone citate: Ardebili, Cofferati, D'alema, Hossein Ka, Pietro Larizza, Sergio Cofferati
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