Fiat-Gm, il giorno del grande accordo di Paolo Baroni

Fiat-Gm, il giorno del grande accordo Fiat-Gm, il giorno del grande accordo Scambio di azioni e società comuni per motori e acquisti Paolo Baroni TORINO Storico. E' questo l'aggettivo che è stato usato per definire l'accordo tra Fiat e General Motors. Dopo due giorni di indiscrezioni e voci, ieri l'accordo tra i due gruppi è stato ufficializzato. E' stato un consiglio d'amministrazione stra�ordinario convocato per le 15 del pomeriggio a dare semaforo ver�de alla nuova intesa. Niente da fare, invece, per l'altra proposta in campo, quella di Daimler-Chrysler che pure ha tentato un rilan�cio in extremis. Al Lingotto, per assistere alla presentazione dell'intesa, quasi 200 giornalisti italiani e stranieri radunati nella grande Sala dei 500, mentre altre decine di croni�sti e reporter sijguivano via satelli�te la conferenza stampa dal «Re�naissance Center» di Detroit, il quartier generale della Gm. Alla base dell'intesa uno scam�bio azionario: alla casa Usa andrà il 20,K) di Fiat auto, mentre la holding di Torino {che per finan�ziare l'operazione varerà un appo�sito aumento di capitale) avrà in cambio il 5,150Zo di Gm. Tra 3 anni e •mezzo gli azionisti Fiat potran�no decidere di vendere l'intero pacchetto a Gm attraverso una «opzione put» («un paracadute per i nostri soci», l'ha definita Fresco) che scadrà nel 2009. Il valore dell'operazione si aggira sui 4.800 mihardi di lire che corrispondono ad una valutazio�ne dell'intero pacchetto di Fiat Auto pari a 24mila mihardi. Una cifra di tutto rispetto. Quindi sono previste importan ti collaborazioni sul piano indu�striale destinate a sfociare entro breve in due joint venture pariteti�che: ima per il settore «power train», ovvero la produzioni di cambi e motori, ed una per gli acquisti comuni. Altre intese po�trebbero poi riguardare il settore dei servizi alla mobilità dove Gm è presente con OnStar e Fiat con Viasat e il settore dell'e-business. In quest'ultimo ambito Gm ha dato vita da poco ad un maxipor�tale Internet riservato ai fonutori assieme a Ford e Daimler, mentre Fiat sta da tempo lavorando con altri partner ad un progetto simi�le. Ora Fiat e Gm hanno deciso di verificare la possibilità di collabo�razione tra le due iniziative. Per la società di Torino, come ha spiegato ieri il presidente Pao�lo Fresco, si tratta di ima «allean�za storica che ben si addice all'in�gresso di Fìat nel suo secondo secolo di vita». I tempi di decollo dell'iniziativa sono serrati: «Oggi abbiamo firmato il contratto, le sinergie scattano da domani, nei prossimi tre mesi invece mettere�mo a punto le joint venture», ha scandito Fresco. L'entusiasmo per questa inlesn è condiviso non solo, com'è ovvio, dall'ammini�stratore delegato della Fiat Paolo Cantarella, ma anche dai vertici del colosso americano. Jack Smi�th e Richard Wagoner, rispettiva�mente presidente (uscente) e am�ministratore delegato (e futuro nuovo numero uno) di Gm. «Av�viare una partnership con la Fiat, che si integra completamente con le forze della Gm ha sottolineato Wagoner ieri presente a Torino assieme a Smith è una forte mossa strategica per noi. Gm e Fiat metteranno insieme le loro forze e ciascuna continuerà a muoversi autonomamente e a espandersi secondo le proprie ca�pacità». A collaborare tra loro sui mer�cati europei e del Sud America saranno Fiat auto e le consociate di Gm in Europa e in Brasile. Ma marchi, linee di produzione e reti commerciali resteranno netta�mente separati. Unica eccezione, gli Usa, dove proprio grazie al supporto di Gm il gruppo torinese tornerà a proporre il marchio Alfa Romeo. «Saremo concorrenti sul mercato ma alleati nel ridurre i costi: il nostro obiettivo è quello di offrire il servizio migliore ai nostri clienti», ha spiegato Canta�rella. Stando alle anticipazioni fomi�te ieri le sinergie daranno a breve risultati mollo importanti: a parti�re dal terzo anno i risparmi, equamente divisi tra i due gruppi, ammonteranno a 1,2 miliardi di dollari e saliranno a 2 miliardi a partire dal quinto anno quando i componenti comuni (5 milioni di motori e cambi per un controvalo�re di 20mila miliardi) saranno effettivamente utilizzali dai due gruppi. Sul tasto della mantenuta indi�pendenza è tornato il presidente della Fiat. Fresco ha infatti ribadi�to che la Fiat nello scenario mondiale può «giocare un ruolo indipendente» e l'alleanza con Gm le assicura questa indipen�denza e «l'opzione put (cioè a vendere ndrl a favore della Gm ha aggiunto serve da paracadu�te, è una sorta di cautela. Il controllo ha proseguito potreb�be passare a Gm ma non abbiamo nessuna intenzione di cederlo, se no, come si sa ha sottolineato Fresco l'avremmo anche potuto fare». Il presidente della Fiat non crede alla costituzione di «impe�ri» quanto a «confederazioni tra aziende» e da questo punto di vista l'accordo con Gm risponde pienamente alle esigenze degli azionisti della casa torinese che cos�difende «nello stesso tempo gli interessi dei nostri dipenden�ti, dei fornitori e del sistema industriale italiano attraverso il mantenimento del controllo deci�sionale». In altre parole la Fiat rimane in mani italiane, ma anco�ra più di quanto abbia fatto negli ullimi anni si apre alla collabora�zione internazionale con il primo gruppo mondiale dell'auto con grandi possibilità di ulteriore svi�luppo. L'obiettivo è quello di «raggiun�gere l'eccellenza mondiale e la supremazia nelle nostre categorie di prodotto a livello mondiale come era stato già fallo ha concluso Fresco con l'acquisto della Pico e della Case. Vog iamo crescere controllando il nostro destino e quest'alleanza mantie�ne saldamente nelle nostre mani il nostro destino». I DUE GRUPPI A CONFRONTO Legenda STABILIMENTI, IMPIANTI E CENTRI DI RICERCA GENERAL MOTORS Smith, Waggner, Cantar^lla.Testore e Fresco alla presentazione dell'accordo

Persone citate: Fresco, Jack Smi, Paolo Cantarella, Richard Wagoner, Testore, Wagoner

Luoghi citati: Brasile, Detroit, Europa, Sud America, Torino, Usa