Fiat-Gm, nasce il grande patto dell'auto di Paolo Baroni

Fiat-Gm, nasce il grande patto dell'auto LE SFIDE DEL DUEMILA Fiat-Gm, nasce il grande patto dell'auto Ogm si decide: al Lingotto un consiglio straordinario Paolo Baroni TORINO Sarà un consigbo d'amministra�zione straordinario convocato per oggi pomeriggio alle 15 ad esaminare l'ipotesi di accordo che potrebbe portare il Gruppo Fiat a dar vita ad una nuova, importante alleanza strategica. Il partner prescelto, ormai pare certo, sarà la General Motors, primo costruttore mondiale di autoveicoli, pur se al consiglio dovrebbe essere sottoposta an�che la seconda ipotesi di allean�za, quella con il gruppo DaimlerChrysler. Già questa mattina, però, prima dell'apertura della Bor�sa, la holding torinese potrebbe chiedere alla Consob di sospen�dere le quotazioni dei propri titoli. Nel giorno del compleanno dell'avvocato Gianni Agnelli, le trattative sono continuate fino a tardi. Oggi è il giorno delle decisioni. Con l'operazione che sarà definita la Fiat intende cogliere un duplice obiettivo. Il pruno è senz'altro quello di mantenere il pieno controllo del proprio destino. Il secondo, di indubbia Valenza strategica, è legato all'ingresso in una grande confederazione, la più importante a livello mondiale, con tutto quello che ne conse�gue dal lato della cooperazione strategica, dei risparmi sulle forniture, degli investimenti e delle produzioni che possono essere sviluppate in comune. I due gruppi resterebbero infatti indipendenti uno dall'altro, al punto che non sarebbero previ�sti, al momento, né ingressi di rappresentanti italiani nel con�siglio del gruppo di Detroit né presenze americane nel eda Fiat. Proprio questi elementi avrebbero fatto propendere i vertici del Lingotto per l'allean�za con Gm. L'altra trattativa, quella condotta nelle scorse settimane con Daimler-Chrysler, infatti avrebbe portato a tutt'altri risultati. La proposta della casa tedesco-americana avrebbe previsto il trasferimen�to completo del controllo di Fiat auto al gruppo di Stoccarda in cambio di una quota pari al 12,Xi di Daimler-Chrysler. Fiat, invece,' avrebbe deciso di rima�nere nel business dell'auto indi�viduando nell'alleanza col grup�po Gm l'intesa che più di ogni altra rispondeva a questo obiet�tivo. Un forte accordo industria�le, che consentirebbe alla casa torinese di usufruire di tutti i benefici derivanti dalla parteci�pazione al maggior gruppo del settore a livello mondiale. Da parte della General Mo�tors l'intesa con il gruppo italia�no risulterebbe invece confer�mare la volontà di consolidare le proprie posizioni in Europa e i suoi marchi tradizionali, Opel e Vauhxall. La filosofia del gruppo é stata spiegala in ma�niera molto chiara da Richard Wagoner. «Da anni mi colpisce il fallo che la situazione in Europa é inconsueta ha spiega�to la scorsa settimana al quoti�diano inglese "The Times" il nuovo capo di Gm -. Ha molto a che vedere con la storia, le preferenze nazionali, il fallo che l'Europa non era cosi inte�grata come é adesso. E una situazione che si é protratta ma adesso molte barriere stanno cadendo». Nella stessa intervi�sta Wagoner ha poi spiegato che qualsiasi azione avrebbe intrapreso sarebbe stata su ba�se amichevole: «Il settore è già difficile com'è. Non siamo inte�ressati a battaglie ostili». Ed è proprio da queste linee guida che discenderebbe ora l'ipotesi di inlesa con la Fiat, accordo sul quale negli ultimi giorni le parti hanno lavorato a lungo. Da un lato il presidente Paolo Fresco e l'amministrato�re delegato Paolo Cantarella e dall'altro lo staff di Detroit guidalo da Jack Smith e Wago�ner. La trattativa riguarderebbe innanzitutto uno scambio azio�nario che nel rispetto degli attuali corsi borsistici (solo dal�l'inizio dell'anno le azioni Fiat hanno guadagnato il 21 per cento) porterebbe gli americani a detenere il 200A di Fiat auto in cambio del 50zb di Gm. In questo modo la Fiat spa diventerebbe il secondo azionista della casa Usa. Ulteriori passi, come l'even�tuale cessione di altre quote di Fiat auto, non sarebbero all'or�dine del giorno. E in ogni caso Fiat si riserverebbe il diritto dell'ultima decisione. Dal punto di vista operativo e industriale Fiat e Gm, assie�me, dovrebbero spingere l'acce�leratore sul fronte della coope�razione tecnica sino ad arrivare a realizzare piallaformo produt�tive comuni per progolli futuri e nuovi prodotti. L'obiettivo di fondo del progetto è infalli quello di conseguire la massi�ma efficenza e accrescere i profilli. Non è previsto alcun intervento sulle reti di vendita dei due gruppi, che resteranno nellamenlo distinte. Per parte italiana l'operazione coinvolge�rà le produzioni legale ai mar�chi Fiat, Lancia e Alfa Romeo, mentre resteranno fuori dall'ac�cordo sia Ferrari che Maserati. Secondo l'edizione on-line del «Financial Times» l'accordo in via di definizione «tra i promessi sposi Gm e Fiat può creare una nuova superpotenza nell'industria automobilistica. La più grande compagnia del�l'auto aggiunge Fi pensa di raddoppiare la sua presenza nell'Europa occidentale con un'audace alleanza con l'ammi�raglia industriale italiana. Le due compagnie ollerranno im�portanti risparmi condividendo tecnologie». Non solo, ma «lo scambio di azioni limilalo che rappresenta la nuova tendenza verso partnership e cooperazio�ni industriali rispetto ai vecchi take-over tipo Daimler-Chry�sler (...) non rappresenta la fine della Fiat come potere indipen�dente». Alla casa americana dovrebbe andare il20oZodiFiatAuto, mentre il gruppo torinese avrebbe il 5 per cento di quello Usa Oggi sospesi i titoli in Borsa? La trattativa riguarda un forte accordo industriale con la possibilità di sinergie e molti progetti comuni Ma i due gruppi resteranno indipendenti f II presidente della Fiat, Paolo Fresco, con II presidente d'onore Giovanni Agnelli e l'amministratore delegato Paolo Cantarella MULTIPLA HYBRID POWER La Fiat da anni sviluppa veicoli elettrici e ibridi, cioè con doppia motorizzazione. L'esempio più recente è la Multipla Hybrid Power, in apparenza identica a quella normale. Dotata di una raffinata tecnologìa, funziona sia a elettricità sia a benzina, con tre diverse modalità; elettrica (il motore a benzina è spento e scollegato dal cambio), elettrica con ricarica (il propulsore termico aziona l'alternatore per ricaricare le batterie); ibrida (i motori agiscono in parallelo sulle ruote). Un primato: è la prima ibrida a viaggiare con la spinta del solo motore elettrico. LA VETTURA LABORATORIO L'Ecobasic. esposta al Salone di Ginevra, è una concept-car che prefigura l'auto compatta del domani: consuma poco (meno di tre litri per cento chilometri), è leggera (appena 750 chili, e senza materiali costosi) e rispettosa dell'ambiente. LA SPORTWAGON PER I GRANDI VIAGGI Presentata oggi e in vendita a fine mese, l'Alfa Romeo Sportwagon, evoluzione della fortunatissima 156 berlina, è un modello che innova le sution wagon tradizionali e che sembra un coupé. Slanciata, brillante, con un bagagliaio superattrezzato, viene proposta in una gamma di otto versioni. L'I JEA DIALOCOS La Dialogos rappresenta il demani delle vetture dV*« secondo Lincia. Alcune idee racchiuse In questa concept-car sono già presenti nella Lybra La Dialogos pone in primo piano il rapporto uomo-macchina; super impiantodi climatizzazione, vere poltrone, un pannello a cristalli liquidi invece della classica plancia.

Persone citate: Gianni Agnelli, Giovanni Agnelli, Jack Smith, Maserati, Paolo Cantarella, Paolo Fresco, Richard Wagoner, Wagoner

Luoghi citati: Detroit, Europa, Ginevra, Torino, Usa