«Perdonate le colpe dello Chiesa» di Marco Tosatti

«Perdonate le colpe dello Chiesa» Gli zingari protestano: «Perché viene dimenticato il nostro Olocausto?» «Perdonate le colpe dello Chiesa» Oggi il mea culpa del Papa Marco Tosatti Città del Vaticano Oggi Giovanni Paolo II chiede per�dono di fronte a Dio per le colpe; commosse da uomini della Chiosa nel corso doi secoli: non è la più grandiosa dello colobrazioni di que�sto Giubileo milionario ma è di sicuro la più toccante, almeno jKir la sensibilità del Pontefice che noi suoi oltre vonl'anni di regno ha già chiesto scusa in più di cento occa�sioni per errori, omissioni e colpe compiuto dai cristiani in venti seco�li. C'è granilo attesa o curiosità per le parole di Papa Wojtyla, e per i ciifToronti «capitolili del suo mea culpa. Bruno Forte, uno degli esper�ti che ha lavorato al documento «Memoria e riconciliazione», la ba�se teologica del gesto wojlyliano, ne parla: «Alcuni esempi, anche so generali, sono dati e sono quelli cho hii richiamato il Santo Padre. Colilo la responsabilità doi figli (lolla Chiosa nei confronti delle divisioni dei cristiani; noi confron�ti dell'antisemitismo, noi confronti (lolla testimonianza spesso non ro�sa, o rosa male, alla verità; al punto cho la "Gaudium et Spes" (un documontodel Concilio) ricono�sceva cho l'ateismo moderno e contemporaneo è spesso causato dalla cattiva testimonianza dei cri�stiani. E anche non aver sempre denunciato con chiarezza situazio�ni di ingiustizia; e l'aver usalo metodi violenti al servizio della verità, rientrano in questo elenco». Il mea culpa si svilupperà attra�verso una liturgia solenne. Il Papa e i cardinali di Curia entreranno in processione in San Pietro, e vi sarà una «statio» davanti alla Pietà di Michelangelo; poi avrà luogo la messa. La richiesta di perdono vera e propria avverrà in sette invocazioni, subito dopo l'omelia, a cui si risponderà Kyrie Eleison, Signore Pietà. Sarà un viaggio a ritroso nella storia, dai peccati del presente a quelli più antichi: i pregiudizi verso il popolo ebraico, i jieccati contro l'unità delle chiese, lo persecuzioni degli eretici e le guerre di religione, il non rispetto [jor le culture diverse, il riconoscimonlo pieno della dignità umana in tulle lo sue forme. L'ultima richiesta di perdono sarà per i peccati commessi nei confronti dei poveri. E infine, il momento più forte della cerimonia: il «mai più» pro�nunciato dal Pontefice per ognuna delle selle grandi colpe incucate. Spiega Bruno Forte, a Radio Vatica�na: «Tutta questa ojierazione il Papa l'ha voluta non per ima sorta di archeologia, un ricordo del pas�salo, ma per rinnovare la Chiesa nell'oggi e proiettarla verso il do�mani. In realtà questo stile di obbe�dienza alla verità determina un profonde! stile di rinnovamento e di conversione che potrà portare frulli nel tempo. Lo sguardo al passalo ò rivolto profondamente al futuro. Ciò che oggi si fa nel ricono�scere le colpe del passalo serve a non ripeterle». E poi, davanti al crocifisso di San Marcello al Corso, un crocifisso «storico» di Roma ci sarà l'abbraccio del Papa, un ab�braccio che esprime l'idea di acco�gliere Cristo, che si fa carico del dolore dell'uomo. Ma c'è chi si sente escluso, dimenticato: «Perchè l'olocausto degli zingari non viene ricordato nelle richieste di perdono della Chiesa? Perchè continua il silenzio di allora?». È quanto chiede la Missione Cattolica Rom e Sinti della diocesi di Roma. «Il monito e l'esempio del pontefice esorlano le comunità cristiane a un serio esa�me di coscienza verso una riconci�liazione nel riconoscimento delle proprie colpe e nel rispetto della dignità dogli zingari. Anche questo è un peccato di cui la Chiesa deve chiedere perdono». E c'è chi anticipa il Pontefice. Ieri monsignor Marcello Zago, se�gretario della Congregazione per rEvangulizzazione dei popoli, ha chiesto scusa per i metodi usati dai religiosi che nel XVT e XVJI" seco�lo convertirono forzatamente gli indios dell'America Latina. «Gli aspelli principali su cui oggettiva�mente ci sono state delle mancan�ze sono due. Il primo riguarda soprallutlo l'America Latina e il modo in cui l'evangelizzazione è stata portata avanti, senza cioè il dovuto rispetto per le culture loca�li ha detto all'agenzia Fides l'altro aspetto è il problema dei riti, in particolare in Asia», Oggi Giovanni Paolo II sarà a capo In Vaticano di una grande cerimonia durante la quale la Chiesa cattolica chiederà scusa per le colpe commesse nel corso del secoli

Persone citate: Bruno Forte, Curia, Giovanni Paolo Ii, Marcello Zago, Papa Wojtyla, Signore Pietà

Luoghi citati: America Latina, Asia, Roma, San Marcello