Bomba in questura, giustizia dopo 17 anni

Bomba in questura, giustizia dopo 17 anni Bomba in questura, giustizia dopo 17 anni Milano: 4 ergastoli per la strage voluta da fascisti e servizi segreti MILANO In galera, per ora, continuerà a rimanerci solo il "Negro", nome in codice che il Sifar e poi il Sid, i servizi segreti degli anni della stra�tegia della tensione, attribuirono a Gianfranco Bertnli, l'uomo che il 17 maggio 1973, fingendosi anarchico, gettò una bomba a mano davanti alla Questura di via Fatebenfratelli uccidendo 4 persone innocenti e ferendone più di '10.1 suoi mandan�ti, o almeno una parte di essi, i'cx ufficiale dell'esercito Amos Spiazzi e neofascisti Ciarlo Maria Maggi, Francesco Neami o Giorgio Boffelli, anche se sono slitti condannati ieri all'ergastolo dalla quinta corte d'as�sise, continueranno a rimanere libe�ri, protetti dall'età e dai malanni e da una sentenza chi;, |x;r cpianto giunta dopo 27 anni d'indagini, ò ancoiTi di primo grado, quindi rive�dibile. Una strage "di Stalo" decisa dai vertici golpisti dei servizi di allora e dai gruppi neofascisti vene�ti per punire con la molte l'allom ministro degli Interni Mariano Utimor, colpevole di non aver voluto decretare lo slato d'emergenza do�lio gli allentali di Piazza Fontana e dei t.r»:ni e di aver anzi deciso di sciogliere l'organizzazione neofasci�sta Ordino Nuovo. Ma quando la Ixjmba deflagrò, Rumor si era già allontanato dalla Questura: a mori�re furono cittadini indifesi. Ma intanto una prima verità tloi» tante bugie, ò stata scritta e non lascia scampo al comodo oblio dei misteri d'Italia dietro cui troppo spesso si nascondono reallii imba�razzanti: quelln bomba die Bettoli, con la A di anarchia tatuala sul braccio, staglio in mezzo alla folla che comiuemorava la motte del commissario Luigi Calabresi, ven�ne costruita (forse) nelle caserme israeliane del Mossaci, innescata nel chiuso di certi squallidi uffici dei servizi segreti "deviati" del Sid, trasportata dal fanatismo politico di destra ilei fascisti di Ordine Nuo�vo, li atlesso alcune caselle di quel complicatissimo puzzli! in cui si saldarono eversione nera e servizi golpisti |)er insanguinare il Paese da Piazza Fontana in avanti, hanno un nome. Quello di Amos Spiazzi, il colonnello dell'esercito e dei servizi accusalo di aver dato vita all'oiganizzaziono "Uosa dei Vcnli" e di aver coperto i responsabili dell'at�tentato: l'unico presento ieri alla lettura della sentenza e a protesti ut) la sua innocenza. Anzi, la sua eslnineilà: «È un'ingiustizia macroscopi�ca. Non conosco questa gente e non so i)erchè ce l'hanno con me». Quello di Carlo Maria Maggi, imputato anche per la strage di Piazza Fontana, il medico venezia�no accusalo di aver guidato i fasci�sti di Ordine Nuovo. Quello di Fran�cesco Neami, l'ordinovista triestino che avrebbe «istruito Bertoli sul�l'uso della bomba e sulle risposte da fornire in caso di arresto». Quello di Giorgio Boffelli, l'ex mercemario elio avrebbe arruolato "l'anarchico Bertoli" dopo il rifiuto di un altro neofascista, quel Claudio Vinciguer�ra rifiutatosi di partecipare all'azio�ne perché «sentiva puzza di servi�zi». La corte ha stabilito la loro colpevolezza accogliendo in pieno le tesi del pubblico ministero Gra�zia Pradella, pubblica accusa insie�me al collega Meroni anche nel processo per Piazza Fontana. «È una sentenza importante per Mila�no dice la pm perché questa strage, che e stala quasi dimentica�la, ha colpito la città nel cuore come quella di Piazza Fontana e il fatto che un tribunale abbia riconosciuto le responsabilità di un gruppo di neofascisti del Irivenelo e milanesi diventa un segnale importante an�che per l'altro processo». Sul fascicolo che il giudice istrut�tore Antonio lombardi l'uomo che più di altri ha indagalo sulla strage scopr�nel '91 tra lo carte segrete e "dimenticate" del Sid, inte�stato a Gùmfranco Bertoli, unico reperto di un più ampio carteggio distrutto col fuoco nel 1986, t|ualcuno scrisse: «Non dare all'autorità giudiziaria so non indispensabile». Furono in molli ad impegnarsi nei depislaggi: alcuni sono morti, altri non sono mai stali scoperti, ut)o è stalo condannato; si traila dell'ex generale responsabile dell'ufficio "D" del Sid, Gian Adelio Maletti. Per lui la corto ha stabilito 15 anni di reclusione che però il generale non sconterà mai: da anni risiede in Sudafrica. Condanne a pioggia infine anche per vari esponenti di ordine Nuovo; 10 anni per Gilberto Cavallini, 6 anni e 6 mesi a Ettore Malcangi, 6 anni a Enrico Caruso, 6 mesi in continuazione con una pròcedente pena per Lorenzo Prudente. Prosciolto invece per la sua collaborazione l'ex neofascista legalo ai servizi Carlo Digilio, il grande pentito anche dell'inchiesta su Piazza Fontana, l'uomo che descrisse tutti i preparativi dell'atlenlatro, «organizzato nell'appartamento in via Stella a Verona di Marcello Soffiati». E prosciolti anche Sergio Minetto e Martino Siciliano. I 4 condannali all'ergastolo dovranno anche risarcire il Comune di Mila�no, parte civile, con una cifra di 500 milioni e svariaU; centinaia di milio�ni ai famigliari delle vittimo. Nes�sun risarcimento invece per lo Sta�lo italiani) che inspiegabilmente non si è mai costituito parte civile. Ma in cella per ora c'è solo l'esecutore della strage. Trai condannati l'ex ufficiale dell'esercito Amos Spiazzi DALL'ATTENTATO ALLA SENTENZA 17 MAGGIO 1973 È il giorno della strage. Alla questura di Milano si tiene la cerimonia per commemorare l'uccisione del commissario Luigi Calabresi. Lo Stato è rappresentato dall'allora ministro dell'Interno Mariano Rumor (foto). Una bomba, de) tipo ananas, esplode tra la folla. Quattro morti e 45 feriti. Il ministro, vero obiettivo dell'attentato, aveva lasciato via Fatebenefratelll qualche minuto prima. Il colpevole viene subito individuato è Gianfranco Bettoli, si dichiara «anarchico individualista» l'MARZOTC La prima Corte d'assise di Milano condanna Bettoli all'ergastolo. La condanna viene confermata dalla Corte d'appello l'anno successivo, il 9 marzo 76. Nel novembre dello stesso anno la Cassazione respinge l'ultimo ricorso: la condannaè definitiva. Dopo quindici anni rispunta il nome di Bettoli, alcuni quotidiani sostengono sia nell'elenco di Gladio, ma il capo del Sismi smentisce. Nel "93 lo stragista anarchico ottiene la semilibertà, revocata nel '97, qualche giorno dopo II tentato suicidio con un'overdose di eroina 21 !.UGUO 1993! mandanti. Un supplemento di inchiesta ha rivelato le trame nere. Il giudice istruttore Antonio Lombardi rinvia a giudizio sette persone, I neofascisti: Carlo Maria Maggi, Giorgio Boffelli. Francesce Neami. Carlo Digilio e Amos Spiazzi, accusati di concorso in strage. Gianadelio Maletti (ex capo del Sid) e Sandro Romagnoli devono rispondere di omissione di ani d'ufficio e di soppressione e sottrazione di atti e documenti concementila sicurezza dello Stato. Nella foto Amos Spiazzi che ieri ha dichiarato: •Non conosco questagenteenon so perché ce l'hanno con me» ^HtH^f ' jMB^^B w& ' I'MARZO 2000 11 pm Grazia Pradella chiede l'ergastolo per Maggi, Boffelli, Neami e Spiazzi e 12 anni per Maletti. Cario Digilio nel frattempo è diventato collaboratore di giustizia e I reati sono caduti in prescrizione. Ieri la sentenza dei. giudici di Milano che hanno accolto la richiesta del pm, e aggravato la condanna per l'ex generale già responsabile dell'ufficio del Sid, Gianadelio Maletti (nella foto, un'immagine d'archivio) a 15 anni ^HtH^f ' jMB^^B w& ' Milano, ventisette anni fa, dopo l'attentato dinamitardo davanti alla questura di via Fatebenefratelll Nell'esplosione persero la vita quattro persone e oltre quaranta rimasero ferite

Luoghi citati: Comune Di Mila, Gùmfranco Bertoli, Italia, Milano, Sudafrica, Verona