L'impagliatore colleziona vittime in un «nero» alla Dario Argento

L'impagliatore colleziona vittime in un «nero» alla Dario Argento L'impagliatore colleziona vittime in un «nero» alla Dario Argento RECENSIONE Sergio Pcnt L A sensazione che abbiano coli tivato, nel corso dell'intera lettu�ra del romanzo di Lu�ca Di Fulvio, è stata quella di un inatteso ritomo alle atmosfe�re ormai di culto del noir cinematografico italiano An�ni Settanta. Morte, delirio, fobie, segreti sepolti nel passato, rivela�zioni angoscianti, fanciulle di gamba lunjja e seno in avansco�perta prossune a finir vittime del maniaco ma graziate dall'eroe di turno. Giustizia esemplare per il colpevole, che spesso risulta co�munque vittima anch'egli di orri�bili memorie infantili. Tra Dario Argento e Lucio Fulci, con qual�che inevitabile riverenza ad Hitchcock parecchi fotogrammi di «Psycho» ci ronzavano davanti agli occhi il torbito e convulso romanzo di Di Fulvio ha una sua singolare prerogativa: è il primo tentativo oltretutto riuscito di riportare in auge il giallo italiano tipico del periodo d oro seguito al boomel mitico «L'uccello dalle pium^ di cristallo» attraverso RECENSeP IONE io t una veste narrativa. Considerando l'ab�bondanza di giallisti caserecci delle recen�ti stagioni, il lavoro di questo quaranta�treenne romano al suo secondo roman�zo qual era il primo? viene a collocarsi in una posizio�ne felice di ritomo alle origini: molte improvvisazioni, ma an�che parecchie solide carriere arti�giane caratterizzarono infatti il filone a grande schermo, con prodotti ormai divenuti parte in�tegrante dell'immaginario popo�lare. «Sette note in nero» di Fiùci, «Cosa avete fatto a Solange?» di Dallamano, o il culto dei culti, «Profondo rosso» di Argento, tito�li e atmosfere che sembrano rivi�vere o rinascere in questo noir senza tempo, inquietante, crude�le e originale nonostante la ma�rea di debiti e di omaggi. L'impagliatore uccide la sue prime tre vittime quasi per caso, nel silenzio della campagna. La sua casa è colma di orrori resi immortali da ossessionanti opera�zioni di tassidermia. Attorno al suo secreto gravita una caotica città di mare resa invivibile da un interminabile sciopero della nettezza urbana. Il commissario Arnaldi vive la sua missione nel ricordo di un atroce delitto che sconvolse la sua adolescenza. Il malinconico poliziotto AJacc'0 giace in ospedale per un male incurabile, e il suo passato di orfano scampato al misterioso incendio dell'orfanotrofio comu�nale viene a galla in concomitan�za con le prime vittime del mania�co. L'universitaria Giuditta è at�tratta dall'inquietante professor Avildsen, docente di antropolo�gia, ma poi conosce il solitario Arnaldi e scocca la scintilla. La vecchia signora Cascarino pro�prietaria della villa in cui nacque il nuovo orfanotrofio è ricovera�ta in ospedale e assistita dal figlio, che nutre per lei più ranco�re che affetto. La città esplode nel tanfo dei rifiuti, mentre l'impa�gliatore colpisce ancora seguen�do un suo macabro disegno di follia... La caccia percorre un filo logi�co perverso, il colpevole viene a galla presto ma lo sappiamo solo noi lettori, e viene voglia di avvi�sare i protagonisti con uno di quegli urlacci liberatori che vio�lentavano il buio della sala nei momenti clou: «Attenta, è lui!» Tutto andrà ovviamente a posto, ma che affanno. Più che un noir, un vero romanzo nero, una sor�presa che consente a Di Fulvio di farsi largo con decisione tra i nostri giallisti. In America Db starebbero già facendo un film. Atmosfere di culto nel romanzo-sorpresa di Luca Di Fulvio: delirio, fobie, segreti sepolti nel passato Luca Di Fulvio L'impagliatore Mursia, pp. 342. L 25.000 ROMANZO I .

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