DISORDINE PROGRAMMATO di Marco Belpoliti

DISORDINE PROGRAMMATO C ERA UNA VOLTA IL CARNEVALE DISORDINE PROGRAMMATO Marco Belpoliti NON so se ci avete fatto caso, ma quest'anno il Carnevale è trascorso senza suscitare trasporto. Orto, carri allegorici, mascherine, travestimenti, soprattutto di giovani e giova�nissimi, hanno riempito le piazze italiane, ma l'hanno fatto in punta di piedi, con discrezione. In fondo, ciucila dei travestimenti, coriandoli, stelle filanti, carri mascherati è una piccola industria, e (ktcìò ogni anno sfodera le sue novità. C'erano e più di quello passato i costumi: sontuosi e iK-rfctti, quelli che una volta le nonne e le mamme confezionavano con le Singer e che ora invece giungono dai paesi dell'Estremo Oriente. Decisamente i mostri sono in ritirata, anche se la voglia di far paura, o di provarla, non recede certo nelle mascherate (Hallowecn si è imposta in Europa per questo, anche se poi pochi, salvo i produttori di zucche di plastica con candele, sanno bene di che festa si tratti). Il Carnevale con il suo portato di sovvertimento del mondo, o «mondo alla rovescia» irrisione, rovesciamento dei ruoli, cibo e sesso è un pallido ricordo del passato, quando la vita quotidiana era partita tra ordine sociale, economico, sessuale di tutto l'anno e invece il rovesciamento del Carnevale. "Carnem levare-, dice un etimo forse falso o forse no. Ma adesso, per chi lo vuole, il Carnevale c'è tutto l'anno, perché il disordine è programmato e programmabile accanto al suo fratello maggiore, l'Ordine. Anzi, a dire il vero, nessuno sa più cosa sia l'Ordine o la Regola, poiché non c'è più un'ideologia, una cultura, un sistema di valori che decide in modo inequivocabile, almeno in Occidente, cosa è giusto e cosa è sbagliato, cosa è regola e cosa il suo contrario. Perciò il Carnevale è ridotto a lien poca cosa, mentre nel passato era un momento persino pericoloso, in cui la sovversione delie regole sociali poteva confinare con la violenza, l'omicidio e lo stupro, come in quel celebre Carnevale di ciuci paese della Francia raccontato dallo storico Emmanuel Le Roy I.adurie, quando durante la festa i cittadini più jioveri provvidero a scannare i ricchi. Carnevale è tutto l'anno, cos�che adesso che siamo già in Quaresima da alcuni giorni il mercoled�delle Ceneri è coinciso con la Festa della donna, anch'essa in discesa nelle quotazioni dei datar/ nessuno o quasi ha sentirò il salro dalla crapula del Carnevale al digiuno della Quaresima. Viviamo, possiamo dirlo con sicurezza, in una società che non ha più ixirte o soglie, che non possiede più riti di passaggio, che tende a cancellare le differenze, prima di tutto rituali, e che non si abitua certo ad accettarle quando esistono (se lo fa, è |K-r esotismo). La vita assomiglia, se vogliamo, a una passeggiata dentro un supermercato carico di oggetti e occasioni mercantili, le cui porte si aprono e si chiudono in modo automatico e soprattutto senza troppe cerimo�nie. Nel cambio ciucilo che abbiamo perso non è meno di quello che abbiamo guadagnato.

Persone citate: Orto, Singer

Luoghi citati: Estremo Oriente, Europa, Francia