Algeri, dopo 10 anni le donne in piazza per Petto mano di Maria Corbi

Algeri, dopo 10 anni le donne in piazza per Petto mano I Presente il ministro Balbo Algeri, dopo 10 anni le donne in piazza per l'otto marzo Maria Corbi inviata ad ALGERI Ad Algeri questo 8 marzo è per le donne l'occasione di dire al mondo: ci siamo ancora. Una conta tragica negli anni bui scanditi dagli eccidi degli integralisti islamici. Giornaliste, medici, magistra�te, madri di famglia, uccise, violentate, rese orfane e vedove. La legge sulla riconcihazione voluta dal presidente Bouteflika che prevede l'amnistia per i terroristi che depongono le armi ha miglioralo la condizione del Paese, ma ancora ogni giorno si contano 50 morti per mano degli irriducibili dei Gruppi islamici armali. E in questo quadro le donne lottano non solo per sopravvivere ma per ottenere la piena cittadinan�za, guidate da Khalida Messaoudi, anima del movimento femminista. Parlamentare del gruppo Red criticata per aver accettato di far parte di un governo insieme con partiti islamici ha sulla lesta una condanna a morte decisa dagli estremisti. Ma va avanti nella lotta e ieri ha inaugurato la Casa per le donne vittime del terrorismo. Un centro di accoglienza nalo grazie ai finanziamenti arrivati dall'Italia (dal ministero degli Affari Esteri, oltre che da regioni e Comuni) e sostenuto dall'Associa�zione Rachda della Messaoudi che l'ha voluto intitolare a Sadia Labou, una giovane dentista di Algeri, militante del movimento femminile, che ogni settimana curava gratis i bambini poveri e che è slata trucidata dai fanatici cinque anni fa. I suoi due figli, ieri, hanno portato i fiori al ministro italiano per le Pari Qpportunità Laura Balbo, che ha condiviso con la Messaoudi questo progetto i cui costi ammontano a 2 miliardi e duecento milioni e che ha guidato una delegazione di donne ad Algeri, dove oggi ci sarà il convegno sulla Lotta per i diritti delle donne e per la democrazia. Per l'occasione è attesa anche Simone Veil. La prima ospite del centro è arrivala ieri sera insieme con il figlio di sei armi, unici sopravvissuti della famiglia. In questa nuova casa dovranno ricostruire la loro vita. Assieme a loro anche una donna, madre di otto ragazzi, violentata da 37 uomini che hanno l'età del suo figlio maggiore. «E' importante ha spiegato la Messaoudi che queste donne non siano ghettizzale, che trovino il calore di una casa e la prospettiva di un lavoro. Per questo molte di loro andranno a lavorare nell'asUo che abbiamo aperto qui accanto e che ospiterà 80 bambini». Per la prima volta da dieci anni in ogni quartiere di Algeri si festeggia l'B marzo. Donne con il velo mescolale ad altre con i capelli portati spavalda�mente sciolti, tra partite di calcio «rosa», balli hip-hop e mia buona dose di slogan e canti. «In questa giornata occupiamo la scena dice Khalida Messaoudi scendiamo in piazza per affermare la nostra presenza che sia il codice della famiglia, sia gli integralisti vogliono cancellare». «Negli ultimi dieci anni continua la parlamentare abbiamo vissuto momenti durissimi». E l'obiettivo principale per le donne algerine è modificare il diritto della famiglia che le mortifica. Khalida Messaoudi ringrazia gli italiani: «In questi anni ci hanno accompagnato nella lotta e adesso vogliamo dimostrare loro che hanno avuto ragione a sostenere il nostro movimento. L'Italia è stato l'unico Paese che non si è mosso da qui, senza mai dimenticare che le forze democratiche del Paese sono credibili». Khahda Messaoudi nega che nel movimento femminile ci siano divisioni e soprat�tutto malumori dovuti alla presenza del suo partito nella coalizione di governo. «Abbiamo accettato di fame parte spiega a condizione che venga rivisto il codice della famiglia, che vengano riformati il sistema educativo e giudiziario come anche il sistema bancario e fiscale e che ci sia libertà di stampa. Non dovete chiedere a me perchè ho accoltalo di far parto dol governo, ma ai partiti islamici perché hanno accettalo queste condizio

Luoghi citati: Algeri, Italia