Filosofia dell'autogol

Filosofia dell'autogol Che cosa intendiamo quando diciamo che un evento ne ha causato un altro? L'esempio del calcio Filosofia dell'autogol Achille Varzi H" O sempre avuto proble�mi con le classifiche dei marcatori. Le trovo in�giuste e un po' bugiarde, j L'attaccante A fa un'azione trascinante, scarta quasi tutti, viene atterrato, si gira eroicamente e da posizione impossibile spara un raso-terra da gran campione. La palla fini�sce in rete, ma solo dopo essere stata de-via-ta dal difensore B. Risultato: la classifica marcatori resta immutata e il fatto passerà alla storia come un autogol di B. Poco dopo: A fa un'altra delle sue azioni da capogiro, scarta una sfilza di avversari sulla fascia laterale, viene atterrato, si rialza e si produce in un diagonale da antologia. Di nuovo la palla fini�sce in rete, ma solo dopo essere stata deviata dal gluteo del suo compagno di squadra, C, che si trovava l�per sbaglio. Gol di C e palla al centro. Per la verità le cose non stan�no proprio così. Non conosco bene le regole (ho provato a cercarle sul sito della federazione calcio, senza successo) ma imma�gino che il buon senso suggerisca qualcosa del genere: (i) se il tiro di A è effettivamente indirizzato nello specchio della porta, allora il gol viene attribuito ad A anche se la palla viene deviata da un difensore o da un altro attaccan�te; (ii) se invece il tiro di A è fuori bersaglio, e la palla entra in rete solo a causa della deviazione, allora il gol viene classificato come autogol del difensore B (nella prima circostanza) o come gol regolare dell'attaccante duel�la seconda circostanza) indipen�dentemente dall'involontarietà dell'intervento. Tralasciamo pure il caso (i), che probabilmente richiede varie precisazioni. Quel che sembra indubitabile, e su cui concordano tutte le persone con le quali mi sono consultato, è il caso lii). Come potrebbe essere altrimenti? Se non ci fosse stata la deviazione la palla sarebbe finita sul fondo. Quindi, nonostante l'attaccante A abbia fatto tutto il lavoro, il gol non può essere attribuito a lui perché la palla non sarebbe entra�ta in rete se non fosse stato per l'intervento ancorché involonta�rio di B o C. Qui però casca l'asino. E vero che la palla non sarebbe entrata se non ci fosse stata la deviazio�ne. Ma è altrettanto vero che la palla non sarebbe entrata se non ci fosse stato il tiro! E non è solo una questione di punti di vista. In un certo senso ci troviamo din�nanzi a un problema filosofico vero e proprio. È il segno che qualcosa non va nelle nostre in�tuizioni su concetti importanti come quello di responsabilità o addirittura di causa ita. Che cosa significa dire che una persona è responsabile di un inci�dente? Significa che se non aves�se fatto quel che ha fatto, l'inci�dente non sarebbe avvenuto. Che cosa intendiamo quando diciamo che un certo evento ne ha causato un altro? Intendiamo affermare che se non fosse avvenuto il primo non sarebbe avvenuto nem�meno il secondo. Fin qui tutto chiaro. Ma che dire quando il legame tra le azioni (o gli eventi) e le loro conseguenze non è cosi semplice e lineare? Se non ci fosse stata la deviazione non ci sarebbe stato il gol. Ma il gol non ci sarebbe stato nemmeno se non ci fosse stato il tiro. E allora a chi va la responsabilità (o il merito)? Il mio collega Sidney Morgenbesser, noto per le sue battute sempre pronte e pungenti, trove�rebbe pane per i suoi denti. «Di questo passo dovremmo tirare in ballo anche i genitori dell'attac�cante!», esclamerebbe. In effetti, se non fosse stato per loro... Ma possiamo immaginare situazioni in cui questa complicazione non interferisce affatto. Pensiamo a una partitella in famiglia tra Adamo, Eva, e figlio�lanza. Tiro di Adamo, deviazione di Eva, rete (o, se preferite: tiro di Eva, deviazione di Adamo, rete). A chi l'onore del primo gol della storia? Potete anche rispondere che il merito è del Creatore, ma il )roblema si ripresenta riformuando opportunamente la doman�da: chi è stato il primo, tra Adamo ed Eva, a segnare un gol? Ecco un altro esempio del pro�blema. Il giocatore A spara una cannonata delle sue. La palla è indirizzata proprio nel sette a sinistra e il portiere è completa�mente spiazzato, ma anche que�sta volta qualcosa va storto: il giocatore D si inserisce nella tra�iettoria e devia la palla sul fondo. Se D è un difensore, lo si loderà; se è un attaccante lo si biasimerà. In ogni caso, si dirà che è a causa di D che la palla non è entrata in rete. Supponiamo però che, alle spalle di D, anche il giocatore E si fosse inserito nella traiettoria del�la palla. Se D non fosse giunto in tempo, il tiro sarebbe stato devia�to da E. Che dire in questo caso dell'intervento di D? Diremmo forse che ha evitato il gol? Sem�brerebbe di no, visto che la palla sarebbe finita contro il corpo di E. D'altra parte, non diremmo certo che è stato E ad evitare che la palla finisse in rete: in fondo lui non ha fatto nulla. Ma allora chi è stato rovinare il tiro di A? Casi come questi sono indicati�vi di una tensione concettuale diffusa e profonda. Cammino sot�to la pioggia con l'ombrello. Ho in testa un cappello. Chi devo ringra�ziare per a mia nuca asciutta? Non l'ombrello, perché tanto ho il cappello. Ma neanche il cappello, jerché tanto ho l'ombrello. Alzo a mano per proteggermi dal sole proprio mentre questo va a na�scondersi dietro una nuvola. Il mio gesto è inutile: la nuvola sarebbe bastata. Ma anche la nuvola in fondo è inutile: sarebbe bastato il mio gesto. Tizio scaglia una pietra contro una vetrina e Caio a afferra al volo. I proprieta�ri del negozio vorrebbero ringra�ziare Caio, ma alle sue spalle c'era Sempronio ed è evidente che la pietra avrebbe colpito lui e non la vetrina. Chi devono ringra�ziare? In fondo Sempronio non ha fatto un bel nulla (e anzi dovreb�be ringraziare Caio per averlo protetto dalla sassata). Ma nean�che Caio ha salvato la vetrina... Immagino che complicazioni di questo genere non siano rare nella casistica legale. Ma il proble�ma è teorico prima ancora che pratico, e non c'è da stupirsi se di questi tempi le riviste di filosofia stiano dedicando ampio spazio a questioni di questo genere. Nel corso di un seminario un mio studente ha suggerito che la solu�zione migliore e quella salomoni�ca: ringraziamo sia Caio sia Sem�pronio e facciamola finita. Ringra�ziamo l'ombrello e il cappello o meglio: la coppia costituita dal cappello e dalla porzione dell'om�bre lo che ripara il cappello e mettiamoci il cuore in pace. Lascio al lettore il compito di valutare la generalità della solu�zione. Però forse potremmo farne tesoro almeno per risolvere l'an�gustia esistenziale da cui siamo partiti: le ingiustizie della classifi�ca marcatori. In questi giorni di proposte e controproposte, per�ché non considerare l'ipotesi di classificare i gol deviati con dei begli ex aequo? Se il tiro di uno finisce in rete in seguito alla deviazione di un altro, diamo a Cesare quel che è di Cesare e diciamo che entrambi hanno fat�to la loro parte. Mezzo gol a testa, nel bene e nel male. Achille Varzi Insegna filosofia alla Columbia University di New York E'vero che la palla non sarebbe entrata in rete se non ci fosse stata la deviazione ma è altrettanto vero che non sarebbe entrata se non ci/osse stato il tiro UivCCA* ir; ' "'"^ t a quella partita è flnlilo di una camera NICCOLAI Il 15 marzo 197011 Cagliari di Gigi Riva, anciato verso il primo e per ora unico scudetto della sua storia, affronta a Juve al Comunale. Sullo 0-0 al BC del primo tempo. Comunardo Niccolai gira di testa in UivCCA* ir; ' "'"^ porta un cross di Furino t anticipando l'uscita del portiere Albertosi e egnando II più clamoroso degli autogol. Per sua fortuna finisce 2-2, il Cagliari diviene campione d'Italia, ma quella partita è flnlilo di una camera costellata da altri episodi, non tanti, però tutti altrettanto clamorosi, che fanno di questo difensore II numero uno dei goleador alla rovescia. Oggi il calcio si è dato nuove regole anche in materia di autoreti. Dopo il Mondiale di Usa "94 dalla Fifa è arrivato un suggerimento più che una normativa precisa. Il massimo organo calcistico mondiale ha stabilito che quando il tiro è diretto in porta la paternità del gol viene comunque attribuita a chi ha calciato anche se un avversario interviene in maniera determinante. Ma quel pallone che Niccolai insaccò nella porta della sua squadra resta e resterà per sempre un autogol SERSE Un autogol famoso nell'antichità è certamente quello del re persiano Serse. Tiglio di Dario. Uomo ambizioso e dai grandi progetti, pensa di portare a termine il disegno paterno d�invadere la Grecia per terra e per mare. Nel 480 a. C appronta una poderosa macchina da guerra, che dopo l'iniziale successo navale alle Termopili, va incontro a una disfatta a Salamina: Serse è «^^^^^W^^^^» talmente convinto della vittoria che per assistere alla battaglia si fa costruire un trono su una collina vicino alla specchio d'acqua in cui la sua flotta affronterà la resistenza greca COCA COLA E' il 23 aprile deli 85: un grande battage pubblicitario annuncia l'uscita della New Coca Cola. la bibita che nei piani della multinazionale di Atlanta dovrebbe sbaragliare definitivamente gli odiati concorrenti della Pepsi. Qualcosa però non funziona e la nuova bibita non incontra il gusto del pubblico, tanto che sarà ritirata dal mercato a favore della Coca Cola formula classica CHIRAC Agli inizi del '97, convinto che il momento politico sia favorevole a un rafforzamento della coalizione di centro destra che l'ha portato all'Eliseo, il presidente della Repubblica francese Jacques Chlrac manda a casa il primo ministro gollista Alain Juppé e scioglie il Parlamento. Ma dalle urne il 25 maggio esce, per lui, rA un'amara sorpresa: a vincere le elezioni sono i socialisti di jospin e la Francia vedrà ai vertici dello Stato l'inedita coabitazione tra un capo di Stato gollista e un primo ministro socialista IL CRACK DEL «29 caso più clamoroso di autogol nel campo della finanza fu il crack del '29. Di fronte a un rallentamento ciclico dell'economia statunitense, accompagnato da un calo del livello dei prezzi, la Banca Centrale Usa, la Federai Reserve, invece di ridar fiato all'economia espandendo l'offerta di moneta, decide una politica monetaria restrittiva. Il risultato è il crollo di Wall Street, il fallimento di aziende e società, la distruzione di interi patrimoni e la crescita a macchia d'olio della disoccupazione camera rettanto ero uno e regole "94 dalla precisa. uando il attribuita maniera lla porta autogol ^^^» la battaglia si fa no alla specchio esistenza greca a vincere le elezioni sono i sai vertici dello Stato l'ineditagollista e un primo ministroIndrdalCiedFilosofia dell'autogol «^^^^^W^^^^»

Luoghi citati: Atlanta, Cagliari, Francia, Grecia, Italia, New York, Usa