Bompressi sta per costituirsi di Giovanni Bianconi

Bompressi sta per costituirsi ORE DI ATTESA DINANZI AL CARCERE DI PISA POI L'ANNUNCIO DEL DIFENSORE: NON Si PRESENTA OGGI Bompressi sta per costituirsi Pochi giorni dopo il no agli arresti domiciliari u retroscena Giovanni Bianconi ROMA E voci si rincorrono e si accavallano fino a sera: «Si Icostituisce tra poco»; «è già in carcere»; «no, è in questura»; «non ci pensa neppure». Finché l'avvocato Ezio Menzione, difen�sore di Ovidio Bompressi, non chiarisce la situazione, ma fino a un certo punto. «Stasera non si costituisce nessuno», dice. E do�mani? «Lo vedremo domani», cioè oggi. L'avvocato finge di cadere dalle nuvole: «Non so come sia nata questa notizia», mentre sa bene che la notizia circola da diverso tempo perché da diverso tempo sono in corso contatti tra i legali dell'uomo condannato a 22 anni di carcere perché consi�derato il killer del commissario Calabresi e gli investigatori che lo stanno cercando dal 24 genna�io scorso, quando la corte d'ap�pello di Venezia ha rigettato l'istanza di revisione del proces�so. Contatti e trattative che do�vevano portare alla costituzione di Bompressi, latitante da quel giorno, e assicurare che tutto si svolgesse senza incidenti. Il tam-tam nella giornata di ieri s'è fatto più insistente, per�ché da ieri mattina alla cpaestura di Pisa città dove c'è il carcere Don Bosco che già ospita Sofri e nel quale Bompressi è stato rinchiuso fino all'aprile del '98, quando il giudice ordinò la so�spensione della pena per gravi motivi di salute si aspettava una soluzione entro poche ore. Poi invece qualcosa è saltato; chi dice per un disaccordo tra gli avvocati (oltre a Menzione, ad assistere Bompressi è pure Ales�sandro Gamberini), chi dice per un ripensamento dell'interessa�to. Fatto sta che a sera non s'era ancora visto nessuno, negli uffi�ci di polizia e nemmeno in carce�re. Alle 20 il Tgl ha dato per imminente la costituzione di Bompressi, e a quel punto sono arrivale le smentite ufficiali, quando l'ingresso del Don Bosco era già affollato da fotografi e telecamere. Nessuno sa più dire, quindi, nemmeno che cosa acca�drà nelle prossime ore: l'unica notizia certa sono i contatti tra avvocati e investigatori per con�cordare le modalità della costitu�zione, ma non si sa se e quando questa avverrà. Ovidio Bompressi è sparito dalla circolazione la mattina del 24 gennaio, poche ore prima del verdetto veneziano. Una vicina di casa lo vide uscire intorno alle 10 dalla sua casa di Massa Carrara, a bordo di una vecchia auto, da solo. Qualcun altro ha raccontato di averlo notalo in un bar del centro di Massa, e da quel momento s'è persa ogni traccia. Fatto sta che quando i carabinieri sono andati a pren�derlo per portarlo in carcere, con l'ordine di carcerazione in mano. Bompressi non era in casa né agli altri indirizzi che i militari dell'Arma hanno con�trollato nello ore e nei giorni successivi. Come lui era sparito anche Giorgio Pietrostefani, con�dannato col ruolo di mandante del dolillo Calabresi al pari di Adriano Sofri, l'unico che lo stesso giorno della sentenza s'è fallo trovare a casa e accompa�gnare al carcere Don Bosco. La situazione giuridica di Bompressi al momento della sen�tenza era particolare rispello a quelle dogli altri condannali. Gli avvocali hanno infatti subilo ripresenlato per lui un'istanza di scarcerazione per motivi di salute, tentando di riollonere la sospensione della pena decreta�la prima del processo di revisio�ne e decaduta all'inizio di quel procedimento, quando gli impu�tali tornarono in libertà; Sofri, Piolroslefani e anche Bompres�si, in virtù di una decisione dei giudici veneziani che rispediva�no tutti a casa in attesa della sentenza. Pronuncialo il verdello e riba�dilo lo condanno, i difensori del presunto assassino sono tornali alla carica col giudice di sorve�glianza di Pisa che s'è dichiaralo incompetente, e con la corte d'assise d'appello di Milano per ripristinare la situazione prece�dente al processo di revisione. Da li è arrivato un altro «no», e allora si sono rivolli al tribunale di sorveglianza di Genova, che ha esaminato la documentazio�ne medica ed ha respinto la richiesta. Per i magistrali, in passalo orano stali registrali su Bom�pressi «disturbi fisici dipendenti da una patologia psichica» che giustificavano la scarcerazione del condannalo; stavolta invece la nuova perizia «evidenzia il pericolo di una patologia fisica, ma il pericolo non è sufficiente. Oggi I intreccio tra patologia psi�chica e patologia fisica non esi�ste». Di qui la decisione di nega�re il «dinerimento dell'esecuzio�ne della pena». Porse, nella convinzione che l'irreperibilità del condannalo abina contribuito al «no» dei magistrati, i legali di Bompressi hanno provato a convincerlo della necessita di costituirsi, por farsi visitare e riprovare con una nuova istanza. Allora è co�minciata la trattativa, che ieri sembrava giunta a conclusione. Ma qualcosa, all'ultimo momen�to, non è andato per il verso giusto. Gli avvocati trattano con gii investigatori le modalità Ma l'accordo non sarebbe vicino BOMPRESSI E IL CASO CALABRESI Condannato nel '97 dalla Corte d'assise d'appello di Milano a 22 anni di reclusione perché ritenuto esecutore materiale dell'omicidio del funzionario della questura milanese Luigi Calabresi inizia a scontare la pena in carcere. Il magistrato di sorveglianza di Pisa gli riconosce una 'grave infermità fisica" e gli concede il differimento provvisorio dell'esecuzione della pena. Il tribunale di sorveglianza di Firenze convalida la valutazione e dispone la detenzione domiciliare per 6 mesi. Il magistrato di sorveglianza di Massa gli concede il differimento provvisorio revocando la detenzione domiciliare per le sue condizioni di salute. 24 «OSTO 1999 24 2000 2000 La Corte d'appello di Venezia, nell'ambito della richiesta di revisione della sentenza di condanna da parte di Sofri. Pietrostefani e Bompressi, concede a tutti e tre la sospensione della pena. La Corte d'appello di Venezia stabilisce l'impossibilità di rivedere il processo; Bompressi, al contrario di Sofri e Pietrostefani, si trova in stato di libertà; dovrebbe rientrare in carcere per scontare la pena residua, ma non si fa trovare. Il tribunale di sorveglianza di Genova respinge la domanda di differimento dell'esecuzione della pena; Bompressi è ufficialmente latitante Contro la decisione è possibile ricorrere in Cassazione. ni. ......ìw.,.,i.iw..»i ji.iuidiiiu.i. in .ii . n ...i^.t. .-.ni. . «lilLMMIP. .IM.MtU-H. in. ~T—' \ ' Qui sopra Adriano Sofri A destra Ovidio Bompressi

Luoghi citati: Firenze, Genova, Milano, Pisa, Roma, Venezia