Italia in gara senza far rumore di Stefano Lepri

Italia in gara senza far rumore Il MINISTRO PH TESORO TRA GII APPLAUSI DI BERLUSCONI E LE SPERANZE DI D^ALEMA yj.( Italia in gara senza far rumore Diplomazie al lavoro «e non irritiamo Berlino» retroscena Stefano Lepri ROMA PER Massimo D'Alema sa�rebbe un enorme colpo di fortuna, e anche Silvio Ber�lusconi, come ha detto ieri, ne sarebbe contento. Ma che Giulia�no Amato possa effettivamente volare dal Tesoro italiano alla direzione generale del Fondo monetario a Washington punto di riferimento per l'economia di tutto il pianeta è ancora una ipotesi, dentro una grande confu�sione internazionale che non accenna a risolversi. Forse an�che per questo l'interessato in pubblico rifiuta di commentare e in privato mette avanti buone ragioni personali per non trasfe�rirsi dall'altra parte dell'Atlanti�co. Soprattutto non prendere ini�ziative aperte, è la parola d'ordi�ne a palazzo Chigi in queste ore. L'impressione è che i tedeschi, dopo l'insuccesso del loro Caio Koch-Weser che, ufficialmen�te, restava in corsa ieri presen�teranno tra breve una seconda candidatura per non farsi sfuggi�re il prestigioso incarico. Il go�verno Schroeder affannosamen�te ricerca un nuovo nome per uscire dal vicolo cieco in cui si è cacciato. I personaggi con cre�denziali adeguate finora o han�no detto no, come il capo della Deutsche Bank Rolf Breuer, o sono troppo identificabili con i partiti dell'opposizione cristia�no-liberale. Parla senza sbilanciarsi Lam�berto Dini, lui stesso aspirante in passato a quella carica e gran conoscitore del Fmi, dove ha lavorato a lungo: «Un vasto con�senso è indispensabile per avere l'autorità di gestire il Fondo. Non basta il 51no». Tornando in Italia dall'Iran il ministro degli Esteri lascia capire che è ormai fuori gioco Koch-Weser, arriva�to nella prima votazione al 43,*i), e capace tutt'al più di un 52'Ki se riuscisse a raccogliere i voti del candidato giapponese; ma la ri�cerca di un nuovo candidato europeo non sarà semplice e la prima parola tocca alla Gennania. Schroeder e il presidente della Commissione europea Pro�di hanno probabilmente toccato l'argomento nella loro cena riser�vata di ieri sera a Hannover. Anche alle chiacchiere sui pos�sibili sostituti di Amato al Teso�ro nella giornata di ieri è stato dato un taglio, con un'altra paro�la d'ordine: ci penseremo solo dopo. Tutti sanno che D'Alema sarebbe contentissimo di toglie�re di mezzo un forte contenden�te come candidato premier del centro-sinistra trovandogli un incarico di grandissimo presti�gio internazionale, con un bis del caso Prodi. E d'altra parte il mondo è paese, se a Tokyo si vocifera che il governo giappone�se abbia candidato al Fmi Eisuke Sakakibara, personaggio capace ma bizzarro, proprio per liberar�si di lui, mentre a Londra si sospetta che nei mesi scorsi a lanciare il nome del Cancelliere dello scacchiere Gordon Brown, numero due del governo, siano stati gli amici del primo mini�stro Blair. Due pericoli, si dice nei palaz�zi romani, vanno assolutamente evitati nel lavorare sulla candi�datura Amato: irritare i tedeschi e far apparire il nostro ministro del Tesoro come il preferito degli americani (che in effetti lo stimano molto). In teoria. Amato si presta benissimo perché la sua statura politica lo farebbe apparire come una scelta di qualità diversa da quella del tecnico Koch-Weser e perché potrebbe consentire di trattene�re al Fmi come vice-direttore generale l'abile economista Stan Fischer (apprezzato da tutti, inaccettabile agli europei come numero uno perché cittadino americano). Proprio perché tecnico anche lui, potrebbe essere meno accet�tabile ai tedeschi l'altro nome apprezzato da tutti che corre in queste ore, quello del britannico Andrew Crockett, ora direttore generale della Bri di Basilea. I francesi e altri Paesi europei, inoltre, non vedrebbero con favo�re un inglese. Mentre la padro�nanza della lingua inglese serve moltissimo, e Amato ne ha una ottima idi gran lunga migliore di quella del direttore generale di�missionario, il francese Michel Camdessus), con un lessico ricco e la capacità di fare battute di spirito. Non a caso sono politici anche i personaggi d�altre nazionalità di cui corrono con più insistenza i nomi; ma il britannico Kenneth Clarke è un conservatore (quindi non vicino agli attuali governi europei) seppur europeista, il belga Philippe Maystadt è anzia�no e non in buona salute, mentre alla Francia la guida del Fmi è spettala per troppo lunghi anni. Se non un politico, il personag�gio adatto potrebbe essere un jovematore o ex governatore di aanca centrale; ma Ernst Welteke, l'attuale capo della Bunde�sbank, non sembra avere grande reputazione intemazionale. L'ex premier dice che l'America è lontana e in pubblico non si sbilancia ma Palazzo Chigi punta su di lui