lONESCO CONTRO I RINOCERONTI di Monica Bonetto
lONESCO CONTRO I RINOCERONTI ALL ALFIERI lONESCO CONTRO I RINOCERONTI Glauco Mauri e Roberto Stumo in un celebre testo di denuncia RISALE agli Anni 60 la prima volta che Glauco Mauri eb�be occasione di interpreta�re Berenger, il protagonista de 'd�rinoceronte» di Eumene lonesco. All'epoca ereditò il ruolo da Marcello Moretti, scomparso po�co prima a causa di una malattia fulminante, e racconta che fu il suo primo ruolo da «primo atto�re» dopo tanta gavetta da caratte�rista. Oggi, a distanza di quasi quarant anni. Mauri affronta nuova�mente il testo ioneschiano, que�sta volta nella doppia veste di interprete (accanto a Roberto Sturno) e di regista. L'allestimen�to, in tournée in tutta Italia, giunge al Teatro Alfieri martedi 7 marzo e vi rimarrà sino a domenica 12 (tel.011/517.62.46). Ma il ruolo di Berenger è stato ceduto dall'attore-regista a Ro�berto Sturno in una sorta di continuità artistica, umana e professionale che già si era verifi�cata in spettacoli precedenti e che distingue da quasi diciott'an�ni l'esistenza della Compagnia cui Mauri ha dato il proprio nome. lonesco scrisse il «Rinoceron�te» nel 1959 e fu subito un vero e proprio «caso» che fece discutere la critica. La ribellione e la de�nuncia dello scrittore romeno, nato da madre francese e vissuto soprattutto in Francia, contro il pericolo di massificazione del�l'individuo, lo sgomento tragico di fronte a un mondo sedotto da dottrine semplicistiche che an�nullano la coscienza critica di .ciascuno, non vennero ben accol�ti nella sua patria d'adozione. Tanto che la prima rappresen�tazione mondiale della comme�dia non fu francese, ma ebbe luogo in un posto dove l'esperien�za diretta di ciò che lonesco denunciava era ancora ferita bruciante; in Germania, a Dus�seldorf, nel novembre del 1959. E fu un successo talmente gran�de che di l�a poco venne messa in scena non soltanto a Parigi, ma anche a Londra (in un'edizio�ne storica che vedeva Orson Welles alla regia e Laurence Olivier protagonista) e poi in tanti altri Paesi. Rispetto alle commedie degli inizi, fondate e acremente costru�ite sull'incomunicabilità fra gli uomini, sulla trappola letale di una parola puro strumento di informazioni e non più di scam�bio nutriente di idee e riflessioni, «Il rinoceronte» compie imo scar�to, segna una svolta determinan�te: abbandonati i pirotecnici vir�tuosismi verbali, si passa ad un problema che investe la società intera e che l'autore sentiva come minaccia futura per tutti. E' per questo motivo che rico�noscere a questo testo un significato prettamente politico, veder�vi soltanto una parodia feroce del tentativo di nazificazione dell'Europa avvenuto tuia quin�dicina di anni prima (i rinoceron�ti che invadono un piccolo cen�tro, guardati prima con preoccu�pazione, poi accettati, poi addiritura imitati), come fecero spetta�tori e critici dell'epoca, è ridutti�vo, lonesco guardava al futuro. La vera minaccia era prossima a venire, non già avvenuta. E' l'idiozia che rincorre le regole becere del consumismo di mas�sa, è il bisogno impellente di uniformarsi ai più, è l'annulla�mento volontario della propria coscienza critica. I rinoceronti sono qui, ora. Monica Bonetto Afianco C'Ir meo Mauri con Hoberto Sturno in unii scena de «Z/ rinoceronte». In basso «Pròve di volo» con la compagnia Muk, in programma perla rassegna «Follia a teatro» WmSette 16
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