Pannella: boicottati dai «militonti » di Antonella Rampino

Pannella: boicottati dai «militonti » Alla chiusura della convention il leader accusa la sinistra e annuncia lo sciopero della fame di 105 radicali Pannella: boicottati dai «militonti » «Vogliono impedire la raccolta delle firme» Antonella Rampino ROMA Dal fluviale discorso col quale Mar�co Pannolla conclude la convention radicale, cadono delle perle, e non sono la citazione di Veltroni «che della le tavole come Mosé», di Berlu�sconi «ricattato da Fini, Bossi e Casini», di «quella bellissima straor�dinaria persona che i"; Karol Wojty�la, ostaggio del proibizionismo cleri�cali.-», di «Gandhi l'anglosassone», di «noi radicali che vogliamo la rivolu�zione dei corpi celesti che mutano ruotando su se stessi, non quella giacobina e francese della rottura e del tenore». Cadono delle perle di quotidianità politica, quando Mar�co Palmella si divincola, «lasciami dire, Emma», e il grande capo rac�conta alcuni! cose a mola libera. Racconta Pannello che un lunedì, a trattativa politica con Berlusconi in corso, gli telefonò Giuliano Fornirà al ciuale il Cavaliere avrebbe chiesto (a detta di Panhella, perché Ferrara non smentisce e non conferma) di rilevare attraverso U Foglio ma per suo conto, «perché lo non posso, c'è la legge sull'editoria», una buona partecipazione di Radio Radicale. Vabbe, ci risentiamo tra un paio di giorni, lu la chiusura della conversa�zione, li invece, Ferrara non ritelefono più ma, racconta Palmella «fu un emissario dell'editore Riffeser a of�frire la mela del valore dell'emitten�te per comprarla tutta, il 71 per cento al gruppo Riffeser, il 19 a Mcdiaset». E' solo un passaggio dell'ampio discorso col quale Palmella ha essen�zialmente rintuzzato, ripetutamen�te citandoli, i Roberto Cicciomessere e Marcello Crivellini, che aveva�no manifestato delusione per il man�cato accordo con Berlusconi. Ma io l'ho inseguito per tanti anni, è il ragionamento di Pannella, e bene è andata che non se ne sia fallo nulla, «perché Berlusconi, più Fini, più Casini, più Buttiglione, più Don Gelmini e Pino Arlacchi sono il fronte della reazione e della proibi�zione». Perché contro Don Gelmini e Arlacchi, poco prima si era scaglia�ta Emma Bonino; l'uno per l'appello «fermiamo l'Islam», il vicepresiden�te dell'Onu con delega alla lotta alla droga per la politica con cui «ha attualo solo la delocalizzazione del�le culture, raddoppiando la produ�zione ti i profitti della droga». Un vecchio «nemico» ili Emma Bonino, Pino Arlacchi, sin dai tempi in cui ella era commissario europeo. E non si dica nemmeno che a quel ruolo arrivò su nomina di Silvio Berlusconi, perché, «le lo ricordi, Marco, lu dovesli occupare casa sua in via dell'Anima manu trinita�ri, por ottenere la mia designazio�ne». Ciò dello, per Bonino e Pannel�la, e per la loro convention l'obietti�vo è stalo quello di superare l'impas�se nella raccolta delle 140 mila firme necessarie a presentarsi come lista elettorale alle prossime regio�nali. Pannella ha accusalo i «militon�ti», ovvero gente di sinistra e sinda�calisti che lavorano nei comuni, «di falsificare l'autentica delle firme radicali». Ha invitato D'Alema ad andare in tivù «anche senza Jovanotti al seguilo», a «fare una cosa carina», e cioè ingiungere ai suddet�ti «militonti» di agevolare il proces�so di raccolta. E ha annunciato che, a tull'oggi, sono 105 i militanti radicali che hanno deciso con que�sto obiettivo lo sciopero della fame, «uno sciopero che facciamo noi, ma non io perché non posso, e comun�que non è una non notizia». Ouanlo alla politica delle allean�ze future, di definito c'è solo, come dice Pannella, che «noi da sempre vogliamo scioglierci in un mare», ma non esiste ancora un'acqua di qualità tale da poter attuare il pro�getto. Di certo, non il Polo. Gli altri, il centrosinistra, non sono tanto meglio, «preda di una deriva proibi�zionista» nota Bonino citando an�che il caso utero in affitto. L'Italia, ha avuto un solo statista, chiarisco Pannolla mentre Bobo Craxi e Clau�dio Martelli sorridono in prima fila, «è stato Bettino Craxi». Per ora, avversario è considerato anzitutto Antonio Bassolino che nonostante Pannella giudichi come «espressio�ne della piovra del potere economi�co e politico», gli sta «simpatico». E gli manda un saluto, «benvenuto alla lotta per la presidenza della regione Campania; l'importante, è batterci insieme contro questa de�stra, e batterla». Il leader radicale Marco Pannolla

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