I conti del brindisi millenario premiano la qualità dell'Asti

I conti del brindisi millenario premiano la qualità dell'Asti Guido Bili, neopresidente del Consorzio di tutela: le vendite '99 ad 80 milioni di bottiglie I conti del brindisi millenario premiano la qualità dell'Asti intervista Vanni Cornerò ASII FORSE sull'Asti pesa una vena tutta piemontese di pessimi�smo, Le vendilo sono nell'ordi�ne (Itigli (ili milioni di bottiglie, oppu�re i risultati sono circonfusi da una sorta di fatalismo negativo, come so si combattesse una battaglia di retroguardia... Diffìcile da spiegare razio�nalmente». Guido Hill, dalla poltro�na di presidente del Consorzio che tutela il vino italiano più esportalo nel mondo, guarda la carta su cui sono evidenziati i 52 Comuni della zona di produzione, da cui si origina un fatturato di comparto pari a olire 500 miliardi annui, e anticipa citidlche indicazione sui dati che verran�no utlicializzali Ira un paio di setti�mane: «Il mercato Usa ha fatto registrare un vero boom, quello bri�tannico va indubitabilmente bene, persino la Germania è io riprosa. Di che cosa vogliamo lamentarci?», si chiede Bili, Quindi la sua visiono, da neopresidente del Consor�zio dell'Asti spumante, ò totalmente positiva? «Io erodo che non si debbano nascondere i problemi, ma af�frontarli, l'orò, mi creda, l'Asti, oggi, è un prodotto vivo o vitale, con performance di mercato di fronte alle quali non posso dio essere ottimista». Nei mesi scorsi ci sono sta�te polemiche sulla quali�tà... «Allora, voglio ossero chiaro: la (inalila dell'Asti è comprovala dalla Docg, la più alta forma di garanzia por un vino, e dalla tutela del Consorzio, (piindi sia�mo al massimo. Dello questo, tutto ò migliorabile, non ci si può e non ci si devo fermare.» Però parlava di problemi da affrontare... «Parlavo dei problemi a cui mi troverò davanti: la gestione del Consorzio con le sue peculiari�tà, lo suo due animo, quella agricola e quella industriale. Il prossimo accordo intorprofessionalo...» Ecco, come sarà il nuovo accordo? «Quello dell'anno scorso ò slato un accordo di grande importan�za, ha rilancialo l'immagino del prodotto. L'accordo del 2000 affronterà una situazione più normale, lo stiamo preparando o sarà comunque importante porche darà stabilità di prezzo e reddito, coso che non sarebbero garantite so si andasse al libero mercato». Ma nella componente agri�cola ci sono voci nuove, figure nuove, chiamiamoli «Cobas» se vuole. «Io direi semplicemente che ci sono persone sul territorio che rappresentano delle esigenze, cosa assolutamente legittima. Il confronto con loro non mi preoc�cupa, le ho conosciute e sono persone ragionevoli». Torniamo ai conti '99. Buo�ni risultati dunque? «Posso dirlo che il dato del millennio ò stato positivo, corta�mente più che per altri. L'indica�zione chiara è che dobbiamo lavorare sul rapporto prezzo-im�magine, soprattutto in Germa�nia. Dobbiamo risolvere una volta per tutte il problema delle vendilo hard-discounl e per far�lo punteremo su campagne pro�mozionali mirato che mettano l'Asti nella giusta luce. I nostri saranno investimenti strategi�ci: il gioco al ribasso che alcuni praticano non può pagare sulla distanza». E sul mercato domestico? «Le vendile sono stazionario verso l'alio, ma si sta notando una desiagionalizzazione: si esce dalla fascia Natale e dintor�ni. Questo e mollo positivo, perché per essere importante nel mondo un prodotto deve prima di tutto esserlo nel luogo d'origine». Guido Bili, al vertice del Consorzio

Persone citate: Guido Bili, Vanni Cornerò

Luoghi citati: Germania, Usa