L'Europa stringe i tempi per il dopo Camdessus di Francesco Manacorda

L'Europa stringe i tempi per il dopo Camdessus LA CORSAALLA DIREZIONE DEL PONDO MONETARIO L'Europa stringe i tempi per il dopo Camdessus Koch-Weser si ritira, Amato e l'inglese Crockett fra ipiù quotati retroscena Francesco Manacorda corrispondente da BRUXELLES L'Europa, almeno ufficial�mente, continua a soste�nerlo. Ma forse a questo punto il primo a non creder�ci più è proprio lui. Caio Koch-Wescr, viceministro delle Finanze di Berlino, can�didato dell'Unione europea alla guida del Fondo moneta�rio internazionale e «silura�to» dagli Stati Uniti. A soste�nere la tesi di un cambio di candidato arrivano anche nuovi contatti tra i leader europei. Ieri sera il Cancel�liere tedesco Gerhard Schroeder, che era a Porto, ha telefonato al presidente fran�cese Jaques Chirac: una con�versazione che si spieghereb�be soprattutto con la necessi�tà di discutere qualche nuo�vo nome. Ieri pomeriggio, dopo aver incontrato Schroeder, il premier portoghese Anto�nio Guterres, presidente di turno dell'Unione europea, è stato esplicito: «La posizio�ne della presidenza è chiara ha detto ed è quella di sostenere pienamente il can�didato tedesco». E lo stesso Schroeder ha detto di «esse�re venuto a vedere se possia�mo lavorare insieme per assi�curare il successo del candi�dato europeo». Ma quel candidato è anco�ra Koch-Weser? Nessuno ha detto finora ufficialmente il contrario, ma d'altro canto nessuno fa esplicitamente il suo nome e soprattutto in un'intervista che sarà pub�blicata domani sul giornale «Well am Sontag» lo stesso Koch-Weser dichiarerebbe: «Mi piacerebbe molto conti�nuare a ricoprire i miei im�portanti incarichi come se�gretario di Stato alle Finan�ze, che di certo non divente�ranno meno importanti in futuro». E' quanto basta per�chè il giornale annunciasse già ieri il ritiro del candida�to tedesco dalla corsa per il Fondo. Ma dopo poco, una portavoce del ministero del�le Finanze di Berlino smenti�va con assoluta certezza: «Koch-Weser resta il candi�dato europeo». L'impasse sul viceminislro tedesco sembra difficil�mente risolvibile dopo che gli Stati Uniti hanno fatto capire in tutti i modi di non vederlo bene alla guida del Fondo. Se è difficile che l'Europa cambi nome a un semplice «no» di Washin�gton, appare anche impropo�nibile che al vertice del Fmi, la più importante organizza�zione finanziaria internazio�nale, vada un uomo che palesemente non gode della fiducia degli Usa, che lo considerano privo di statura politica per dominare le grandi crisi. Anche il Segretario di Sta�to, Madeleine Albright, ha ribadito la posizione di Washington, che vuole un europeo, ma non quell'euro�peo: «Il Fondo monetario è un'organizzazione chiave. Noi speriamo che l'Unione europea possa sviluppare un consenso attorno a un candi�dato che sia il migliore possi�bile per guidare l'organizza�zione». Per i Quindici, a questo punto, è una questiono di nomi, ma anche di metodo. «Serve un candialo che sia di tutti», spiegavano ieri fonti vicine al governo italia�no. E sebbene Berlino sia riuscita a conquistare fatico�samente il consenso di fac�ciata di tutte le capitali su Koch-Weser non è un miste�ro che Parigi e Londra lo hanno accettato con molta riluttanza. I nomi che circo�lano per un candidato euro�peo sono cosi quelli ripotuti negli ultimi giorni, fra cui spiccano il ministro del Teso�ro italiano Giuliano Amalo e il presidente della Banca dei regolamenti internazionali, lo scozzese Andrew Croc�kett. Ma anche in Germania, che nello scacchiere delle nomine europee ha poche posizioni e ritiene quindi un suo diritto occupare il posto al Fmi, circolano diversi no�mi, tra cui quello dell'ex presidente della Bunde�sbank Hans Tietmeyer e del capo ufficio studi della Ban�ca centrale europea Otmar Issing. Qualsiasi sia il nome di un nuovo candidato, comun�que, i Quindici dovranno sceglierlo in fretta, oppure prepararsi a una battaglia rischiosissima all'interno del Fondo tenendo duro sul�la candidatura di Koch-We�ser. Il prossimo appunta�mento europeo di spicco do�ve si potrebbe discutere del�la questione è il vertice di Lisbona, in programma per il 23 e 24 marzo prossimi. Ma un ritardo di quasi tre settimane dopo lo schiaffo al candidato comune, e men�tre il Giappone e l'Africa contestano la scelta di riser�vare la guida del Fondo a un europeo, potrebbe davvero essere fatale. Si moltiplicano contatti e colloqui tra i leader europei Anche Tietmeyer fra i papabili IN CORSA PER GUIDARE IL FONDO MONETARIO GIULIANO AMATO il nome del ministro italiano del Tesoro circola da tempo ed è tornato a rimbalzare dopo il fallimento della candidatura di Caio KochWeser. Ieri, "The Guardian" sosteneva che Amato è il più probabile successore di Michel Camdessus. KENNETH CLARKE Londra è la capitale più fredda rispetto alle attese di Berlino e alla candidatura di Koch-Weser; quello di Clarke. che è stato Cancelliere dello Scacchiere nel governo conservatore guidato da John Major, è uno dei due nomi su cui si punta. ANDREW CROCKEH Crockett guida la Banca per i regolamenti internazionali (Bank for International settlements); è uno dei due possibili candidati su cui Londra fonda le proprie speranze di arrivare alla guida del Fondo monetano. PHILIPPE MAYSTADT Belga, molto stimato dai partener europei, è stato per dieci anni ministro delle Finanze; inoltre, ha già avuto un'esperienza al Fondo come presidente del Comitato interinale. Oggi guida la Banca europea per gli investimentj. STANLEY FISCHER Americano, attualmente è direttore ad interim del Fondo, E' sostenuto da molti dei Paesi in via di sviluppo e avrebbe buone chance. Ma Clinton ha chiarito di volere rispettare la regola secondo cui la guida del Fmi ora spetta all'Europa, '»"*-"f''y «■■«ijHwiwiipw*.1" " '~ ww.W Wi w wy T^ty \ ■'——•-•———~ MARIO DRAGHI Tra i nomi che circolano per la direzione del Fondo, ce anche quello di un altro italiano famoso: Mario Draghi, oggi direttore generale del Tesoro, uno degli artefici dell'Unione monetaria e dell'ingresso dell'Italia negli Undici.