All'imam proibito fare il papà

All'imam proibito fare il papà Vicenza: ma la madre ha rapito la ragazza che non voleva indossare il velo e l'ha portata in Marocco All'imam proibito fare il papà «E' troppo rigido», i figli in affidamento Alessandro Mognon VICENZA Sombra u» normale ritratto di famiglia: loro, a 15 e 17 anni, vogliono uscire la sera con gli amici, divertirsi, anelare al cine�ma e in pizzeria. Lui, il padre, non ne vuol sapore. Ma El Mostafà Belaaoue�non è un padre qualunque: ó l'imam del�la comunità islamica dol Vicen�tino. Una specie di vescovo, da oltre un decennio in Italia. Un'autorità indiscussa por mi�gliaia di fodeli, ma non per due elei suoi tre figli, più fi);li ormai dell'Òccidonte cho dol Corano. Tanto cho si sono presentati dai carabiniori per denunciare mal�trattamenti e costrizioni e ora sono stati affidati dal Tribunale dei minori a una comunità pro�tetta. Una storia complicata, finita con la scomparsa della ragazza, prelevata dalla comunità dalla madre e portata in Marocco. Un reato, la .sottraziono di minoro, cho adesso impedisco allo stes�so imam di vedere l'altro figlio di 15 anni, ospito di un'altra struttura protetta. Una brutta vicenda por El Mostafà Belaaouej, 44 anni, figura importante por i musulmani della zona. Laureato in geologia, tecnico di laboratorio, vivo a Croazzo, ap�pena fuori Vicenza. Allo accuse di eccessiva rigidità o di abusi educativi lui replica che si trat�ta di «equivoci» o di «un problema di comprensione fra culture diverso»: «Se desidero cho i miei figli non vadano al cinema, che mia figlia porti il volo e che non escano la sera, non ponsò pro�prio cho questi siano maltrattamont.i spiega -, Come imam, cioè presidente della comunità islamica vicentina, ho il diritto di educare i miei figli secondo i principi della religione musul�mana. I miei ragazzi devono studiare la nostra cultura. Cre�do cho lo assistenti sociali abbia�no equivocato ciò che i miei figli hanno riferito. E partendo da un presupposto culturale sbagliato, hanno dato una lettu�ra errata della nostra storia, influenzando anche i giudici». Corto, la moglie Minataha, 37 anni, non gli ha roso la situazione più facile, portando�si in Marocco la figlia che era sotto tutela dol tribunale. Rosta anche da capire se l'imam ne sapeva qualcosa, dol «rapimen�to». Comunque, le accuso dei duo figli si indirizzano anche alla madre. Quando duo mesi fa, Bolaaouoj parte por La Mec�ca raccontano i ragazzi al giudico la donna li sottopone a un regimo stilo caserma. Guai uscire la sera, proibiti i diverti�menti. Soprattutto con la figlia sono liti quotidiano, anche per�ché non vuole mettere il volo quando esco di casa. Cos�la docisiono estrema: a gennaio i duo ragazzi vanno dai carabinio�ri. Cominciano lo visito in casa, lo relazioni al tribunale dei minori, l'intervento dei servizi sociali. Quando il 12 gennaio l'imam Bolaaouoj torna a casa, è già tutto deciso: i due ragazzi vengono affidati temporanea�mente a una comunità. «La verità è che c'è stala prevenzione culturale nei no�stri confronti dico El Mostafà Holaaouej -: non nel senso dol razzismo ma dell'ignoranza». E' ciò cho Paolo Molo, l'avvoca�lo dell'imam, spiega ai giudici: «Leggendo le cario, pare che gli assistenti sociali abbiano fatto un bel po' di confusione. Qui si tratta di liti fra figlia e madre porche la ragazza, ad esempio, voleva andare in pizzeria. Sono volale parole grosse e ceffoni, la madre tra l'altro è incinta di sei-selle mesi. Quanto al "sequestro", ma come fai ad attraversare tutta l'Italia fino al Marocco con una persona che non vuole venire con te?». Insomma, si sarebbe su quel confine delicato tra diritto all'oducaziono e abuso, tra tradi�zioni e libertà. L'imam, guida inoralo dei quasi 2 mila musul�mani vicentini, scuole la lesta: «Mia figlia adesso ha scritto una lettera dal Marocco in cui ritratta tutto. Ma un'assistente sociale intanto mi ha detto che siamo terroristi. Mi pare pro�prio un'esagerazione. Noi dob�biamo rispettare le vostro leggi, ma ho il diritto di educare i miei figli come meglio credo. Quan�do saranno maggiorenni, sarà un'altra cosa». L'obbligo del velo è stato uno dei motivi che hanno spinto una ragazza a ribellarsi al padre, imam di Vicenza

Persone citate: Alessandro Mognon, Mostafà, Paolo Molo, Quan