Ma che c'entriamo noi con le crociate?

Ma che c'entriamo noi con le crociate? Ma che c'entriamo noi con le crociate? I passi più scottanti di «Memoria e Riconciliazione» Pubblichiamo alcuni fra I pas�si più significativi del docu�mento Memoria e Riconci/iozione. Lo Chieso e gli errori del passato che costituisce la base teologica per la richie�sta di perdono che il Pontefi�ce pronuncerà II 12 marzo, in San Pietro, durante la Giornata del Perdono. « zio LA difficoltà che si pre�senta è allora quella di definire quali sono gli errori passati, in ragione soprattutto del giudistorico che questo passo esige; perché in ciò che è avvenu�to Bisogna sempre distinguere la responsabilità, o la colpa, da attribuire ai membri della Chie�sa in quanto credenti, da quella che si riferisce ai secoli detti di "cristianità" o alle strutture di solere nelle quali il temporale e o spirituale erano strettamente legati». «La coscienza attuale può ca�ricarsi di un errore legato a fenomeni storici unici, come le crociate o l'Inquisizione? Non è troppo facile giudicare i protago�nisti del passato con la coscien�za attuale, come se la coscienza morale non fosse collocata nel tempo? E d'altra parte, si può negare che il giudizio etico è sempre in gioco, per il semplice fatto che la verità di Dio e le sue esigenze morali restano valide per sempre»? «Bisogna dunque precisare chi sono i responsabili degli avvenimenti e delle parole pro�nunciate, tenendo conio del fat�to che una richiesta ecclesiale di perdono implica lo stesso ogget�to teologico la Chiesa con una varietà di modi e gradi con i quali i singoli individui rappre�sentano la comunità ecclesiale, secondo la grande diversità del�le situazioni storiche e geografi�che. Bisogna evitare ogni genera�lizzazione». «La responsabilità morale si riferisce abitualmente alla rela�zione fra un allo e la persona che lo compie... la responsabili�tà può essere soggettiva o ogget�tiva... la sola responsabilità su�scettibile di prolungarsi nella storia non può essere che di tipo oggettivo... in questo contesto si può parlare di una solidarietà che unisce il passato e il presen�te. In certe situazioni il peso che grava sulla cosceinza può essere cos�pesante da costituire una sorta di memoria morale e reli�giosa del male perpetrato: si tratta di una memoria colletti�va». «Questa esperienza singolare di grazia spinge inoltre il popolo di Dio tutto intero, come ciascu�no dei battezzati, a prendere ancora più coscienza del coman�damento ricevuto dal Signore di essere sempre pronti a perdona�re le offese ricevute». «La divisione dei cristiani. Il cammino aperto per superare queste differenze è quello del dialogo dottrinale, animato da un amore reciproco. Le lacera�zioni sembrano essere consisti�te in una mancanza di amore soprannaturale, comune alle due parti, una mancanza di agape. Dal momento che la cari�tà è il comandamento supremo del Vangelo... questa assenza deve essere esaminata con la più grande serietà di fronte al Resuscitalo, Signore della Chie�sa e della Storia... Nella misura in cui alcuni cattolici si compiac�ciono a restare legali alle separa�zioni del passalo, non facendo niente per eliminare gli ostacoli all'unità, si potrebbe parlare, a giusto titolo, di solidarietà nel peccato di divisione». «L'uso della violenza al servi�zio della verità. Nel corso dei millenni passati sono stali usati mezzi dubbi per ottenere dei fini giusti... come sempre è deci�sivo stabilire la verità storica grazie alla ricerca storico-criti�ca. In questo modo solamente sarà possibile evitare ogni me�moria mitica e giungere a una memoria critica adeguata capa�ce, alla luce della fede, di produr�re frulli di conversione e rinno�vamento». «La verità non si impone che in virtù di sé medesi�ma». «Cristiani ed ebrei. La storia delle relazioni fra cristiani ed ebrei è una storia tormentata... In effetti il bilancio di queste relazioni durante duemila anni è stato piuttosto negativo. L'osti�lità o la diffidenza di numerosi cristiani verso gli ebrei, nel corso del tempo, è un fatto storico doloroso, cu usa di pro�fondo rimorso da parte dei cri�stiani coscienti che Gesù era un discendente di Davide». Sulla Shoah il documento fa riferi�mento a quanto è slato pubblica�to nel 1998. Si dà atto a molli cristiani di essersi comportati coraggiosamente, e si riconosce che altri non furono all'altezza della loro fede. E' necessario un atto di pentimento «che sia man�tenuta la memoria morale e religiosa della ferita inferta agli ebrei. In questo campo, tutto ciò che è già stato fatto potrà essere confermato e approfondilo». «Le nostre rsponsabilità dei mali di oggi. Bisogna segnalare in primo luogo il fenomeno della negazione di Dio sotto numero�se forme. Quello che colpisce particolarmente è che questa negazione, soprattutto nei suoi aspetti più teorici, è un processo che ò emerso nel mondo occiden�tale. Legata a questa eclisse di Dio ne è seguila una serie di fenomeni negativi... I cristiani, por negligenza nell'educazione della loro fede, per presentazio�ni ingannevoli della dottrina, e anche per mancanze nella loro vita re igiosa, morale e sociale, velano l'autentico volto di Dio e la religione, più che non li sveli�no». «I gesti eventuali di riparazio�ne sono legati al riconoscimento di una responsabilità che conti�nua nel tempo; potranno avere una carattere simbolico-profetico, oltre che un valore di riconci�liazione effettiva. Anche nella definizione d�questi gesti è augurabile una ricorca comune con i loro eventuali destinatari, perché questi ultimi possono presentare delle richieste legitti�me». «Si sottolineerà infine che il destinatario di ogni richiesta d�perdono è Dio... Riconoscere la verità è fonte di riconciliazione e d�pace». Il cardinale Joseph Ratzinger sarà presente martedi in Vaticano per l'esposizione del documento. Con lui ci saranno il cardinale Etchegaray e il teologo della Casa pontificia Georges Cottier

Persone citate: Etchegaray, Georges Cottier, Gesù, Joseph Ratzinger