Washington tende la mano di Andrea Di Robilant

Washington tende la mano Washington tende la mano «Proponeteci un altro candidato forte» Andrea di Robilant corrisponclenle da WASHINGTON «Dateci un altro candidalo euro�peo». Vcntiquallr'oro dopo il loro voto alla nomina del tedesco Caio Koch-Weser alla guida del Eondo monetario, gli americani chiedo�no ai Quindici di mettersi d'accor�do su un candidato più adatto, più forte, capace di ottenere un soste�gno più ampio. Tradizione vuole che l'Europa scelga il direttore generale del�l'Emi e il segretano al Tesoro americano Larry Summers ha insi�stito ieri che gli Stati Uniti non hanno alcun desiderio di violarla. «E' una tradizione che ci ha servi�ti bene», ha detto. «E noi speriamo elio un candidato europeo con i requisiti giusti possa omergoro». Ma gli europei hanno deciso di andare comunque al voto questa settimana sulla candidatura di Koch-Weser, Ieri il nomo del vice ministro delle Finanze tedesco è stato presentato formalmente du�rante la riunione del consiglio esecutivo del Fondo. Ma i Paesi in via di sviluppo hanno fatto sapore che appoggeranno il direttore ad interim Stanley Fischer mentre i giapponesi hanno proposto Ei�suke Sakakibara, ex ministro del�le Finanze un tempo noto corno Mister Yen. Una votazione informale è pre�vista entro il fine settimana ma è probabile che risulti in una fuma�la nera. Gli europei controllano il 34'l'n dei voti e da soli non sono in grado di assicurare la nomina di Koch-Weser, contrastata aperta�mente non solo dagli Stati Uniti sabato scorso il Presidonlo Clin�ton ha telefonato al Cancelliere Schroeder por informarlo del voto americano ma ancho dai Paesi in via di sviluppo. Como mai tanta opposizione? Koch-Weser ora un veterano del�la Banca mondiale prima di esse�re nominalo vice ministro dello Finanze dopo l'uscita di scena Oskar Lafonlaine l'anno scorso. Ma gli americani ritengono che non abbia né l'esperienza finan�ziaria né il peso politico necessa�ri per reggere il limono di un organismo intemazionale che svolgo un ruolo sempre più importante nella slabilità finanzia�ria del pianeta. I Paesi in via di sviluppo, dal canto loro, temono che con Koch-Wesoral comando, la politica del Fondo diventi sempre più rigida e finisca per contagiare anche la politica della Banca mondiale. Per la verità la nomina di KochWeser era sgradita anche a molti europei. I francesi si sono opposti a lungo e apertamente. Dietro le quinte anche britannici e italiani non hanno risparmiato critiche e frecciate. Ma il Cancelliere Schroe�der si è impuntato e gli europei hanno deciso di far buon viso a cattivo gioco, candidando KochWeser all'unanimità ben sapendo che le sue chances di spuntarla erano scarse. A questo punto non è da esclu�dere che nei prossimi giorni né Koch-Weser né Fischer raccolga�no una maggioranza (le chances del giapponese sono molto scar�se). L'impasse permetterà di azze�rare la partita. Gli europei avran�no l'opportunità di far emergere mia nuova candidatura. I nomi non mancano. Si è parla�to del Cancelliere allo scacchiere Gordon Brown, del suo predeces�sore Kenneth Clark e dell'attuale capo della Birs, Andrew Crockett. Si è parlato del governatore della Banca di Francia Jean Claude Trichet. E per l'Italia si continua a fare i nomi di Giubano Amato e di Mario Draghi, ambedue graditi anche a Washington. L'ipotesi peggiore, dicono qui a Washington, è che Koch-Weser o Fischer la spuntino con una mag�gioranza risicata proprio quando è più che mai necessaria una guida forte, che goda di un ampio sostegno. Giuliano Amato

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