America, un baby killer alle elementari di Andrea Di Robilant

America, un baby killer alle elementari America, un baby killer alle elementari A sette anni va in classe con la pistola e uccide una compagna Andrea di Robilant conispondente da WASHINGTON Una bambina di sei anni morta. Un bambino di sette anni sotto protezione della polizia. E poi quella maledetta pistola. Di chi è? Come mai era carica? Perché il bambino ne è entrato in possesso? A Mount Morris Township, un tranquillo paesi�no del Michigan a cento chilo�metri da Detroit, la polizia cer�ca di venire a capo di una tragedia senza senso. La bambina uccisa ieri matti�na alla Buell Elementary School da un suo compagno di classe è l'ultima vittima di una strage senza fine nelle scuole d'Ameri�ca, che sta polarizzando il Paese sulla questione delle armi da fuoco. «Adesso quali scuse pos�siamo accampare?», ha chiesto il Presidente Bill Clinton, fru�strato dai suoi vani tentativi di far approvare dal Congresso leggi per rafforzare la sicurezza delle armi da fuoco. «Sappiamo bene cosa dobbiamo fare. Abbia�mo, gli strumenti per rendere queste armi più sicure. Allora perché non lo facciamo?» E rivolto agli elettori più che al Congresso: «Volete farne un te�ma elettorale s�o no?». Ieri mattina il bambino di sette anni, di cui le autorità non hanno ovviamente divulgato il nome, è arrivato alla Buell Ele�mentary School a bordo dello scuolabus come ogni mattina, e al suono della campana è anda�to in classe. Prima elementare. Sono passati alcuni minuti. Il bambino scherzava con alcuni compagni. Poi ha tirato fuori dallo zaino la pistola ed è parti�to un colpo. Il bambino ha sparato? Il colpo è partito per sbaglio? Le prime informazioni della polizia sono state impreci�so. Ma vista l'età del bambino l'importanza di questi dettagli appare relativa. Il proiettile ha colpito una sua compagna di classe, una sua coetanea, che è caduta al suolo in fin di vita davanti agli altri venti compagni di classe e alla maestra. Il bambino aveva pun�tato l'arma contro la sua compa�gna? E' stata colpita per errore? Di nuovo, queste domande sem�brano essere vuote di senso. Il preside è arrivato di corsa nella classe della prima elemen�tare e il bambino gli ha conse�gnato la pistola. La bambina è stata portata via in ambulanza. Era già gravissima. E' morta poco dopo il suo ricovero nel�l'ospedale più vicino, nella cit�tadina di F int. Nel frattempo, alla Buell, era scoppiato il panico. Corey Sutton, un bambino in terza elementare: «Quando ho senti�to il botto ho pensato ad una scrivania che cadeva. Poi ho sentito la voce del preside dagli altoparlanti che diceva ai mae�stri di chiudere le porte delle classi a chiavo. Avevo paura. Il mio cuore batteva forte. Poi la mia maestra ci ha detto di metterci in fila. Ci ha detto cos'era successo ed è scoppiata a piangere». Christopher Burch, un bam�bino in quarta elementare, ha detto al Flynt Journal, il quoti�diano locale: «Il mio maestro mi ha detto che un bambino in prima elementare aveva spara�to su una bambina in prima elementare e io ho comincialo a piangerò perche poteva essere mia sorella o mia cugina». Quando i bambini sono arri�vati fuori, la scuola ora già circondata dalla polizia. Il bam�bino che aveva ucciso la sua compagna di classo è stato portato via in un luogo segreto por essere interrogato. Ma an�che per essere protetto. La polizia ha dotto che suo fratello più piccolo è pure? lui sotto la proiezione della polizia. «Non sappiamo so si sia trattato di un incidente o so il bambino abbia davvero pulitalo la pistola con l'intento di colpirò», ha dolio Ira Rutherford, provveditore di quel distratto scolastico. Altri testimoni hanno dello di ricor�date elio il bambino e la bambi�na avevano litigato il giorno prima duratilo la ricreazione. E' comunque molto improba�bile che il bambino venga incri�minalo. «La leggo presume che un bambino non possa formare un vero intento criminale», ha spiegato Art Busch, il procura�tore distrettuale che ha in ma�no l'indagine. «Ovviamente ha compiuto un'azione terribile. Ma dal punto di vista legale non possiamo ritenerlo respon�sabile della sua aziono. «Questo non significa che noti faremo chiarezza su questa vicenda, Vogliamo sapore come quell'ar�ma è finita nello mani del bambino. Vogliamo sapore di chi ò e dov'ora stala lasciata. Il fatto che il bambino non può ossero incolpato non significa che altri non saranno ritenuti responsabili della loro negligen�za». Il procuratore Busch ha aggiunto: «Noti è la prima volta che un bambino dolio elementa�ri porla un'arnia da fuoco a scuola. Ma ò la prima volta che parte un colpo. E' un sogno dei tempi in cui viviamo. Siamo una società armata l'ino ai doti�ti che non si assumo la respon�sabilità di custodito lo proprio armi in modo da garantirò mag�gior sicurezza». Forse il colpo è partito per errore ma si parla di una lite in aula il giorno prima Clinton: non abbiamo scuse, dobbiamo rendere più sicuro l'uso delle armi f UÀ liii ii m i i t La polizia davanti alla scuola dove è stata uccisa la bimba e il dolore di un genitore

Luoghi citati: America, Detroit, Michigan, Mount, Washington