«Pronti alle sfide della Rete » di Ugo Magri

«Pronti alle sfide della Rete » ' «Pronti alle sfide della Rete » Callieri: Confindmtria è unita e guarda avanti intervista Ugo Magri ROMA SI', ho letto quel che dice il presidente di Assolombarda, Benito Bencdini, sul fu�turo di Gonfindustria. L'ho letto e condivido la tosi: nella nostra associazione c'è unità di valori e di obiettivi. La scolta del nuovo presidente non deve diventare causa di divisioni». Se siete cos�uniti, dottor Callieri, perché finora di questi temi non ha voluto parlare? «Lei dimentica che da otto anni sono vicepresidente confedera�lo. Se ponnutlu, ho qualche dove�re in più e qualche spazio in meno, comunque sufficiente per continuare a esprimere opi�nioni». Però l'ora delle scelto si avvicina. Secondo Benedini, è l'occasione buona per�ché Gonfindustria si metta al passo dei cambiamenti... «Verissimo. Siamo di fronte a mutamenti (ipocali. Globalizza�zione, tecnologie di comunica�zione e informazione, nuovi mercati, nuovi prodotti, nuovo modo di funzionare delle impro�se attraverso il sistema di rete... Soprattutto la rete è una grande opportunità por il sistema asso�ciativo, che può organizzarsi su nodi le associazioni appunto capaci di aumentarne l'efficacia e su supporti di servizio che garantiscano l'efficienza. Il tut�to, con il massimo di integrazio�ne che è tipica del sistema di rete». Davvero ritiene che questi cambiamenti racchiudano Potenzialità positive per Italia? «Il nostro Paese ha la straordina�ria opportunità di cogliere lutti i vantaggi della new economj': economia di reto e dei servizi. Pensiamo agli Slati Uniti, che hanno realizzato la crescita di Pil e occupazione dell'ultimo decennio soprallulto in questo comparlo. Bisogna battere con determinazione la slessa stra�da». Peccato che l'Italia, a diffe�renza di altri Paesi, abbia accumulato un consistente ritardo. «Si, ma in breve tempo abbiamo realizzato progressi incredibili. Questo significa che abbiamo capacità di reazione e velocità di risposta straordinarie di cui altri non sono provvisti. Ripelo, è un'occasione da non perdere». Anche per il Mezzogiorno? «Direi soprallulto. Anche se è un errore fare discorsi indiffe�renziati per il Sud, trascurando che ogni area territoriale ha le sue caratteristiche, i suoi proble�mi, le sue potenzialità». E allora quale dovrebbe es�sere, secondo lei, il minimo comune denominatore di un intervento nel Sud? «La politica dei "fattori". Cioè infrastrutture, capitali, energia, minor peso fiscale, flessibilità. costo del lavoro. E poi la sicurez�za per taluno aree... Cose fonda�mentali anche per il resto del Paese, che tuttavia nel Mezzo�giorno sono davvero decisive. Su questa trama va imbastita un'attenzione specifica allo svi�luppo del territorio, alla cresci�la dal basso delle potenzialità. Serve cultura d'impresa a ogni livello». E' un'espressione che po�trebbe suonare alquanto ge�nerica, non crede? «Invece significa coso molto pre�cise. La prima, come diceva Angelo Costa, consiste nel pensa�re soprattutto alle imprese che ancora non sono nate. E poi alle piccole imprese che devono po�ter crescere e svilupparsi. Cioè creare un ambiente in cui la diffusione e la crescita dell'im�prenditoria sia favorita e non penalizzala. Vuol diro afferma�re tra le giovani generazioni, anche attraverso la scuola, una sana e solida concezione di con�correnza e di mercato». Vale a dire senza troppe regole? Se ne parla da mol�to tempo, dottor Callieri... «Nianle affatto. Nessuno, e tan�tomeno Gonfindustria, chiede concorrenza selvaggia. Lo Stato serve, eccome. Però non come intermedialore di risorse (ancor oggi amministra più del 50 per conto delle risorse prodotte a livello nazionale), ma come Sta�lo regolatore che definisca rego�lo intelligenti. E' questo che ci manca». Non pare, però, che dalla concertazione sociale stia arrivando un grande contri�buto alla definizione di que�ste "regole intelligenti", co�me lei le definisce. Lo stato di salute delle relazioni in�dustriali sembra pessimo. «E' vero. Ma è necessario inten�dersi su cosa sia la concertazio�ne. E' dialogo, confronto triango�lare su obiettivi e programmi. E' politica dei redditi, che è stata fondamentale per il risanamen�to e che deve accompagnare la prospettiva di sviluppo. E' uno strumento, che non può blocca�re lo decisioni, non può significa�re ricerca del consenso a ogni costo. Ciascuno deve assumersi le responsabilità che gli compe�tono. La concertazione non può diventare consociativismo». Tutto questo come si riflet�te sulle prossime scelte di Gonfindustria? «E' aumentata la complessità del mondo in cui operiamo, strategie e strutture vanno ade�guate al nuovo scenario. Occor�re far fronte a processi di decen�tramento delle responsabilità e dei poteri da una parte, dall'altra alla formazione di nuovi soggetti regolatori sul piano in�ternazionale a partire dal�l'Unione europea che influisco�no sulla globalizzazione con nuovi sistemi di redole. In so�stanza, Gonfindustria deve ac�centuare la promozione della cultura d'impresa, di mercato e di concorrenza, per il migliora�mento della competitività del sistema produttivo». Un momento, dottor Callie�ri: questo addio alle strate�gie puramente difensive vuol dire che rinuncerete a fare "lobbing", legittima pressione su Parlamento e governo? «No, vuol dire sviluppare que�sta pressione in maniera più attiva, coordinata e integrala, a partire dal territorio, passando per le Regioni, lo Stato centrale, i luoghi di decisione sovranazionale». Quale rapporto con la politi�ca? «Rigorosamente fuori dalle logi�che dei partiti e degli schiera�menti, valore comune afferma�to da lungo tempo. Assoluta autonomia e indipendenza del sistema associativo». Si ha l'impressione che cer�te regole interne non siano al passo coi tempi. Per esempio, nella scelta dei vertici si parla prima di nomi e poi di programmi. Non è un metodo da rivede�re? «E' un meccanismo che presen�ta, a giudizio di molti, aspetti criticabili. Sicuramente dovrà essere oggetto di grande atten�zione per introdurre innovazio�ni. Oggi però la regola è questa. Sarebbe singolare se io, che ho responsabilità di vicepresidente confederale, avanzassi critiche in questo momento...». «Dopo i ritardi l'Italia progredisce incredibilmente Bisogna battere la strada degli Usa» «Benedini dice bene Bisogna evitare le divisioni sulla scelta del presidente» II vicepresidente della Confindustria Carlo Callieri

Persone citate: Angelo Costa, Benedini, Benito Bencdini, Callieri, Carlo Callieri

Luoghi citati: Italia, Roma