E suIl'Fmi è scontro aperto Clinton boccia Koch-Weser

E suIl'Fmi è scontro aperto Clinton boccia Koch-Weser E suIl'Fmi è scontro aperto Clinton boccia Koch-Weser corrisponderne da WASHINGTON Nel giorno in cui l'euro affonda, Bill Clinton boccia il candidato europeo alla guida del Fondo monetario. Il Presidente ha telefonato al cancellie�re Gerhard Schroedor per informarlo che gli Stati Uniti non appoggeranno la nomina del vice ministro delle Finanze tedesco Caio Koch-Wesor durante la riunione prevista por oggi all'Fmi. La nella presa di posizione contro Koch-Weser, che rilancia la candida�tura di Giuliano Amalo, è siala an�nunciala dal portavoce della Casa Bianca Joe Lockhart appena poche ore dopo che i Quindici si erano finalmente e faticosamente messi d'accordo a Bruxelles per schierarsi all'unanimità a favore del candidalo tedesco. Clinton ha chiamato Schroeder sabato. «Il Presidente ha sottolinea�lo al Cancolliore l'importanza della carica ha detto Lockhart e la necessità che il candidalo abbia la massima statura e un ampio soste�gno in tutto il mondo». E gli Stati Uniti «non sono disposti ad appog�giare il candidalo tedesco perché non risponde a quei criteri». Il «no» americano è uno schiaffo a Schroe�dor, che si è ostinato a spingere la candidatura di Koch-Weser, un ex dirigonle della Banca mondiale, nonostante il segretario al Tesoro americano Larry Summors avesse espresso da subito la sua contrarie�tà. In sorata un portavoce di Schroodor ha fallo sapore che la Germa�nia non rilira il suo candidato, alzando cos�il livello dello scontro. Por tradizione la nomina del direttore generale del Fondo mone�tario tocca agli europei. Ma è anche vero che chi guida l'Fmi devo lavorare spesso gomito a gomito con il segretario al Tesoro america�no, specie quando si tratta di gestire crisi finanziarie intemazio�nali. E non ha mollo senso nomina�re un candidalo sgradito a Washin�gton non foss'altro che per motivi pratici. Ma la candidatura di Koch-We�sor non piaceva neanche agli euro�pei. Por mesi i francesi ne avevano ostacolato apertamente la nomi�na. E dietro a loro, britannici e italiani non risparmiavano criti�che sferzanti. Due settimane fa i francesi hanno tolto a sorpresa il loro veto, e cosi si è arrivati al voto-farsa di ieri in cui i Quindici hanno appoggialo all'unanimità un candidato che quasi nessuno voleva. Di fatto, gli europei hanno acconsentito a dare il via libera a Koch-Weser soltanto quando han�no saputo con certezza che la sua nomina sarebbe slata bloccata da�gli americani. La Casa Bianca insiste che aploggerà un candidato europeo al'altezza del compito. Ma intanto guadagna consensi la candidatura di Stanley Fischer, il direttore ad interim che guida il Fondo da quando Michel Camdessus ha la�scialo l'incarico due settimane fa. Fischer è un economista molto rispettato. Nato in Zambia, natura�lizzato americano, è anche il candi�dato di bandiera dei Paesi in via di sviluppo. Allo stosso tempo il Giap�pone, seconda potenza economica mondiale, manda avanti il suo candidato, l'ex ministro delle Fi�nanze Eisuke Sakakibara nolo nel mondo della finanza come Mister Yen. Per cui non è escluso che nell'incapacità di moltorsi d'accor�do su un candidalo forte, {»li euro�pei abbiano perso, di fallo, il diritto a nominare il capo dell'Emi. |a.d.r.l Caio Koch-Weser A fianco, Bill Clinton

Luoghi citati: Bruxelles, Stati Uniti, Washington, Zambia