«Ma Dio non è un poliziotto»

«Ma Dio non è un poliziotto» USO DEL PRESERVATIVO PER I MORALISTI CE' QUALCHE SPIRÀGLIO «Ma Dio non è un poliziotto» La dottrina cattolica fra rigore e comprensione analisi Domenico Del Rio CONTRACCEZIONE, preser�vativo, potranno mai avere accoglienza oggettivamen�te positiva nel glossario della teologia morale cattolica? Su questo tema si sa che, in linea di dottrina. Papa Wojtyla è severissimo. Ha affermato tempo fa: «La contraccezione è da giudicare oggettivamente co�s�profondamente illecita da non poter mai, per nessuna ragione, essere giustificata». «Quando», spiegava il Papa, «mediante la contraccezione, gli sposi tolgono all'esercizio della loro sessualità coniugale la sua potenziale capacità pro�creativa, essi si attribuiscono un potere che appartiene solo a Dio: il potere di decidere in ultima istanza la venuta all'esi�stenza di una creatura umana. Si attribuiscono la qualità di essere non i cooperatori del potere creativo di Dio, ma i depositari ultimi della sorgente della vita umana». Parole forti, mai udite da un pontefice in questo campo. In fondo, Wojtyla fa della contrac�cezione un peccato volto diretta�mente contro Dio: è il mettersi al posto di Dio creatore. E' il cedimento alla tentazione del Serpente nel testo biblico del Genesi: «Voi sarete come Diol». Cosi è, o dovrebbe essere, secondo la regola normale della morale cattolica. Ma Dio proibi�sce sempre il preservativo? «Dio non è un poliziotto che ci rende la vita impossibile!», gri�dava qualche tempo fa don Pierino Gelmini, il prete dei tossicodipendenti, in polemica contro un intransigente teolo�go, il quale sosteneva che per i coniugi sieropositivi l'unica scelta eticamente valida è la rinuncia ai rapporti sessuali. Questa storia del preservati�vo, in caso di sieropositività dei coniugi, è cortamente un proble�ma per la morale cattolica. C'è una concezione inflessibile di teologi che identificano addirit�tura la contraccezione con l'omicidio, come è avvenuto alcuni anni fa in un convegno in Laterano a Roma. Bernard Hea�ring, invece, il più noto dei maestri di morale, aveva avan�zato una proposta: che sulla materia della contraccezione si facesse un'inchiesta ufficiale, sentendo il parere dei vescovi, delle facoltà teologiche, delle associazioni ecclesiali e perfino dello Chiose separate da Roma, soprattutto della Chiesa orto�dossa, la quale, come è nella sua tradizione, non varca con qual�che precettistica la soglia della camera nuziale. La proposta finora non ha avuto seguito. Sulla questione dell'uso del preservativo per la prevenzione dell'Aids, tempo fa, i vescovi francesi e inglesi si sono pro�nunciati negativamente. I ve�scovi degli Stati Uniti si erano espressi in modo più permissi�vo, ma il loro documento era stato in seguito corretto dietro sollecitazione di Roma. C'è sta�ta poi una affermazione, non propriamente chiara, di un do�cumento di una commissione dei vescovi francesi, che suone�rebbe così: «Il preservativo è giustificato nel caso in cui un'at�tività sessuale già integrata alla personalità ha bisogno di evita�re un rischio grave». Il senso della frase potrebbe essere quel�lo di applicare il principio del male minore. E il «grave ri�schio» è soltanto quello della morte o anche qualcos'altro di importante in una vita di amo�re? Un teologo italiano. Leandro Rossi, ha impostalo cos�la que�stione: «Certo, la morale cristia�na non può accettare il princi�pio: il preservativo serve, quin�di mi è consentito. La prevenzio�ne, oggi, conosce la castità o il preservativo, ma c'è chi non si sento di essere casto o chi, volendolo essere, non ci riesce. Allora, il problema resta, ma con delle distinzioni importan�ti: accetto l'ipotesi che sia me�glio il contraccettivo oggi che uno forte tentazione di aborto domani; meglio i! preservativo oggi che una vita infelice doma�ni». Si sa, d'altra parte, che la morale cattolica, sempre intran�sigente sul piano della dottrina e della posizione oggettiva, sa essere pienamente umana in casi concreti. Il cardinale Dioni�gi Tettamanzi, arcivescono di Genova, un maestro in teologia morale, nel suo poderoso volu�me Bioetica si pone un caso preciso di coniuge «contagiato». Scrive: «Qualora la donna fosse costretta all'atto coniugale, po�trebbe difendersi essendo dal partner l'uso del profilattico?». Sì, risponde Tettamanzi: «Anzi tutto, perché la volontà della donna e per il no all'atto coniu�gale, inoltre ella ha il diritto di difendere la sua salute dal rì�schio del contagio, ricorrendo ai mezzi che ha a disposizione, dal momento che non ha altra strada che chiedere ed esigere il profilattico da parte del mari�to». Infine, al di là della precetti�stica, c'è sempre anche da tener presente che non esiste in cielo «un poliziotto» e che, in fondo ad ogni tunnel umano, c'è im�mancabilmente la misericordia di Dio. Il Papa ha parole forti «Gli sposi non possono attribuirsi un potere che appartiene solamente a Dio» Un teologo: «Accetto l'ipotesi che sia meglio un contraccettivo ora piuttosto che un aborto domani»

Persone citate: Diol, Domenico Del Rio, Leandro Rossi, Papa Wojtyla, Pierino Gelmini, Tettamanzi, Wojtyla

Luoghi citati: Genova, Roma, Stati Uniti