Prodi: per l'Europa verde liberalizzazione graduale

Prodi: per l'Europa verde liberalizzazione graduale Il presidente della Commissione invita alla cautela e ad un'identica tutela di tutti i prodotti Prodi: per l'Europa verde liberalizzazione graduale dal nostro invialo a FERRARA «L'agricoltura comunitaria non può essere strappata dal suo sistema di protezione e gettata sul terreno della concorrenza internazionale immediatamente. L'Unione Europea è certo favore�vole ad una crescita della concor�renza ma serve gradualità». Ro�mano Prodi, presidente della Commissione Europea. «Il pro�cesso di liberalizzazione? Bene ma dobbiamo procedere con cau�tela, in modo graduale. L'Unione deve difendere allo stesso modo i prodotti ma in ogni caso non deve riguardare solo i prodotti meditleranei ma è necessario partire da quelli più protetti: carne, laae e cereali». Paolo De Castro, ministro delle Politiche Agricole. Stefano Meloni, presi�dente di Eridania Beghin-Say, incassa con soddisfazione questa duplice risposta, alla sua solleci�tazione: «Non si possono trattare i prodotti agricoli alla stessa stregua dei prodotti industriali. Una barbabietola non è un frigrorifero. La filiera deve essere tutelata». Insomma, dal Presidente della Commissione e dal ministro sono arivate assicurazioni importanti anche por il luogo dove sono state fatte: la cerimonia di inaugurazio�ne della nuova sede direzionale di Eridania spa realizzata dalla trasformazione del vecchio zuc�cherificio Bonora dove nel 1901 si svolse la prima campagna di raccolta della barbabietola». E adesso Meloni parla di «rifonda�zione dell'Eridania Italia» che ha raggiunto un fatturato di oltre un miliardo di Euro, che rappresen�ta il 13 per cento di quello della multinazionale-madre, cioè Eri�dania Beghin Say. Dunque da gennaio a Ferrara sono stato raggruppale le struttu�re di Eridania (dalla sede storica dello zucchero di Genova si sono traferiti 60 dipendenti su 150), di Cerestar (da Milano sono arrivali in 25 su 60 degli operatori che si occupano di amido) e di Cereo) (da Ravenna si sono spostati 52 su 60 esperti di olio vegetale), le guida l'amministratoro delegato Luigi Brasca. Un'investimento da 50 miliardi di lire con 100 nuove assunzioni che arriva però a con�clusione di un anno durissimo per Eridania Beghin-Say che chiu�derà il bilancio 1999 in nero anche se con una flessione del fatturato (i dati provvisori parla�no di 9066 milioni di euro contro i 9888,8 dell'anno precedente) e dell'utile operativo netto da 621 a 365 milioni di Euro. Meloni, però, è ottimista: «I dati del 2000 sono migliori anche perché è statisticamente impossibile che si ripetano contemporaneamente tutti gli elementi negativi dell'an�no scorso». E tra le novità del Duemila c'è anche lo sbarco di Carapelli, primo imbottigliatore italiano dell'extra vergine d'oliva negli Stati Uniti con un accordo con la Hormell. Ma è nello zucchero che il futuro è, quantomeno grigio: ta�glio del 3 per cento delle quoto a livello comunitario che per l'Italia significa la chiusura di almeno uno zuccherificio e riduzione degli aiuti alle esporta�zioni. E cos�Meloni chiede a De Castro «aggiustamenti immediati dei regolamenti comunitari per affrontare queste situazioni». Pronta la replica del Ministro: «E' necessario affrontare il pro�blema delle quote con meccani�smi di flessibilità. Ci batteremo per trasformare almeno una par�te della quota B in quota A». [m. tr.] Il presidente Romano Prodi durante una seduta della Commissione europea

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