L'assoluzione dei poliziotti-killer Ora imputato è il sindaco Giuliani di Andrea Di Robilant

L'assoluzione dei poliziotti-killer Ora imputato è il sindaco Giuliani Annunciati ricorsi contro la sentenza choc per gli agenti che uccisero con 41 colpi un nero disarmato L'assoluzione dei poliziotti-killer Ora imputato è il sindaco Giuliani Andrea di Robilant corrispondente da WASHINGTON La tragica storia di Amadou Diallo non si chiude con l'assoluzionechoc dei quattro poliziotti che lo crivellarono di colpi sull'uscio di casa nel Bronx un anno fa. Ventiquattr'ore dopo il verdetto, la dife�sa ha già annunciato ima causa civile mentre la procura di Manhattan e il governo federale esamineranno le carte del proces�so alla ricerca di eventuali viola�zioni dei diritti umani da parte della polizia. Ma al di là degli aspetti giuridici, la selvaggia ucci�sione del giovane immigrato della Guinea continuerà a rimanere im�pressa nella memoria collettiva di New York come il simbolo degli eccessi della politica di «tolleranza zero» imposta da Rudy Giuliani. Ieri l'atmosfera a Harlem, nel Bronx e in altri quartieri di New York era ancora carica di tensio�ne. Centinaia di manifestanti han�no protestalo davanti al quartier generale della polizia e ci sono state dimostrazioni in vari punti della città. Una cinquantina di persone sono state arrestate ma per ora non ci sono stati incidenti gravi. Il sindaco Giuliani, che evi�dentemente temeva il peggio, ha espresso gratitudine e sollievo per la reazione «pacifica e controllata» della gente. L'uccisione di Diallo, ha detto, «è stala una tragedia, non un crimine». Hillary Clinton, che corre per un seggio a New York, ha definito la vicenda «una terribile tragedia», aggiungendo però che il verdetto non deve dividere i cittadini di New York. Ma il processo ai quattro poli�ziotti bianchi non ha cancellato la sensazione diffusa che la morte del giovane immigrato africano sia stala una tragedia del tutto evitabile, frutto di una mentalità più che di un terribile errore. E l'assoluzione degli agenti, sebbene ineccepibile dal punto di vista processuale, ha finito per inveleni�re ancora di più l'atmosfera attor�no a questo caso. La notte del 4 febbraio 1999 Amadou Diallo, che aveva messo da parte i soldi e intendeva pagarsi l'università, era nell'androne del�la palazzina dove viveva, nel Bronx, quando i quattro agenti in borghese lo circondarono. Sean Carroll, Edward McMellon, Ken�neth Boss e Richard Murphy era�no a caccia di uno stupratore quella notte e quando videro Dial�lo farsi improvvisamente indietro e portare la mano verso la tasca posteriore pensarono che stesse per estrarre la pistola. Questa, almeno, è la versione della difesa. Ma Diallo non aveva alcuna pistola. Stava cercando di tirare fuori dalla tasca il portafo�gli, probabilmente convinto che i quattro volessero rapinarlo (essen�do gli agenti in borghese non c'era motivo di credere che avessero buone intenzioni nei suoi confron�ti). Fatto sia che invece di gestire la situazione con professionalità e un minimo di competenza, i quat�tro poliziotti persero completa�mente il controllo. In pochi secondi spararono 41 colpi contro un uomo innocente e assolutamente indifeso. Diallo venne colpito da ben 19 di quei 41 colpi. Solo alla fine della loro folle carneficina, quando si resero con�to che la mano insanguinala di Diallo non stava estraendo una «stola, capirono che non era il oro uomo, che avevano fallo un tragico errore e avevano reagito da giovani inesperti. Uno dei momenti più intensi del processo si è avuto quando l'agente Sean Carroll, che ha 37 anni ed è il più anziano dei quat�tro, è scoppiato in lacrime ricor�dando il momento in cui si rese conto che si erano sbagliali, e in preda alla disperazione prese la mano di Diallo e la strinse. La notizia della morte di Diallo suscitò sgomento non solo a New York ma nel Paese intero. Nei mesi successivi la polizia venne messa sotto accusa dall'opinione pubbli�ca: l'uccisione del giovane africa�no era l'ultimo e più terribile esempio della brutalità di un cor�po di polizia ormai fuori controllo. Il processo venne spostalo dal Bronx ad Albany, la capitale dello Stato, nel timore di violenze raz�ziali ma anche per la difficoltà di mettere insieme una giurìa impar�ziale nel clima incandescente che si era creato a New York attorno alla vicenda. In via eccezionale, le telecamere ripresero le varie fasi del processo per assicurare la mas�sima trasparenza. Alla fine, dopo tre giorni di deliberazioni, la giu�ria di Albany quattro afro-ameri�cani e otto bianchi ha accollo per intero la tosi della difesa: i quattro agenti agirono por legittima difesa e non ci fu alcun intento crimina�le. Assolti con formula piena, dun�queMa il verdetto, a giudicare dalle reazioni della gente e dei commenti nei media, non dissipa l'ombra che grava sulla polizia di New York. E di riflesso sul sindaco Giuliani. Sotto accusa la politica della «tolleranza zero» imposta a New York dal primo cittadino Hillary Clinton: «Una terribile tragedia, ma il verdetto non deve dividere la città» Un giovane di colore durante la manifestazione di protesta contro l'assoluzione dei poliziotti che crivellarono di colpi Amadou Diallo