D'Alema: tutti questi litigi stanno minando il governo di Amedeo La Mattina

D'Alema: tutti questi litigi stanno minando il governo D'Alema: tutti questi litigi stanno minando il governo Amedeo La Mattina inviato a PERUGIA Non si può continuare con questa litigiosità, con questo continuo sfilacciamento della maggioranza: «E' un'immagine che sta minando la stossa stabilità di governo». L'allar�me rosso Massimo D'Alema lo ha lanciato ieri mattina alla riunione del Consiglio dei ministri. Il premier è apparso molto preoccupato di fronte allo spettacolo deflagrante che il centrosinistra sta mostrando agli elettori sulla questione delle regionali. Avvilito per il comporta�mento di Antonio Bassolino che, non dimettendosi da sindaco di Na�poli, ha rimesso in discussione il difficilissimo puzzle delle candidature. Irato con il suo compagno di partito che, dopo l'annuncio bomba, ha tagliato i ponti con Palazzo Chigi. Bisogna ritrovare al più presto «coesione e unità», è stato l'appello di D'Alema ai suoi ministri, prima di partire per l'Umbria e lo Marche. Le cose non si sarebbero complicate ha detto se nella maggioranza ci fosse coesione e quel senso di re�sponsabilità. Questi stessi concetti, ma in termini più generali, il pre�mier l�ha espressi a Perugia davanti ai presidenti delle Regioni del Cen�tro Italia. Mentre, un'ora prima a Foligno, ai giornalisti aveva rispo�sto di essere qui per occuparsi delle migliaia di persone che vivono anco�ra nei container. Ma anche a Napoli è successo il terremoto, lo hanno incalzato i gior�nalisti, «Non dubito è stata la sua risposta ironica -infatti la ricostru�zione 11 è stata molto significativa. Se siete interessati ai problemi di Napoli, andate a Napoli». Insomma, la questione delle candidature regio�nali devono essere risolto dalle for�ze politiche: «Non è una questione che può risolvere dal governo nazio�nale, Siamo in Paese dove ci sonò le autonomie che vanno rispettate. Ci battiamo per il federalismo, figuriamici se il presidente del Consiglio deve decidere chi deve candarsi e chi no. Non mi riguarda, non è il mio lavoro, Io mi occupo di altri proble�mi». Invece oggi, dopo una puntata veloce a Viterbo per incontrare gli studeti, D'Alema ha annullato tutti gli impegni istituzionali per occupar�si della vicenda. E ieri, al palazzo dei Priori di Perugia, ha detto che il governo non può rimanere estraneo al rischio di un dibattito politico «confuso, frammentario, inutilmen�te rissoso». Una contraddizione, quella del premier? No, dicono i suoi collaboratori: al vertice di Palazzo Chigi di due giorni fa è stata messa a punto solo la cornice dentro la quale le autonomie locali si esprimono. Ma se poi quacuno non accetta questa cornice (leggi Bassolino), allo�ra è evidente che-si riapre tutta la discussione. Da un terremoto all'altro. Oggi D'Alema si occuperà della vicenda Napoli, sulla base delle parole pro�nunciate a Perugia. Qui il presiden�te ha usato la metafora della partita di rugby: tutti si buttano sulla palla, ma la palla scompare e «tutti conti�nuano ad azzuffarsi attorno al nul�la». «Questo va bene per ima partita di rugby, ma non per un grande Paese». Dunque, D'Alema non vede «un rapporto ragionevole tra l'asprezza del conflitto e la rilevan�za aei problemi su cui si confligge». La politica italiana, secondo il pre�mier, rischia di non tenere il passo con il Paese che si è messo a correre. Un rischio che attiene al «senso di responsabilità» dei politici e alla capacità innovtiva delle istituzioni. E se l'innovazione del sistema politi�co non tiene il passo della società, «allora la società se ne va per conto proprio». Infine l'appello alla «consapevo�lezza» di questa sfida che D'Alema ha legato, significativamente, alla stagione dei sindaci che ha rappre�sentato «una grande scossa positiva per il sistema politico e istituziona�le». «I sindaci ha scandito il presi�dente hanno costretto la politica romana a misurarsi con una classe dirigente più autorevole, popolare, in grado di stimolare e incalzare la politica centrale». Allo stesso modo l'elezione dei presidenti delle regio�ni può essere «un grande e ulteriore capitolo dell'innovazione e della mo�dernizzazione». Ma questa nuova stagione deve essere vissuto con questo «spirito, volando alto». Oggi D'Alema proverà a volare.