La primavera di Musica 90 di Paolo Ferrari

La primavera di Musica 90 La primavera di Musica 90 PROSEGUE il suo viaggio Musica 90, «Dalle nuove musiche al suono mondia�le». E' tempo di sezione prima�verile del programma, e l'Asso�ciazione presenta un cartello�ne aderente ai filoni fin qui approfonditi, come sempre so�stenuta da Regione Piemonte e Città di Torino. Le direzioni sono tre: i rumo�ri del mondo inteso come globo terracqueo, la Cuba di classe e l'avanguardia anglosassone. Si comincia dal primo capito�lo. Mercoled�1, marzo infatti il vernissage della manifesta�zione è affidato a The Armenlan Mavy Band, progetto allestito da Arto Tunboyaciyan di scena al teatro Juvarra, al numero 15 della via omonima, con inizio alle 21,30 ed ingresso libero. Nominare orchestra della mari�na una band armena equivale a conferire la coppa del mondo di sci ad un gondoliere: in Armenia non c'è mare, lo san�no tutti, e l'ossimoro prelude ad uno spettacolo quantomeno spiazzante. Quarantenne di ori�gine turca, Tunboyaciyan è un percussionista, cantante, ar�rangiatore ed agitatore nottur�no che ha collaborato con per�sonaggi di fama mondiale co�me Joe Zawinul, Dino Saluzzi, Chet Baker ed Al Di Meola. Fino a ricamare intorno alle proprie, variopinte, percussio�ni, il suono di un'intera orche�stra. La Navy Band, appunto, forte di dieci elementi, con tanto di sezione fiati, immanca�bile quando l'orecchio si rivol�ge da quelle parti. Per Arto e la sua band l'appuntamento tori�nese è il primo approccio con l'Italia, e e'è-dar scommettere sul rapido espandersi anche da queste parti della Armenia-ma�nia che ha già contagiato Parigi. . Da oriente giungerà anche (il 12 aprile al Colosseo) la splendida voce dell'israeliana Noa, stella del pop di Tel Aviv e messaggera di pace e tolleran�za, che ha anche duettato con Khaled nell'ultimo album del cantante algerino, suscitando l'ira dei reciproci schieramenti integralisti. E' suo il nome più «pop» del cartellone, con la sola concorrenza di Ornata Portuondo, orgogliosa fata del Buena Vista Social Club, in concer�to il 2 maggio, sempre al Colos�seo. Dopo le illustri visite del folle Marc Ribot, dell'Orquesta Aragòn e del «campesino» Eliades Ochoa, Musica 90 torna sull'isola caraibica a rastrella�re fuoriclasse. Chi ricorda Omara nelle formidabili inquadra�ture di Wenders attorno al microfono o nell'istante in cui Ibrahim Ferrer le asciuga una lacrima, avrà di che rallegrar�si, e cos�pure gli amanti del jazz latino, che hanno ormai consumato l'eccellente ed rea�lizzato dalla diva dell'Avana in compagnia di Chucho Valdes. Fatale bolero, son da brividi, charanga senzaetà; con la Portuondo si esibirà il suo gruppo, impegnato a menare ritmi ora serrati, ora malinconi�ci, sempre accoglienti per la voce della Regina. Detto dei primi due filoni amati dalla rassegna, corposa è la presenza dell'avanguardia di matrice inglese ed america�na. Come il Goethe Institute collaborò alle produzioni tede�sche, cos�il British Council è complice degli arrivi albionici: sembrano sinergie scontate, ma a Torino non capita spesso. Bene, allora. E sotto con Paul SchQtze e Simon Hopkins, il pri�mo compositore e «pasionario» dell'elettronica, il secondo chi�tarrista di lusso. Si esibiranno il 16 marzo al Café Prncope, seguiti, il 6 aprile, da un'altra figura britannica di difficile catalogazione, David Toop Mol�ti lo conoscono come giornali�sta e saggista (insostituibile la guida all'hip bop tradotta qual�che anno fa dalla torinese EDT), ma alla grammatica uni�sce spesso e volentieri la prati�ca. Senza rinunciare ad infor�mare ed appassionare col pi�glio del ricercatore militante: anche nel caso della sua appari�zione torinese, Toop proporrà selezioni musicali acustiche ed elettroniche, guidando l'ascol�to nelle vesti di narratore. Due importanti presenze sta�tunitensi, infine, completano il quadro delle serate dedicate all'avanguardia. Gioved�30 marzo. Terre Thaemlitz offre al Procope un saggio di ambient music mutante, coltivata come dj negli ambienti sotterranei di Manhattan ed estremizzata al punto di eseguire brani del gruppo elettronico per eccellen�za, i Kraftwerk, con il solo pianoforte. Si tratta dell'enne�simo esordio in Italia proposto da Musica 90, che si ripete il 20 aprile invitando sullo stesso palco del Procope Khan, profilico sperimentatore di madre finlandese e padre turco, a sua volta devoto alle costruzioni sonore di matrice ambient che rappresentano il lato proibito di una New York la cui «tolle�ranza zero» colpisce la creativi�tà underground anziché le grandi mafie. Tranne gli show al Colosseo di Noa e Omara Portuondo (biglietti a 35, 45 e 55.000 mila lire), gli spettacoli sono gratui�ti. Per altre informazioni telefo�nare al numero 011/4343333 o consultare il sito www.musica90.com. Paolo Ferrari '/l'/rv Ihiivilitz. In allù,laPortuonihe l'.\nimiim.\mr Band inette 19