Sulle orme dei Patriarchi

Sulle orme dei Patriarchi TRA VECCHIO E NUOVO TESTAMENTO Sulle orme dei Patriarchi Ai piedi del Sinai dove Mosè ascoltò Dio sìmboli cis Domenico Del Rio IGLIO andare sulle orme del PoiX)lodi Dio, checominia con Abramo: cammina�re lungo i sentieri del Vecchio e del Nuovo Testamento». Cos�Pa�pa Wojtyla annunciava, qualche anno fa, questa sua voglia di viaggio in Oriente, di pellegrinag�gio dell'Anno Santo 2000, nei luoghi sacri della storia del popo�lo ebreo e del popolo cristiano. Ora ha cominciato a porsi sui sentieri del Vecchio Testamento, mettendosi in compagnia delle due più grandi figure bibliche. Àbramo e Mosè. Tra un mese, si immetterà anche sui sentieri del Nuovo Testamento, visitando Ge�rusalemmi!, Betlemme, Naza�reth. Purtroppo, le vicende inter�nazionali lo hanno privato del�l'inizio di questo itinerario. Parti�re da Abramo voleva dire partire da Ur dei Caldei, nell'Iraq, la città sulla riva del fiume Eufrate, la patria del primo dei patriarchi del popolo ebraico, dalla quale Abramo «era uscito», come dice la Bibbia, per avviarsi verso la terra indicatagli da Dio. Ma, in fondo, Ur, porgli ebrei, è importante solo per questo. La storia di Ur, ora Mugayyar, ci viene rivelata attraverso i resti archeologici di antiche dinastie (i re di Ur, poi caduti sotto il domi�nio babilonese), grazie agli scavi attuati nel secondo decennio di questo secolo dal Brìtish Museum (vi lavorò anche M. Mallowan, assistito dalla moglie, la famosa scrittrice di gialli Agatha Christie). Gli scavi hanno messo in luce un grandioso tempio a gradoni, costruito con mattoni impastati di bitume, lo Ziqurrat, sulla cui sommità si doveva innalzare l'al�tare della divinità lunare Sin. Accanto al tempio sono state ritrovate duemila tombe: i morti giacevano coricati su un fianco comi; se dormissero, avvolti in una semplice stuoia. Erano i com�pagni di morte dei sovrani. Infat�ti, accanto alle salme dei re, giacevano altri scheletri, tra i quali si riconoscevano soldati armati, suonatori coi loro stru�menti, fanciulle ornate di monili d'oro e d'argento, cavalieri e per�sino cavalli. Tutta la corte veniva inumata alla morte del sovrano. Nel fondo delle fiaschette sono state trovate tracce di droghe e veleni, che servivano a rendere meno doloroso tale ingresso for�zato nel mondo degli inferi, E' da questa città di memoria del progenitore degli ebrei che Wojtyla avrebbe voluto dare ini�zio al suo itinerario. Pasticci in�ternazionali non glielo hanno concesso, dopo che l'Iraq, con la guerra del Golfo, sembra aver subito la stessa maledizione bibli�ca del profeta Geremia per la terra mesopotamica: «Sul e rive dell'Eufrate stramazzeranno e soccomberanno. Ecatombe sarà sul fiume Eufrate». La seconda tappa sui sentieri del Vecchio Testamento si realiz�za, invece, ora con la visita di Papa Wojtyla in Egitto e poi sul Monte Sinai. Anche la terra egi�ziana è profondamente radicata nel ricordo del popolo ebraico. Li e avvenuta la schiavitù, l�è avvenuta la liberazione ad opera di Mosè. Si sono aperte le acque del Mar Rosso per lasciare passa�re il popolo liberato. Wojtyla sorvolerà quelle acque per portar�si al Sinai. E' il monte sul quale, fra tuoni, fulmini e suoni di trombe, sono stati consegnati a Mosè i Dieci Comandamenti, mentre il popolo era accampato sotto: «Il Monte Sinai era tutto fumante, perché su di esso era sceso il Signore nel fuoco. Tutto il monte tremava, il suono della tromba era sempre più alto. Mo�sè parlava a Dio, e Dio gli rispon�deva con voce di tuono...». Wojtyla non salirà esattamen�te su quella cima. Si fermerà più sotto, al monastero di Santa Cate�rina, nella basilica fatta costruire verso la metà del secolo IV dal�l'imperatore Giustiniano, che cir�condò tutti gli edifici con mura fortificate. Il monastero prende il nome da santa Caterina, martire di Alessandria d'Egitto, una figu�ra divenuta popolare nell'arte e nella devozione anche in Italia e in Francia. Narra una leggenda che il corpo della martire da Alessandria fu trasportato dagli angeli sulla cima più alta del Sinai. Però, se si parla con la gente che vive ai piedi del monte e si chiede chi e è lassù, indicando il monastero, ci si sente risponde�re: «Gli angeli, cioè i monaci». E cosi viene impoverita una leggen�da.

Persone citate: Agatha Christie, Domenico Del Rio, M. Mal, Naza, Papa Wojtyla, Wojtyla

Luoghi citati: Alessandria, Betlemme, Egitto, Francia, Iraq, Italia