Malpensa, accordo in arrivo di Francesco Manacorda

Malpensa, accordo in arrivo Il presidente del Consiglio alla Commissione europea affronta i nodi ancora da sciogliere tra Roma e Bruxelles Malpensa, accordo in arrivo E sui fondi Uè a Torino il premier insiste Francesco Manacorda corrispontlenle da BRUXELLES Una questione, quella di Malponsa 2000, per la quale annuncia la soluzione già per oggi: «Siamo in chiusura di un confronto con la Commissione europea per poter adottare un provvedimento del governo che possa essere accettato anche da Bruxelles». Un'altra, quella dei fondi strutturali per le aree in declino economico «specie per quanto riguarda Torino, che ci sta particolarmente a cuore», sulla quale l'intesa con la Commissione appare invece mollo più difficile. Sono questi i due temi «caldi» fra Roma e Bruxelles che Massimo D'Alema ha affrontato ieri nel suo colloquio con Romano Prodi e alcu�ni commissari. li su almeno un soggetto, quello di Malpensa, deve aver trovato la silenziosa solidarie�tà di Prodi, che quando era pre�mier si batté sanguinosamente con l'allora commissario ai Tra�sporti Neil Kinnock sull'aeroporto milanese. Per Malpensa il presidente del Consiglio promette che «domani (oggi per chi legge, ndr) ci sarà il nostro provvedimento», anche se ammette che «con la Commissione Uè stiamo ancora discutendo e negoziando alcuni particolari». E in effetti nell'ordine del giorno del Consiglio dei ministri di stamatti�na è stata aggiunta proprio una relazione del ministro dei Traspor�ti Pierluigi Bersani e di quello dell'Ambiente Edo Ronchi su Mal�pensa. I problemi che restano da risolvere sono due. Il primo è l'inquinamento acustico del nuovo scalo, sul quale Ronchi dovrebbe ofjgi presentare i risultati dello studio d'impatto ambientale. In dicembre fu proprio la diatriba Ambiente-Trasporti a convincere la commissaria europea ai TrasjKirti I/iyola de Palacio a bloccare il «trasloco» delle compagnie stranie�re da Liliale a Malpensa. Il secon�do punto, lineilo su cui ci sono ancora incertezze, è invece la di�stribuzione del traffico ira i due aeroporti milanesi. Una prima ipo�tesi italiana, di autorizzare a Lina�io solo gli aerei da meno di 85 tonnellate, e solo per servizi «point lo point», cioè senza possibilità di fare il check-in per più tratte alla partenza, ha suscitalo le proteste dello compagnie straniere che han�no subilo scritto alla Commissio�ne. Adesso l'ipotesi sarebbe di escludere da Linaio trasferendoli quindi a Malpensa i collegamenti con meno di 350 mila passeggeri l'anno, cioè quelli con Copena�ghen, Dublino, Helsinki, Lisbona e Vienna e in Italia con Ancona, Trieste, Cagliari, Olbia, Lamezia Terme, Brindisi, Alghero, Pisa e Firenze. Ma anche su questa solu�zione i dubbi delle compagnie stra�niere non mancherebbero, tanto che sempre per oggi è previsto un incontro al ministero. La de Pala�cio, che ieri nell'incontro con D'Ale�ma ha dato un assenso di massima all'operazione e che nei prossimi giorni incontrerà Bersani, fa sape�re adesso di attendersi dall'Italia «una proposta unitaria e definiti�va» su Malpensa, «che abbia come principio la non discriminazione tra le compagnie e come obiettivo lo sviluppo del nuovo scalo». Ben più complessa è la questio�ne dei fondi strutturali e in partico�lare dei fondi dell'Obiettivo 2, per le aree in declino economico. Al Piemonte dovrebbero andare 1700 miliardi di lire in sette anni, ma la Commissione sostiene che i criteri scelti dall'Italia per definire alcu�ne zone eleggibili agli aiuti, tra cui la provincia di Torino, non sono validi. Ma su Torino la posizione del nostro governo, che ieri D'Ale�ma ha ripetuto, è che non va preso in considerazione il lasso di disoc�cupazione del periodo '95-'97, co�me fa la Commissione, ma quello più recente, del '96-'98, quando essendo usciti molli lavoratori dal�la cassa integrazione il tasso è salito all'I 1,2 contro una media europea del 10,7"Zo; le richieste di D'Alema sono stale ascoltate da Prodi, che ha però rimandato ogni decisione al commissario responsa�bile Michel Bamier. Interpellata ieri sera, la portavoce di Bamier ha fatto sapere che nelle richieste di D'Alema non c'è nulla di nuovo rispetto alle posizioni italiane che ormai da quattro mesi oppongono il nostro governo a Bruxelles. Della questione potrebbe parlare luned�prossimo anche il ministro del Tesoro Giuliano Amato in un incon�tro con Bamier. ■. ;-"v:. A Bruxelles, la stretta di mano nell'incontro tra II premier Massimo D'Alema e il presidente dell'Unione europea Romano Prodi