Veltroni: inutile chiacchiericcio

Veltroni: inutile chiacchiericcio IL SEGRETARIO DIESSINO TRA GUINEA E COSTA D'AVORIO reportage Maurizio Moiinari Invialo a ABIDJAN (Costa d'Avorio) B ISOGNA evitare che un .grande tema come questo 'finisca nel frullatore della polemica politica e del chiacchie�riccio...». Walter Veltroni guarda da lontano il rap sanremese di Jovanotti e le proteste dell'oppo�sizione. «Frullatore», dice il lea�der dei Ds nel bel mezzo del suo viaggio africano, tra bambini maiali e soldati mutilati dalla guerra. Veltroni non aggiungo altro, ma l'impressione ò elio quella definizione vada in (umi�che modo riferita anche al «colpo medialico» di Massimo D'Alema, che convoca il cantante italiano a Palazzo Chigi, si fa fotografare con lui, annuncia l'intenzione di tagliare 6 mila miliardi di debito davanti alla sterminala platea dei Festival. «Da anni sono io che conduco questa battaglia alle feste dell'Unità e nei dibattiti aggiunge -. Il presidente del Con�siglio lo sa che questa è un'opinio�ne condivisa. Sanremo? Non ab�biamo concordalo nulla, ma c'è un'obiettiva coincidenza di in�tenti tra chi spinge il governo e l'azione del governo stesso...». Nelle ultime 48 ore, la questio�ne del debito estero che strango�la il Terzo Mondo nel focolaio (in Guinea (jli interessi da pagare sono pan al 40 per cento del Pil) della polemica casalinga e que�sto a Veltroni non piace proprio, soprattutto durante il suo viag�gio. L'unico accenno positivo è per Jovanotti s Bono: «Qui il Festival di Sanremo non si vede ma mi sembra positivo che an�che il mondo dello spettacolo si occupi di questo tema». Poi Vel�troni fa un passo in niù, quasi un annuncio: «Vorrei che la società civile facesse di più, l'Africa è un grande tema dove mobilitazione Veltroni: inutile chiacchiericcio «Viste dall'Africa le polemiche sono grottesche» della gente e mondo politico possono ritrovarsi, mi piacereb�be in un giorno non lontano vedere centomila persone in piaz�za per l'Africa nel nostro Paese por una grande manifestazione». Di Jovanotti e D'Alema, il segretario diessino parla al suo arrivo in Costa d'Avorio, dopo la sosta in Guinea che lo aveva portalo a visitare l'ospedale di Donka, un capannone di tre stan�ze che accoglie migliaia di mutila�ti della guerra nella vicina Sierra Leone: piccoli di dieci anni, don�ne anziane e giovani amputali sistematicamente dei loro arti superiori o inferiori con il mache�te dai guerrieri-bambini che ter�rorizzano questo angolo di Afri�ca Occidentale. «Sono qui per conoscere e per raccontare que�sta Africa spiega Veltroni -. Ciò che distingue oggi la destra dalla sinistra è il rapporto con la realtà di chi soffre, chi ha bisogno, chi non ha aggiunge non è dunque un caso che il Congresso di Torino si è aporto con l'Africa e che io oggi sia qui, perché la sinistra dove essere li dove ci sono cose inaccettabili». La batta�glia per i diritti «umani, sanitari e sindacali» dell'Africa è la via che Veltroni suggerisce alla sini�stra per distinguersi nell'era del�la globalizzazione, e il rifiuto di ogni banalizzazione in chiave strettamente italiana diventa senza appello: «Le polemiche sulla commistione di politica e spettacolo sono grottesche. Alme�no viste da quaggiù», dice il leader diessino al suo sbarco ad Abidjan. Ma Veltroni, al di là delle dichiarazioni di maniera, non è del tutto soddisfallo. E non solo per il coup de thè "atre dei cantanti a Palazzo Chigi. Al lea�der della Quercia, l'azione del governo va bene, ma si può fare di più: «Il disegno di legge del governo va rafforzato precisa -. Tutto ciò che va nella direzione della cancellazione del debito è benvenuto a una condizione: che non si tratti solo dei crediti inesigibili, ma di quelli veri. Bisogna spingere ancora, altri�menti questi Paesi non possono farcela. La cancellazione del debi�to sarebbe una grande rivoluzio�ne del XXI secolo, e le rivoluzio�ni non sono mai indolori: questa comporta una forte redislribuzione delle ricchezze». In Guinea, nell'ultimo appun�tamento prima della partenza alla volta della Costa d Avorio in mano ad una giunta militare l'ultima tappa è stata la visita alla locale Comunità di Sant'Egi�dio in uno dei quartieri più poveri, Goleah: fogne a cielo aperto, strade sterrate, tetti di paglia, muri di fan^o, detriti ovunque. Accolto al ritmo di un rap non troppo diverso da quello di Jovanotti, Veltroni chiede ai ragazzi della Comunità di «con�servare e rafforzare la speranze per un'Africa migliore». «Noi sia�mo qui per combattere il pessimi�smo che affligge la nostra gente, per ritrovareTamore e la passio�ne per la nostra terra» gli ha risposto Pakilè, il trentenne lea�der locale della comunità. Davan�ti ai ragazzi guineani di Sant'Egi�dio Veltroni ha esposto l'agenda del suo viaggio che lo porterà in sei Paesi dal Golfo di Guinea all'Qceano Indiano: «Ai governi locali è lecito chiedere istituzioni politiche stabili, il rispetto dei diritti umani e sindacali e dalla comunità internazionale è lecito attendersi la conversione dei de�biti in una seria politica di inve�stimenti». Quasi un manifesto. Per l'Africa. «Questa battaglia l'ho combattuta io Sono soddisfatto, ma si può fare di più: il provvedimento ha senso se si toccano tutti i debiti, non solo quelli inesigibili»