Giordania, la guerra per il delitto d'onore di Aldo Baquis

Giordania, la guerra per il delitto d'onore Il sovrano deciso ad abrogare la legge che di fatto l'autorizza, la Camera ha già votato «no» tre volte Giordania, la guerra per il delitto d'onore Il Parlamento contro reAbdallah che vuole riformare il Codice Penale Aldo Baquis TEL AVIV La Giordania s�indigna e dice basta ai delitti d'onoro dopo la mite senten�za emessa il 15 febbraio, all'indoma�ni della giornata di San Valentino, nei confronti di un uomo reo di aver assassinato la sorella per difendere il proprio senso di dignità. Mesi fa quell'uomo, Samir Sayed, si era imballuto nella sorella trenta�duenne mentre passeggiava per lo vie di Amman di prima mattma in compagnia di due uomini. Accecalo dall'ira, le aveva esploso tre colpi di pistola alla testa. Si eia poi seduto sul marciapiede accanto al cadavere e si era acceso tranquillo una sigaret�ta, in attesa della polizìa. Giudicato da un tribunale della capitale in base all'art. 340 del Codi�ce penale, Sayed ha appreso la setti�mana scorsa che dovrà scontare solo sei mesi di carcere. Una pena che rientra nella norma: di rado, in questi casi, i tribunali giordani inflig�gono più di un anno di detenzione a chi abbia ucciso la moglie oppure una sorella per punirle di una presun�ta «condotta immorale». Ma adesso, sotto la guida del giovane re Abdallah II, questa situa�zione sembra sul punto di cambiare. In occasione della ricorrenza di San Valentino, migliaia di giordani gui�dati dal principe Ali (fratello di Abdal�lah) e da suo cugino Ghazi sono sfilali davanti al Parlamento per esigere ancora una volta l'abrogazione dell'articolo che in pratica autoriz�za il delitto d'onore. Sfidando le intemperie, i dimostranti sventolava�no bandiere nere, in ricordo delle circa trenta donne che (secondo le statistiche ufficiali) vengono annual�mente soppresse dai loro congiunti. Secondo la giornalista giordana, il loro numero reale va in effetti qua�druplicalo. In trincea si è messa subito anche la giovane regina Rania. «Vergognarsi non basta più ha dello alcuni mesi fa in una spregiudicala appari�zione pubblica dobbiamo interveni�re al più presto». E cos�a dicembre il primo ministro ha presenlalo in Parlamento un disegno di legge per l'abolizione dell'articolo 340. Ma la reazione delle tribù bedui�ne che sono rappresentale dal sessanta per cento dei deputali è slata negativa e fulminea. «L'onore è il pilastro della cultura araba e mu�sulmana hanno esclamato i rappre�sentanti della potente lobby è giusto che chi sfida le leggi dell'ono�re venjja punito adeguatamente». I beduini hanno anche avviato la rac�colta di un milione di firme a soste�gno delle proprie tesi. Tre volte il senato ossequiente al re ha votato per l'abrogazione dell'articolo, e tre volte la Camera l'ha respinta. Il braccio di ferro fra la Casa reale e i deputati è sempre più aspro. Per superare lo stallo sarà necessario convocare fra alcuni me�si una sessione plenaria del Parla�mento.

Persone citate: Codi, Mesi, Samir Sayed

Luoghi citati: Giordania, Tel Aviv