Le valanghe seminano morte sulle Alpi

Le valanghe seminano morte sulle Alpi Le valanghe seminano morte sulle Alpi In Alto Adige quattro turisti uccisi sotto gli occhi delle guide Elisabetta Boninsegna BOLZANO Non è servita a nulla la morte dei due escursionisti travolti domenica da una slavina in vai di Ridanna, a Vipiteno. E nulla ha potuto nemme�no l'esperienza di due guide alpine, due professionisti d'alta quota mol�to noti in Alto Adige. Ieri, nonostan�te l'ufficio anagrafico altoatesino avesse segnalato il pericolo di cadu�ta valanghe a uno dei massimi livelli, altri due gruppi di sci alpini�sti hanno sfidato la montagna. E la montagna, ancora una volta, non ha peidonato. Cos�la lista delle vittime delle slavine si è allungata di altri quattro nomi: quelli di Liselotte Wenter di 63 anni di Bressano�ne, delle turiste tedesche, Christine Elisabeth Steinbacher di 41 anni e Simone Gramalla di 37 anni, e del loro amico Jachim Haase, di 62 anni. La sciagura è avvenuta sulle pendici di Cima Portles, in vai di Mazia, una laterale della vai Veno�sta, a 2800 metri di quota. Le vitti�me facevano parte di una comitiva che aveva affrontato uno dei classi�ci percorsi della zona dolomitica, accompagnata da due espertissime guide alpine del posto: Hans Peter Eisendle, 44anni, di Vipiteno e Martin Kopfsguter, 33 anni, di Brunico. I due sportivi sono rimasti illesi e hanno assistito al compiersi della tragedia dall'alto, da un punto della parete nevosa dove erano an�dati in avanscoperta, dopo avere lasciato il gruppo più a valle. La disgrazia si è svolta in poco più di'un minuto. Prima si è stacca�ta un'enorme slavina sulla parete Sud della montagna, sulla quale per fortuna in quel momento non si trovava nessuno. Pochi istanti do�po, il forte spostamento d'aria ha fatto precipitare verso valle un im�menso lastrone di ghiaccio che ha travolto cinque degli otto escursio�nisti. Sono state proprio le due guide alpine, dopo avere lanciato l'allar�me con il telefonino, a precipitarsi nel luogo dove si era abbattuta la valanga per prestare i primi soccor�si. Hanno scavato con le mani nella disperata ricerca dei corpi degli sciatori rimasti sepolti. Dopo qual�che minuto sono riusciti ad estrarre dalla massa di neve due di loro ancora in vita. Nel trattempo si è messa in moto tutta la macchina di soccorsi. Sulla cima sono arrivati gli elicotteri, quello della protezione civile, sul posto sono stati portate decine e decine di uomini da tutte le vallate vicine, con i cani da valanga e con i ricevitori ra�dio per captare i segnali dei cerca�persone che tutti gli escursionisti avevavno dietro. Le operazioni di soccorso si sono svolte febbrilmen�te, senza tregua. Numerosi i carabi�nieri, i finanzieri, i volontari impegnati a scandagliare la neve con le sonde. Al tennine delle ricerche è stato stilato il maca�bro bilancio: tre sciatrici morte e uno in fin di vita. L'escursionista salvato in extremis è stato traspor�tato all'ospedale di Trento dove è stato sottoposto ad un massaggio cardiaco quando le sue condizioni apparivano ormai disperate. L'ennesima tragedia della neve avviene a un anno di distanza dalla sciagura del Galuter in Autria dove una valanga uccise 31 persone a poche decine di chilometri dal luo�go dove ieri hanno perso la vita altri tre escursionisti. Resta da chiedersi come mai le due guide non abbiano sconsigliato al gruppo di compiere l'escursione in una giornata in cui il bollettino idrografico metteva in guardia dalla caduta valanghe. I soccorritori intervenuti ieri sulla pista rossn di Parsenn. a un chilometro da Davos, per aiutare il gruppo di turisti investito da una valanga mentre sciava

Persone citate: Bressano, Christine Elisabeth Steinbacher, Elisabetta Boninsegna, Haase, Hans Peter Eisendle, Martin Kopfsguter, Simone Gramalla

Luoghi citati: Alto Adige, Bolzano, Vipiteno