Sslvi: sema sindacato non si fanno riforme di Francesco Manacorda

Sslvi: sema sindacato non si fanno riforme Sslvi: sema sindacato non si fanno riforme «Provincialismo? La concertazione ci ha portati in Europa» Francesco Manacorda corrispondente da BRUXELLES «La concertazione è un modello europeo. C'è un certo provinciali�smo nel dibattito italiano, come se seguire un modello piuttosto che un altro sia una questione puramente nazionale». Il mini�stro del Tesoro Giuliano Amato ha tirato il sasso, spiegando che le riforme necessarie per moderniz�zare l'Italia si possono fare anche senza il sindacato, e adesso il suo compagno di governo Cesare Sal�vi a Bruxelles per presentare un'iniziativa congiunta con i go�verni belga e francese spiega chiaramente che lui sta proprio dall'altra parte: «Vorrei che mi si dicesse a quale riforma il sindaca�to si è opposto in questi anni. Con la concertazione abbiamo fatto la riforma della pohtica dei redditi, due riforme delle pensioni, quella del Tfr, quelle del mercato del lavoro. Anzi se un appunto ci può essere fatto, proprio sul Tfr, è di avere agito contro la volontà di un sindacato». La concertazione, insomma, non si tocca anche per�chè «è il metodo con fl ouale siamo entrati in EuropawTKfe per Salvi le opinioni del ministro del Tesoro non portano nemmeno alla necessità di un chiarimento nel governo, visto che questo «ha firmato il Patto di Natale con le parti sociali che è al centro del programma dell'Ulivo», E in quan�to alle accuse di provincialismo, spiega, «certo non sono rivolte ad Amato che è un uomo di mondo, ma piuttosto il fatto che la concer�tazione «a volte viene presentata come un'anomalia italiana, come se solo da noi si tenesse conto dei sindacati e come se i sindacati italiani fossero più cattivi di tutti gli altri». Anche sulla richiesta della Commissione europea di porre mano alla riforma delle pensioni, di «avviare al più presto i lavori preparatori per la verifica previ�sta nel 2001», come Bruxelles ha messo nero su bianco marted�scorso. Salvi non drammatizza. Anzi riduce l'intervento del Com�missario agli Affari monetari Fe�dro Solbes sulla previdenza italia�na alla «richiesta di monitorare la spesa previdenziale italiana come il governo sta facendo», sottoline�ando che «in questo momento l'equilibrio dei conti non è a ri�schio, e che il 2001 resta l'anno della verifica di questi conti». La riforma italiana, dice ancora il ministro, «è molto più avanzata di quella fatta da altri Paesi per�chè di tipo strutturale» e le osser�vazioni di Bruxelles, non sono dovute «a una riforma inadegua�ta», ma «al debito pubblico del�l'Italia, più alto di quello di altri Paesi». A Bruxelles, comunque, il mini�stro non è venuto solo per replica�re agli attacchi che arrivano al sindacato. Assieme alla sua omo�loga francese Martine Aubry e ai belgi Laurette Onkelin (Lavoro) e Frank Vanderbroucke (Affari so�ciali) presenta un documento dei tre governi intitolato «Per un'Eu�ropa della piena occupazione e della coesione sociale», che vuole dare una spinta al dibattito previ�sto a metà marfo nel vertice straordinario dei leader Uè a Li�sbona, il primo dedicato all'oécupazione. Il testo dei tre Paesi è una sorta di manifesto della sini�stra di governo sui temi sociali, che chiede di inserire criteri quan�titativi a livello europeo anche per le politiche sociali (istruzione, sanità, alloggio) e punta molto sul nuovo vigore della crescita econo�mica unito alla richiesta che le politiche economiche in generale e quelle fiscali in particolare sia�no «meglio coordinale e armoniz�zate per stimolare l'occupazione e la crescita». «L'occupazione spie. ga la Aubry non è solo il risultato della crescita economica, ma è essa stessa condizione di svilup�po, e un'Europa più solidale avrà anche una migliore performance economica». E per Salvi che rilancia l'idea di Romano Prodi di usare le riserve delle Banche cen�trali per finanziare i grandi inve�stimenti europei proprio grazie alla crescita, agli investimenti e a politiche più orientate al lavoro, ia piena occupazione, che è il nostro obicttivo, sarà possibile». Il ministro del Lavoro replica ad Amato e tranquillizza Bruxelles «Sulle pensioni è tutto ok» Il ministro del Lavoro Cesare Salv

Persone citate: Aubry, Frank Vanderbroucke, Giuliano Amato, Lavoro Cesare, Martine Aubry, Romano Prodi, Solbes

Luoghi citati: Bruxelles, Europa, Italia