Dalla Bibbia al Duemila

Dalla Bibbia al Duemila LA LEZIONE 7 LEBRAICO Dalla Bibbia al Duemila La rinascita di una lingua morta DOPO quasi duo millenni, nullo Sialo d'Israele si parla nuovamenle la lin�gua della Bibbia. Molli pensano che i popoli "negali" dovrebbero dimenlicare lingua e iradizioni proprie in nome d'una malinlesa globalizzazione, e, soprattullo, che è inconcepibile resuscita�re una lingua in disuso da millenni, ormai adottata analo�gamente al Latino ecclesiastico solo f:ome lingua di culto. Eppure che cosa, se non l'unità linguistica, può fornire un lega�me più profondo a una comuni�tà? Forse l'unità di credo. Ma le religioni, come le ideo�logie, perdono sempre più quel potere unificante che avevano ancora un recente passato. Defi�nire un popolo in base al credo sarebbe ingiusto rispetto alle persone chi; a quel credo non aderiscono più neppure formal�mente. Almeno in Israele, la scelta linguistica si è rivelata vincente e lungimirante: unisco ortodossi, credenti comuni e atei, facendo di essi un popolo, un'entità etnica linguisticamen�te definita, Certo, cos'i si impone alla comunità internazionale una lingua in più. Ma l'umanità ha sempre fatto ricorso a lingue "eletto", nei rapporti internazio�nali, ovviando al proliferare di altre. Si pensi all'Accadico e all'Ugaritico, alla coinè greca e all'Aramaico, al Latino, alla lin�gua "franca", al francese, o, attualmente, all'inglese. Del re�sto, (piale lingua, a buon diritto, avrebbero dovuto scegliere per�sone che non parlavano più abitualmente la propria, ma quella del paese di accoglienza, riunendosi dopo duemila anni di diaspora? L'Ebraico, lingua che poteva definirsi estinta, fu riportato in vita da Eli'ezer ben Vehd/h. Nato a Lusky, presso Vilna, in Lituania, nel 1B5H e morto a Gerusalemme 1922, quesio rab�bino fece della rosurrozione del�la lingua ebraica quale parlata quotidiana di tutto il popolo israelitico, lo scopo della pro�pria esistenza, e si tramanda che, in un solo anno, riusc�ad insegnare a parlare corrente�mente in Ebraico all'intera fa�miglia. L'Ebraico, con gli estinti Pu�nico e Fenicio, fa parte del sottogruppo del semitico nord�occidentale detto cananeo, mol�to affine a quello aramaico e aU'ugnritico. Della famiglia lin�guistica semitica, fanno parte anche il gruppo orientali!, rap�presentato dal solo Accadico ora estinto e quello sud-occi�dentale, rappresentalo dallo parlate arabe settentrionali e meridionali e ila quello etiopi�che. Caratteristica dello lingue semitiche è la struttura trilittera della maggioranza dello radi�ci. 1 morfemi o i semantemi, ossia, le parole e il loro significa�to, sono determinati da posizio�no, quantità prosodica e qualità di timbro delle vocali che, secon�do schemi costanti, aderiscono alla radice che devono specifica�re. Talvolta, Ir; radici possono essere prefissalo o suffissale, subire geminazioni, ossia rad�doppiamenti, 0 caduto di conso�nanti. I generi grammaticali sono solo maschile e femminile. So�stantivi e numerali concordano tra loro secondo leggi comples�so. I pronomi personali vengo�no suffissi al nome in funzione di possessivi o al verbo per indicare l'oggetto dell'azione. La flessione verbale ci presenta un sistema originario basalo sull'opposizione tra perfettivo e imperfettivo, fornito di profis�si e di desinenze per la maggior parte d'origine pronominale, cui si affiancano numerose for�me derivate alto a modificare il valore dell'azione. L'Ebraico suole essere suddiviso in tre fasi: (inolia biblica, arcaica e classica; quella media, che ci tramanda unicamente lesti let�terari e liturgici, utilizzala tra il sec. I a. C. e il XIX d. C. e suddivisibile nei dialetti mishnico o rabbinico, talmudico e postalmudico; quella attuale, che si riferisce alla lingua, parla�ta oggi in tulio lo Slato israeliti�co. L'Ebraico moderno, in cui non è più realizzala l'antica opposizione quantitativa vocali�ca e consonantica e in cui la sintassi risente in buona misu�ra dell'influsso delle lingue eu�ropee, pur se reintrodotto artifi�cialmente, è ora parlalo da qua�si tutta la popolazione residen�te in Israele. Semplificato rispet�to all'Ebraico biblico, è rinato nelle Scuole, e sono spesso i figli in età scolare ad insegnarlo ai genitori! Particolarità uell'Ebraico, co�muni al gruppo nord-oegidentale, oltre alla riduzione del ric�chissimo numero di consonanti supposte originali del proto-se�mita, sono: la caduta delle voca�li brevi finali con conseguente perdila della flessione tricasuale (nominativo, accusativo, geni�tivo) e delle desinenze verbali uscenti in tali vocali; variazioni del vocalismo particolari, tra cui la creazione di una vocale indistinta, simile alla "e mula" francese e la formazione di vocali brevissime. Le consonan�ti occlusive spiranlizzano dopo vocale per cui, ad esempio, una B diventa V. Il plurale dei nomi si ottiene tramite suffissi, ed è da notare la perdita del duale nei verbi e la sua limitazione ai soli nomi che indicano cose a coppia, come: occhi, mani... La coniuga�zione verbale, a selle classi, contempla il perfetto a suffissa�zione. Le lingue semitiche occi�dentali utilizzano scritture alfa�betiche, in cui, normalmente non sono notate le vocali, cosa che crea non pochi problemi agli stranieri. La "quadrata", infatti, è piuttosto ostica a cau�sa dell'uso semitico di ritenere superflua la vocalizzazione dei testi, che, per l'Ebraico, avvie�ne tramite la punluazione, os�sia, l'inserimento di punti e lineette sotto le consonanti. 01tretullo, essa è sovrabbondante di segni, indicanti sia fonemi ora non più distinti da altri come teth e tav ora realizzati entrambi IT), o la quantità delle vocali, ora indistinta, sia fone�mi del lutto scomparsi come aleph e 'ayin. Infine da notare come molti vocaboli delle lingue europee siano di origine ebraica. Si pen�si a parole d'uso comune per la Cristianità come Pasqua, man�na, amen; o ai molti termini, come Beiz e Beisel (taverna), derivati da bayt (casa), entrali nel Tedesco colloquiale tramite il gergo yiddish delle comunità aschenazile allo tedesche. Luca Quaglia Il singolare fenomeno di una favella considerata estinta, come il latino, tornata a vivere a opera di un rabbino lituano che ne fece lo scopo della vita Caratteri quadrati Corsivo K 3,2 n n /e n n Nome alef bet, vet ghimel dalet he waw zayin het tet Trascrizione b,v 9,gh d,dh h w •> i yod y 3,3 (-]) 3,0 (p) kaf k,kh ^ S lamed I n (C) W (O) mem m 3 (I) J (/) nun n 0 0 samekh s y » 'ayin 3,3 (f]) 3,9 (f) Pe,fe p,f K (f) 3 (f) tsade ts p P qof q IT rsh r e),(D -Q.Q' shin, sin sh, s n -D tau t,th . ' • • . & ■. , . bed u '• w l ■■..■.' ,. ■ / i-r ,"<n nt<i •.ti^jri n^ 1 ^ Wnl ,n'v,nn'n'iTO r-jmi r 1;. • . ■ ' AV'Vk nrn ulnn ffif -::8>, • :D^n ^!5'Vv njniiji '. p; >—^ ; ■ . . ^' In alto esempi di alfabeto ebraico. Qui sopra le prime righe della Bibbia in video (Mesorah Pubblication, Brooklin, Usa)

Persone citate: Luca Quaglia, Pasqua, Tedesco

Luoghi citati: Gerusalemme, Israele, Lituania, Usa, Vilna