Fissate per legge le ore di studio individuale?

Fissate per legge le ore di studio individuale? Riforma universitaria: atenei declassati a scuole medie Fissate per legge le ore di studio individuale? LA riforma universitaria che sta per essere varala è fon�dala sul rivoluzionario con�cetto di credilo formativo, che sostituisco come unità di misu�ra quella del numero dei corsi. Nello schema di decreto mini�steriale che stabilisce le attività formative indispensabili per conseguire le nuove lauree, l'ar�ticolo 3 recita: "Ai crediti forma�tivi universitari dei corsi di laurea appartenenti alle classi di cui agli allegati... del presen�te decreto corrispondono 25 ore di lavoro per studente". Una laurea si consegue con 180 cre�dili. Ma già il decreto del 3 novembre 1999, n. 509, reca nel suo articolo I una serie di definizioni, tra cui quella secon�do cui si devo intendere, "por credilo formativo universita�rio, la misura del volume di lavoro di apprendimento, com�preso lo studio individualo, ri�chiesto ad uno studente in pos�sesso di adeguala preparazione iniziale per l'acquisizione di co�noscenze e abilità nelle attivila formative previste dagli ordina�menti didattici dei corsi di stu�dio". Si presti attenzione, nella definizione, al "comproso lo stu�dio individuale", diciamo "ali inclusive", all'inglese, e alla fis�sazione della equivalenza di un credilo, che include lo studio individuale, con 25 ore. Per una laurea di tre anni, un anno richiede l'acquisizione 60 credi�li. Il numero di ore complessive è dato da 60x25 = 1500. Ammet�tiamo che lo studente si faccia due mesi di meritate vacanze totali e che non lavori la dome�nica; nell'anno restano 250 gior�ni; 60x25/250 a 6. Il carico di lavoro complessi�vo, incluso lo studio individua�le, che lo studente deve poter sostenere, è quello di 6 ore al giorno. Se si ritengono immora�li due mesi di vacanza, e si scende a uno, l'impegno giorna�liero si riduce a 5 ore. Cosa faranno poi? Lavorare no, per la disoccupazione giovanile; an�dranno in discoteca, o guarde�ranno la tv (navigare su Inter�net fa parte dello studio indivi�duale?). Queste decisioni sono slate elaborate dal ministero con l'aiuto di comitati di saggi e sono passate al vaglio di Presi�di, Cun e commissioni parla�mentari; nessuno che abbia pro�testalo. Ora dovremmo disegna�re i nuovi corsi di laurea entro questi vincoli; dovremo decide�re quanto studio individuale deve accompagnare le lezioni, o le attività che non si esaurisco�no in loco; è probabile che si arriverà a dire lai, preveden�do quindi che lo studente stia all'Università 3 ore al giorno, non di più (risolto il problema dell'affollamento). Sarà difficile dire di meno per tale rapporto, o proporre un'offerta più impe�gnativa agli studenti, innanzi tutto perché il rapporto è ragio�nevole, e poi perché ci si può immaginare i rappresentanti sindacali (professore, per stu�diare la sua materia abbiamo già esaurito il carico di legge, metta fine al corso); e ancor prima i colleghi, che inviteran�no a non caricare troppo gli studenti, altrimenti questi scap�peranno verso altre lauree, e ormai tutto dipende dal nume�ro di studenti, inclusi fondi per ricerca e stipendi (ma perché poi far pagare tasse alte per una simile offerta?). Ogni commen�to è superfluo: si faccia il con�fronto con la situazione attuale e si capirà il drastico ridimensio�namento dell'insegnamento uni�versitario: il carico di lavoro previsto è inferiore a quello della attuale scuola secondaria. Ma, a parte i livelli bassi che sembrano motivati da quel sen�so di fatica e inferiorità nei confronti del lavoro culturale che Gramsci ammetteva, e de�plorava, come tipico della men�talità proletaria esiste o è mai esistita un'altra civiltà in cui lo Stato fissa il numero di ore di studio individuale? A quando anche il limite sul tempo di preghiera? Gabriele Loili Università di Torino

Persone citate: Gramsci

Luoghi citati: Torino