Schroeder: non ritiro il velo sui neofascisti di Emanuele Novazio

Schroeder: non ritiro il velo sui neofascisti Schroeder: non ritiro il velo sui neofascisti «Quel che vede per Vienna deve valere anche per Roma» Emanuele Novazio corrispondente da BERLINO Der Spiegel: «Signor Cancellie�re, le sue osservazioni sul neofa�scismo ilaliano hanno provoca�lo grande inquietudine, a Ro�ma». Gerhard Schroeder: «Quel che vale per l'Austria deve vale�re anche per gli altri Paesi dell'Unione europea. Soltanto questo volevo sottolineare». Il Cancelliere dunque non smor�za: nel primo commento airirrituzione con la quale sono state accolte in Italia lo sue dichiara�zioni alla Zeit di gioved�scorso ll'Unione Europea dovrebbe im�mischiarsi anche nello vicende politiche ilaliano «se i neofasci�sti sedessero di nuovo al gover�no»), Schroeder rilancia sempli�cemente quanto il suo consiglie�re per la politica estera Michael Steiner aveva subito dichiarato a Im Stampa. Senza argomenta�re le durissime critiche che gli sono state rivolto a Roma, e senza concessioni. Senza, soprallullo, dar segno di volere correggere il tiro a proposito del «neofascismo italiano», che nel�l'intervista alla Zeit era citato senza far cenno ad un partito, ma con una trasparenlenllusiono ad Alleanza Nazionale e alle sue passale responsabilità di governo insieme con Forza Ita�lia. Del resto, insiste Schroeder nell'intervista allo Spiegel, «l'Europa oggi è anche una comunità di valori»: «Europa non è più un semplice "mercato comune", è anche un "luogo di valori comuni'». Una circostan�za che negli ultimi anni ha reso «più profonda» l'integrazione fra �vari Stati dell'Unione ma, contemporaneamente, «giustifi�ca 11" ratto che i partner isi preoccupino di più gli uni degli altri e si intromettano d�più, rispetto a quanto era possìbile in passato». La durissima reazione alla partecipazione ai go�verno austriaco del partito d�, Joerg Haider (un «populista di "tioUtra» più"che un kneónazista», secondo Schroeder) nasce anche da questa «evoluzione» nella politica intema europea, che si accompagna a una più generale evoluzion^ln ■corsp' aH'ipternodella Comunità: «Molti problemi economici pos�sono èsseri? risolti SèTtWritò""a" livello europeo, oggi. L'intero settore della politica finanzia�ria ed economica diventerà sem�pre più europeo, e lo spazio d�manovra nazionale diventerà sempre più piccolo», prevede il Cancelliere. Consapevole che la crisi nella anale Io scandalo dei fondi neri ha fatto precipitare la Cdu potrebbe «creare un vuoto accanto alla destra demo�cratica», in Germania. Consape�vole che «Questo vuoto potreb�be essere occupato da gente che la pensa allo stesso modo di Hàmèf :"unó sviluppérdel quale nessuno potrebbe certamente essere soddisfatto». Per rimanere stabile, la de�mocrazia tedesca ha dunque bìsogno di «un forte partito democratico di destra»: «Sarei l'ultimo», garantisce Schroe�der, «a provare soddisfazione dalla dissoluzione della Cdu», un partito che «come l'Spd dopo il cambio di governo del 1982 ha bisogno d�un totale rinfiovamentb ' di contenuti» per salvarsi. Il rischio di instabi�lità il «rischio H^ui^ni,-, npn può' tuttavia'essere escluso,' se è vero che lo scandalo che sta devastando la Cdu di Helmut Kohl e Wolfgang Schaeuble «ha fatto aumentare in Germania la distanza dalla polìtica e di con�seguenza anche dai partiti», sottolinea il Cancelliere. Ma la stessa evoluzione della crisi («una crisi della Cdu, non della democrazia e dello Stato») con�ferma che «le istituzioni funzio�nano, in Germania, cos�come funziona il molo di sorveglian�za della stampa. Al punto che posso dire all'estero con piena consapevolezza: tutto questo è un segno d�cultura democrati�ca». La cornice di una riflessione che coinvolge non soltanto l'Au�stria e la Germania ma tutta l'Europa resta il peso del passa�to tedesco. Avrebbe mai imma�ginato Schroeder, nel momento m cui è diventato Cancelliere, che il «fattore-passato» avreb�be svolto un molo sempre più importante nella politica estera della Germania unita? «No. Al�l'estero continua ad esserci que�sta particolare sensibilità nei confronti della Germania, più marcata di quanto in preceden�za non ritenessi anch'io. Per questo insisto: se noi tedeschi soddisfacessimo il désì'dèriò'ftei bavaresi (la Csu di Edmund Stoiben^ndr), e mostrassimo magnanimità liei confronti 'di Haider, ci awieremmo su un rischioso "sonderweg", una via tedesca pericolosamente specia�le». «L'Europa non è più un semplice mercato ma è anche una comunità di valori Perciò ci interessa l'attività dei partner I Cancelliere Gerhard Schroeder con il presidente del Consiglio Massimo D'Alema