E gli insegnanti «occupano» Roma
E gli insegnanti «occupano» Roma E gli insegnanti «occupano» Roma Oggi lezioni bloccate, sabato manifestazione Cisl Mario Tortello Bufera sulla scuola, scuola nella bufera. Potreb�bero essere giomi «chiave», quelli da oggi a sabato, per il futuro delle riforme del nostro sistema formativo. Nonostante il (tardivo ma coraggioso) dietro-front del ministro Luigi Ber�linguer sul contestato «concorsacelo» che avrebbe dovuto premiare con un aumento lordo di 6 milioni di lire l'anno 150 mila docenti ritenuti «più bravi», il sindacato autonomo GUda, i Cobas degli insegnanti e diverse altre sigle «minori» hanno confermato la giornata di agitazione nazionale, che rischia di bloccare oggi la normale attività didattica in molte scuole italiane. Blocco delle lezioni, sit-in dinnanzi al mini�stero di viale Trastevere (Gilda), corteo nel pieno centro di Roma (Cobas): una protesta tuit'altro che da sottovalutare. La prima so.presa potrebbe venire dalla partecip.izione allo sciopero, ben superiore forse alla reale adesio�ne di maestri e professori alle sigle sindacali o di base che l'hanno proclamato. C'è chi paventa un'astensione dal lavoro di notevoli dimensio�ni, paragonabile solo a quelle che nei primi Anni 70 portarono alla firma di quei decreti delegati che hanno coinvolto anche genitori e studenti nella «gestione democratica» della scuola. Si tenga conto che solo un 30 per cento degli insegnanti ha oggi in tasca una tessera sindaca�le. Nel giro di vent'anni, le sigle tradizionali della scuola (comprese quelle del sindacalismo autonomo) hanno perso circa il 20 per cento degli iscritti. Alla vigilia dello sciopero, ministro e sindaca�ti hanno messo le mani avanti. Berlinguer ha corretto il tiro, manifestando la sua disponibili�tà a incontrare i Cobas «non durante lo sciope�ro», ma «in ogni altro momento le oi]ganizzazioni sindacali che ne facciano richiesta». E la Cgil-scuola ha schiacciato il piede sull'accelei atore: «Aprire immediatamente una fase di discussione capillare e di consultazione dei propri iscritti, avanzando formalmente la ri�chiesta che il confronto si concluda con una consultazione istituzionale degli insegnanti (leggasi: referendum), allo scopo di consentire ad ognuno di esprimere le proprie valutazioni e i propri orientamenti». Oggi, a fianco di Gilda e Cobas, si schiereran�no non solo i rappresentanti di Rifondazione comunista, ma anche quelli dei Verdi e del Pdci di Armando Cossutta, che pure fanno parte di maggioranza e governo. Anche i Ds fanno un passo indietro: Giorgio Tonini, responsabile della formazione per la Quercia, ritine «sbaglia�to» il megaconcorso e sollecita «altre procedu�re». Sulle riforme, infine, a partire da quella dei cicli scolastici appena approvata dal Parlamen�to, pesa il pollice verso della Cisl, che annuncia per sabato un'altra maxi manifestazione a Roma. Parola d'ordine: «Stop alla politica scola�stica del governo». Un no che pesa come un macigno sui passi prossimi venturi.
Persone citate: Armando Cossutta, Berlinguer, Giorgio Tonini, Mario Tortello
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