Cofferati apre al decreto anti-scioperi

Cofferati apre al decreto anti-scioperi Cofferati apre al decreto anti-scioperi Il governo accelera i tempi: «Tuteliamo i turisti del Giubileo» ROMA Torna in discussione alla Ca�mera il disegno di legge per modificare il regolamento de�gli scioperi nei sevizi pubblici essenziali, ma il suo iter si annuncia difficile e lungo tan�to da far chiedere a gran voce la sua trasformazione in de�creto legge. «Certo, se i Leiupi per la legge sono questi ha commentato ieri il leader del�la Cgil Sergio Cofferati dai microfoni della trasmissione radiofonica "Radio anch'io", l'idea del decreto legge non è peregrina». «Se le nuove nor�me non verranno rapidamen�te approvate dal Parlamento, ò giusto che ci pensi il gover�no con un decreto», gli ha fatto eco il presidente dei senatori dei Democratici di Sinistra Gavino Angius. Un altro appello ad affretta�re i tempi è giunto dal mini�stro della Funzione Pubblica, Franco Bassanini, che giudica «necessaria ed urgente» una rapida approvazione della leg�ge «per prevenire e contrasta�re le agitazioni selvagge parti�colarmente gravi per i loro effetti nel settore dei traspor�ti pubblici, in ispecie nel periodo del Giubileo». Le parole di Cofferati, An�gius e Bassanini vanno lette alla luce dei dieci mesi tra�scorsi dal momento della pre�sentazione del progetto che avrebbe dovuto evitare all'Ita�lia alle prese con i turisti del Giubileo le paralisi delle agita�zioni di categoria: il Giubileo è arrivato, i primi turisti anche, ma le nuove regole sono ancora ben lontane dal�l'essere state approvate e l'Italia si trova a le soglie di una nuova ondata di scioperi. Sul via libera pesa la con�trarietà dell'opposizione, ma anche di Rifondazione comu�nista, che ha presentato 900 emendamenti. Due giorni fa fra la maggioranza e il partito di Bertinotti sembravano es�serci stati segnali di disgelo. Il relatore aveva presentato due emendamenti che erano stati giudicati favorevolmen�te. Il primo stabilisce i criteri per valutare i servizi indi�spensabili, rispettando i dirit�ti degli utenti e dei lavoratori, e definisce le fasce orarie dei servizi oppure l'utilizzo mas�simo del 30 per cento della forza lavoro e non oltre il 50 per cento dei servizi. Il secon�do emendamento introduce una sanatoria per i provvedi�menti in corso nei riguardi dei lavoratori e dei sindacati. Ieri la presa di posizione di Rifondazione e della maggio�ranza sul decreto legge he provocato un nuovo raffred damento dei toni. Seconde Ugo Boghetta, responsabile Trasporti di Rifondazione, la legge sul diritto di sciopero e quella sulla rappresentanza sindacale devono entrare in vigore contestualmente: «Ri�teniamo che le due cose siano inscindibili e che la foga de�magogica di condannare le agitazioni di questi giorni abbia fatto perdere di vista il fondamentale problema della frammentazione delle sigle. Colpisce che autorevoli espo�nenti sindacali come Coffera�ti e della maggioranza come Angius continuino a proporre il ricorso al decreto legge piuttosto che accennare a un compromesso con Rifondazio�ne». La posizione di Rifondazio�ne comunista non è l'unico scoglio presente sulla strada della nuova legge. Se anche la legge fosse approvata in tem�pi rapidi, secondo il presiden�te della commissione di Ga�ranzia Gino Giugni, avrebbe poche possibilità di risolvere realmente il problema degli scioperi. Il testo all'esame dell'aula prevede la rarefazio�ne degli scioperi, un giro di vite a le sanzioni per chi non rispetta le regole, l'introdu�zione di tentativi di concilia�zione fra le parti e la revoca dello sciopero verrà sanziona�ta. In realtà afferma il presidente della commissione di garanzia perchè la situazione cambi realmente sarob)e necessario «superare la rammentazione dello orgalizzazioni sindacali». La risposta alle denunce del presidente Giugni giunge proprio dai principali destinatari delle accuse, i sindacati, li' Pietro Lari/.zn, leader della Uil ad ammettere che, ò vero, «il problema esiste», ma osiste anche il modo per risolverlo: «Garantire il diritto completo di ciascun sindacato a proclamare lo sciopero, ma lo sciopero diventa esecutivo soltanto se ottiene il parere favorevole di almeno il 51 per cento degli addetti dell'azien�da» a cui si riferisce la verten�za. Inoltre, si devono prevede�re «il referendum e l'arbitrato obbligatorio che emetta sen�tenze e sanzioni per gli ina�dempienti, senza alcuna diffe�renza: sia nei confronti dei sindacati che delle aziende». If. ama.) Ma Rifondazione comunista continua a opporsi: «La nuova legge e quella sulla rappresentanza sindacale devono entrare in vigore nello stesso momento» Pessimista Giugni, presidente della Commissione di garanzia: «Perché la situazione cambi si deve superare la frammentazione delle organizzazioni sindacali» II disegno di legge per modificare il regolamento degli scioperi nei servizi pubblici si annuncia di difficile approvazione alla Camera e si fa concreta l'ipotesi di un decreto delgoverno

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