Per la corsa di Al Gore il sex-symbol Di Caprio

Per la corsa di Al Gore il sex-symbol Di Caprio «Condivido con il vice presidente l'impegno ecologico». E tra le star Michael Jordan si schiera con Bradley Per la corsa di Al Gore il sex-symbol Di Caprio L'attore: sono pronto ad affiancarlo nella sua campagna elettorale Andrea di Robllant corrispondente da WASHINGTON Leonardo di Caprio tifa per Al Gore nella corsa per la Casa Bianca. E rimpiange il fatto che i suoi impegni cinematografici gli impediscano di far campa�gna assieme al suo candidato preferito in giro per il Paese, lanciando sguardi languidi alle folle di ragazzo urlanti per otte�nere il loro voto. «La mia idea era semplicemente di mettermi alle spalle di Gore e offrire al pubblico le mie espressioni hard core», ha confessato alla rivista Time, che l'ha messo in coperti�na questa settimana. A quanto pare dietro l'idilio Gore-Di Caprio c'è soprattutto l'impegno del vice presidente sul fronte ambientale. Il giova�ne sex-symbol ha una passione per i problemi legati a l'effettoserra e per le speci in via di estinzione (vedi in particolare la tigre della Tasmania, vero palli�no di Di Caprio). Ed è convinto che Gore alla Casa Bianca sareb�be una garanzia in più per l'ambiente. Nella grande corsa agli spon�sor elettorali, l'uscita di Di Ca�prio è indubbiamente una bella conquista per Gore anche se il giovane attore esercita il suo fascino soprattutto sulle teenager che non possono ancora volare. Ma il vice presidente aveva bisogno di sfoggiare un bel nome dopo lo straordinario «acchiappo» da parte del suo rivale per la nomination demo�cratica, il senatore Bill Bradley, per il quale è sceso in campo nientemeno che il grandissimo Michael Jordan. Ora, che Jor�dan si schierasse con Bradley, anche lui un ex campione di basket, era nelle carte. Ma nes�suno aveva previsto l'ondata di spot che il più grande cestista di tutti i tempi sta facendo per aiutare il suo amico Bradley il quale continuava a perdere ter�reno rispetto a Gore od aveva bisogno di qualcuno che mettes�se un po' di brio e fantasia nella sua campagna elettorale. Ma non è stata una giornata tutta positiva per Gore. Nel giorno di Di Caprio, il vice presidente ha dovuto subire un altro abbraccio di Clinton, que�sta volta on line. Nella sua prima intervista in diretta al popolo di Internet il Presidente ha detto che Gore è stato «il più grande vice presidente della sto�ria», e che farà il possibile (nella misura del possibile) per aiutar�lo a conquistare la Casa Bianca. Ma il sostegno di Clinton, si sa, è un'arma a doppio taglio. E' ve�ro, l'economia va a gonfie vele e il Paese non è mai stato in condizioni migliori. Ma l'Ameri�ca vuole voltar pagina si sente sempre dire e Gore ha paura che voltando pagina con troppa esuberanza lo scaraventino fuo�ri dalla Storia. Insomma, l'ab�braccio di Di Caprio è un'altra cosa. E sempre in tema di ab�bracci politici c'è da registrare lo svincolo di Donald Trump, che ha rinunciato a candidarsi nelle presidenziali per il Partito riformatore di Ross Perot. La decisione del costruttore miliar�dario è venuta 24 ore dopo che il governatore del Minnesota, l'ex lottatore Jessc Ventura, aveva annunciato che lasciava il parti�to. In realtà il Partito riformato�re ha tutta l'aria di un vascello che affonda. Jesse Ventura e Donald Trump si sono imbarca�ti in una scialuppa di salvatag�gio e si sono allontanati in fretta, prima che lo scafo li trascinasse di sotto. Imperterri�to sulla nave che affonda rima�ne Pai Buchanan, l'isolazionista che con ogni probabilità sarà il candidato dei riformatori alle presidenziali. Sempre che il mi�liardario Ross Perot, di nuovo al timone nella cabina di pilotag�gio, riesca a mantenere il suo partito a galla fino a novembre.

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