La moglie firmò per farlo uscire

La moglie firmò per farlo uscire La moglie firmò per farlo uscire Delitto a Palermo: «Servivano cure, non il carcere» Antonio Ravidà corrispondente da PALERMO Vittima e carnefice avevano pro�vato ma senza successo ad anda�re d'accordo dopo che lui le ave�va assassinato 'amante, Agosti�no Piazza, con nove colpi di pisto�la la mattina dell'11 dicembre 1992. E per fargli restituire pri�ma del tempo la libertà Aida Franco, anche pensando ai due figli di 15e 11 anni, aveva firma�to l'istanza per il suo definitivo abbandono degli arresti e per l'affidamento ai servizi sodali. Un bel regalo, dopo la condanna a 14 anni per lo più ridotta in Appello (e confermata dalla Cas�sazione) a 10 anni e due mesi, inflìtta con il riconoscimento d�tutte le attenuanti, inclusa quella della seminfermità di mente. Co�s�proprio grazie a questa inspera�ta decisione della moglie l'ex guardia carceraria, Salvatore Longo, aveva potuto godere di tutte le norme garantiste delle leggi Gozzini e Simeone: sconto di pena, arresti domiciliari, ecc. Ma Aida Franco in quel mo�mento ignorava che ben presto si sarebbe dovuta ricredere, umaiamente. Infatti, appena libero con tre anni d'anticipo, Longo aveva ricominciato con la sua gelosia sronta a esplodere anche quando ei indossava la minigonna o lavo rava, posando come modella, al�l'Istituto d'Arte. Un tarlo che non gli dava tregua e che nella notte tra venerd�e sabato l'ha spinto a uccidere d�nuovo, vittùna stavol�ta la moglie, che ha massacrato con numerose forbiciate. E quan�do poco dopo Longo si è costitui�to nel commissariato di polizia Mondello in riva al mare, nell'al�tro capo di Palermo, ha detto di essersi disfatto delle forbici in�sanguinate gettandole in un cas�sonetto portariTmu vicino al pa�lazzo dove ha assassinato Aida e di aver quindi ingoiato alcune pillole di tranquiUantL Gli inqui�renti dubitano però che abbia tentato di suicidarsi. Ora si attendono l'interrogato�rio, l'autopsia e una scontatissima nuova perìzia psichiatrica, mentre i due figli cominciano a comprencere, fra le lacrime, di bS! ^n. limasti soli. La polizia contìnua la riceioa di testimo�nia; iz? ''ndicative, «A Uh era rassegnata, ma a 36 •mnt volev condurre un'esisten�za diversi., o .nunque amava i figli più di st stessa», ha detto un'amica. Un altro amico è sicu�ro che Aida vivesse ormai nel terrore dopo le icenate e anche le botte che il marito le avrebbe dato da quando la martellava di insistenze, perché gli consentisse di tornare con lei e la pedinava sempre tormentato dalla gelosìa. L'esperimento della nuova convi�venza fatto dopo la scarcerazio�ne, l'anno scorso, era naufiragato mìseramente. Allora Longo se n'era andato per un breve perio�do a Reggio Emilia ospite d�una sorella. Quando era tomaio in Sicilia si era stabilito in un resi�dence di Monreale a non più d�tre chilometri da casa di moglie e figli. Le polemiche intanto non si smorzano e interviene anche Al�berto Simeone, avvocato e depu�tato d�An, «padre» della legge d�cui si è avvalso anche Longo. Simeone parla d�demagogia, at�tribuisce alla sola «legge Gozzini» i benefici che hanno permesso all'omicida di lasciare la cella e perfino la semìlibertà. Quindi ac�cusa: «Se fosse stato curalo, Lon�go non avrebbe ucciso di nuovo». Simeone critica il procuratore d�Palermo Pietro Grasso secon�do il quale «il carcere risolve tutti i problemi». La lìnea di Simeone è condivisa, neanche a dirlo, dal suo collega d�partito e penalista, il deputato palermitano Enzo Fre�gala difensore di Longo in Assise, in Appello e in Cassazione. «Servi�vano cure e non LI carcere», affer�ma Fregala partendo all'attacco di Grasso: «Alcuni procuratori della Repubblica devono capire che non lutto si risolve con il carcere». Secondo Fregala «la questione non è se Lonj;o sia uscito dalla cella sei mesi o un anno prima. Anche se fosse toma�io Ubero cinque anni dopo, non essendo stato curato, la sua psico�patia l'avrebbe spinto a uccidere di nuovo. La verità è che in Italia, per legge, abbiamo immaginalo di poter abolire la follia». Salvatore Longo. l'ex agente di polizia penitenziaria che ha ucciso ia moglie a colpi di forbice. La donna aveva firmato la richiesta per gli arresti domiciliari, ma subito dopo l'ex marito aveva iniziato a perseguitarla

Luoghi citati: Italia, Monreale, Palermo, Reggio Emilia, Sicilia