«Ho sentito: ergastolo, sono esplosa dentro»

«Ho sentito: ergastolo, sono esplosa dentro» PRO E CONTRO LA PENA LUNGA UNA VITA «Ho sentito: ergastolo, sono esplosa dentro» Subito dopo la sentenza, nel carcere dove è Mariena Sica inviato a FOGGIA Mariena ha guardato la tv in camera, otto di sera, non ha pian�to, Mariena non-piange mai. Le altre detenute l'hanno lasciata in silenzio. La parola «ergastolo» l'ha sentita in diretta, «beh, no che non se l'aspettava», dice il suo avvocato Raul Pellegrini. An�na Maria invece se lo sentiva: anche lei, in cella da sola, tv accesa, otto di sera, il mondo che si chiude, la porta sprangata. «E' da quando l'ha chiesto il pm che non riesco a dormire». Mariena adesso ha una tuta blu, striscia bianca sui fianchi, i capelli ricci che si gonfiano, gli occhi neri che se ti guardano ti entrano addos�so: è diventata più bella, non sappiamo se vuol dire qualcosa, lo raccontano anche le altre dete�nute, qualche extracomunitaria, alcune ladruncole, due cinesi den�tro per tentato omicidio, però è diventata più bella di Anna Ma�ria, più bella di prima. Mariena ha visto Matteo Galasso, consi�gliere regionale, il suo codazzo appresso, ha capito che erano li per lei, è scappata in bagno, s'è chiusa dentro. E' uscita solo quan�do se ne sono andati via tutti. Ha detto, Mariena: «Abbiamo confes�sato, mi sono pentita, che senso ha l'ergastolo». Anna Maria ha più rabbia, più solitudine: «Di che cosa parlano in tv? Che cosa vogliono da me? Che cosa volete tutti quanti?» Le loro vite adesso sono divise. Mariena è in carcere a Foggia. Anna Maria a Trani. Anche le loro linee di difesa si sono biforca�te. Mariena è contro Anna Maria, e il suo avvocato Raul Pellegrini racconta che subito dopo la sen�tenza, s'è sfogata: «E' tutta colpa di Anna Maria». Anna Maria è in un angolo: è contro tutti, è contro se stessa. Tace spaurita. Nelle sue lettere diffida di tutti, anche di chi le sta vicino: «Siccome lavora�te dalla mia parte, perdonatemi se mi confido in modo colloquia�le». Anna Maria è sola. Mariena cerca di allontanarsi. Dell'amica dice: «Appartiene al passato. Io non devo voltarmi a guardarlo. Lontano da lei ho ritrovato me stessa. Due anni di carcere mi hanno fatto crescere più degli ultimi cinque anni in libertà». Però aveva una paura grande, e adesso dice che «è da due o tre giorni prima della sentenza che non riesco più a far nulla." Ho vissuto come inebetita. Non rie�sco più a studiare, mi alzo per farlo, tutte le mattine, come sem�pre, ma guardo i libri e non vedo quello che c'è scritto. Quando ho sentito la parola ergastolo in tv, mi è sembrato di esplodere den�tro». All'agente di custodia che la segue da vicino e con la quale ha stretto amicizia, ha confessato che l'altra sera, al momento della sentenza, «era la prima volta che mi vedevo in tv. Ho sempre rifiu�tato di leggere gli articoli che mi riguardano e di vedere le trasmis�sioni che parlano di me. Non sanno niente, non mi piace quello che dicono». Oggi, invece, Ù pri�mo giorno conl'ergastolo sulla testa, «mi sono alzata all'alba, ho fatto la spesa e mi sono preparata da mangiare: a me piace cucina�re». Anna Maria non ha dormito. E' distrutta, nasconde gli occhi e vorrebbe nascondere anche la sua vita. In paese, raccontano che era bellissima, riccioli biondi, sguardo di ghiaccio: «Aveva fatto anche innamorare suo papà e sua mamma». Era un modo per dire che conquistava tutti. Adesso, Anna Maria sembra aver perso tutto il suo potere. Quando si sono viste in aula, Mariena non l'ha degnata nemmeno di imo sguardo di saluto, e l'ha sfuggita sempre, anche nel momento in cui hanno dovuto sfiorarsi. Anna Maria dice dei suoi giorni: «Vivo senza pace, non conosco più la serenità». Mariena confessa: «Qui dentro mi sento protetta. Non devo dimostrare niente a nessuno, ma vengo accettata per quello che sono». Racconta del suo passato come di un incubo senza spiegazione. Il tragico è che anche agli altri non interessa trovare una spiegazione. La Gene�razione X uccide sempre più spes�so, senza un motivo? Se sono donne, condanniamole come stre�ghe all'ergastolo. Lei dice: «Le altre detenute me lo ripetono sempre: dopo averti conosciuta, non riusciamo a credere che tu abbia potuto uccidere. Non ci credo neanch'io. Ma fuori dicono che l'ho fatto». Anna Maria invece sfugge ogni riferimento al suo passato, e non si capisce se vorrebbe solo rimuo�verlo. Non riesce a decifrare un rimorso, la sentenza è diventata solo mia condanna. Dice: «Io vo�glio solo che mi lascino in pace, che mi lascino respirare». Doma�ni tornerà suo padre a trovarla. Con i genitori, è sempre dura, forte. Anna Maria non sa più che da che cosa si deve difendere. Mariena lo sa benissimo: «Dai sogni». Che morale ti ha lasciato questa-storia? «La morale è che io non voglio più sognare. Mai più. Non ci crederò più, ora l'ho impa�rato. I sogni sono pericolosi». |p,sap,] «E'tutta colpa di Anna Maria lei ora appartiene al passato: io ho ritrovato me stessa. Da tre giorni non riesco a fare nulla non leggo i giornali, odio quello che scrivono. Cos�mi alzo all'alba e cucino» IL SINDACO. Con la sentenza il paese s�è scrollato d�dosso questa brutta storia. A Castelluccìo dei Sauri quasi tutti sono d'accordo con la decisione dei giudici. Non il sindaco, Gaetano De Rumeri: «La semenzaè stata per noi atroce come atroce è stato il delitm. O seniianx) sconfitti per la secorxfa voha come società civile. Abbiamo la responsabilità sociale e d^le di questi giovani che sono indotti a commettere questi atti criminosi. Nessuno poteva immaginare quanto è successo; purtroppo è un marchio che d rimarrà per sempre. Il paese ha dmostraro nnaturità in questa vicenda, abbiamo cercato già dal primo giorno, di stare vicino alle tre famiglie. Abbiamo sofferto con loro» L'ARC I VESCOVO «Si tratta d�una richiesta eccessiva, speriamo che la risposta non sia dello stesso tenore-. Monsignor Domenico D'Ambrosio. arcivescovo d�Foggia, aveva commentato cosi la richiesta dell'ergastolo. «E "na pena severa-ha detto II parroco, don GaetarroMarchegiano-una comunità cristianadeve stringersi nella preghiera perché le due ragazze ritrovino se stesse» IL FRATELLO. Si dispera tra le lacrime. Luigi Botticelli, fratello di Anna Maria. «Per altri omicidi avvenuti in provincia di Foggia, i giudici si sono comportati in maniera diversa, condannando gli imputati a pene inferiori. Ho l'impressione che qui in paese ci sia troppa crudeltà contro mia sorella e contro Mariena». Luigi, disoccupato, dice di non riuscire a trovare lavoro. «A Castelluccìo. ma anche altrove mi emarginano. Accade da due anni, dalla sera dell'omicidio. Non riesco a trovare lavoro, sono costretto a vivere grazie ai miei genitori. Dicono che le colpe di mia sorella siano anche le mie». LA MADRE E LA SORELLA DI NADIA Rocchina Gesualdo, e Patrtóa Roccia, hanno esultato dopo la sentenza. La sorella ha ricordato: «NacSa sarebbe contenta era favorevole a punire le persone cattive con l'ergastolo. Ne avevamo parlato, io ero per la pena d morte, lei dksva; no, restare tutta la vita dietro le sbane, quella è la punizione più dura. Mariena Sica, la ragazza studia in carcere Giurisprudenza

Luoghi citati: Castelluccìo, Foggia, Trani