Regionali, maggioranza avanli piano

Regionali, maggioranza avanli piano Regionali, maggioranza avanli piano Ma i litigi potrebbero fare il gioco del premier per 112001 Maria Teresa Meli ROMA Il cerchio sta per chiudersi, e il centrosinistra, alla meno peggio, si avvia a mettere la parola fine alla complicala vicenda delle can�didature regionali. Non manche�ranno, nei prossimi giorni, avvita�menti, pentimenti, marce indie�tro e le classiche sorprese dell'ultiraa ora. Come quella di un ravvedimento di Rosa Russo Jervolino, la quale alla fine, visto che le pressioni nei suoi confron�ti sono molle, potrebbe cambiare idea (del resto, Hassolino non lo ha forse fatto?) e accettare di scendere in liz/.a a Napoli. Il capoluogo campano al Ppi (si fanno diversi nomi, ira cui, novi�tà della serata, quello di un giovane deputalo popolare, Do�menico Tuccillo); la Calabria al recuperalo Sdi; la Basilicata a Clemente Mastella (sebbene una mela buona dei ds lucali non sia disposta a fare questo sacrificio). Ma non sarà un lieto fine, questo ò sicuro, anzi, questa storia delle regionali ha uonlribuito a deterio�rare; ulieriormenle i rapporti in�terni alla maggioranza. Poco male, per D'Alema, per�ché se il centrosinistra ottiene un successo in questa prova elettora�le le sue «chances» per il 2001 aumentano. Tant'è che il presi�dente del Consiglio assicura cos�i suoi, alquanto lilubanli dopo l'as�salto a Palazzo Chigi di Hassolino e Parisi: «Pino alle regionali, io non mi muovo, faccio finta di niente di fronte agli attacchi. Dopo, se si vince, la situazione sarà chiara a lutti». Il premier, del resto, non può non vedere che quanto accade nel centro del centrosinistra lo favorisce, quale che sia il risultato elettorale d'aprile. Tulli quelli che non sono diessini, o simil-lali, hanno una sola possibilità di imporre un loro candidato alla presidenza del Consiglio nel 2001: mettersi insieme. Quel che sta succeden�do, invece, è l'esatto contrario. Lo si è visto al tavolo delle regionali in cui ognuno è andato per conto proprio (salvo che sul «no» al candidalo di Hassolino a Napoli). E non solo li. L'invilo rivolto da Arturo Parisi a federa�re le forze che non vogliono restare all'ombra della Quercia e caduto nel vuoto e il leader del�l'Asinelio e stato costretto ad annunciare, non più lardi di due giorni fa, che non è detto che i Democratici si presentino in quanto tali alle elezioni. Ossia, li dove potranno unirsi agli altri lo faranno, nelle regioni in cui que�sto non sarà possibile potrebbero non scendere in campo. Già, Parisi finora non è stalo granché fortunato con i suoi inter�locutori. Enrico Boselli, che pure lo slima, gli ha fallo sapere che «finché c'è Di Pietro nei Democra�tici lo Sdi starà per contro pro�prio». Il Ppi è in imbarazzo e non si sa che cosa succederà in quel partilo. Pierluigi Caslagnelti ha dei problemi con il leader dell'Asi�nelio. Ma ne ha anche nel proprio partito. Franco Marini, che pure è stalo il principale sponsor del�l'attuale numero uno di piazza del Gesù, sembra avere qualche rimorso per la. scelta fatta a suo tempo. Nel corso di una chiacchie�rala confidenziale con Ciriaco De Mita, l'ex segretario popolare ha lascialo cadere là un'ipotesi: «Ve�diamo che cosa accade alle regionali, e poi si penserà a che cosa fare con il segretario. In fondo Dario Kranceschini non sarebbe male...». Riflessioni ad alla voce, certo, che magari non avranno alcuna conseguenza pratica, però rappresentano indubbiamente un segnale. Del resto, le candida�ture per le regionali hanno creato non poco malcontento nel Ppi, il che non contribuisce sicuramen�te a migliorare la situazione. E mica è finita qui. Il cei.ixo è una fonte inesauribile di fibrilla�zioni e di divisioni. Clemente Mastella, da qualche giorno in qua, si sta dando un gran da fare. Ha avvicinalo qualche autorevo�le esponente del Ppi meridionale per prospellargli l'ipotesi di dare vita a una sorta di Lega del Sud. «Nel Mezzogiorno è stalo il ragionamento del leader del�l'Udeur fra noi e voi abbiamo il dieci per cento. Se ci mettessimo insieme potremmo creare una forza del Sud e ottenere un nume�ro di collegi approprialo per un movimento che ha quelle percen�tuali, certo maggiore di quello che potremmo prendere in que�sta situazione. Io ne ho già parla�to anche con Marco Minnili». Gli interlocutori di Mastella che ieri ha incontrato anche Sergio D'Antoni hanno tratto l'impres�sione che il sottosegretario alla presidenza del Consiglio non si fosse mostrato contrario al dise�gno di Mastella. Ma si è trattato solo di un'impressione, conforta�la da questo retropensiero: in fondo a D'Alema una formazione del genere non dispiacerebbe, perché di certo non darebbe il suo appoggio al candidato di Parisi alla presidenza del Consi�glio per il 2001. Sempre più diffìcile l'intesa tra i «non diessini» della coalizione

Luoghi citati: Basilicata, Calabria, Napoli, Roma