Stupire a letto e nel metrò lo stile del New Yorker

Stupire a letto e nel metrò lo stile del New Yorker Compie 75 anni il settimanale di Fitzgerald, Bellow, Updike Stupire a letto e nel metrò lo stile del New Yorker Fiamma Arditi NEW YORK ABBIAMO dato l'impressio�ne di essere troppo umorijstici», scriveva Harold j Ross in una lettera ai collaJboratori lo stesso giorno dell'uscita in edicola del primo nume�ro, il 21 Febbraio 1925, «dobbiamo cambiare il trucco e apparire un po' più seri e concreti... insomma, dobbia�mo dire qualcosa, ma essere piacevoli e intelligenti». Le 30 mila copie del New Yorker, però furono esaurite nelle edicole della città in meno di 36 ore. Sicché per il secondo numero la tiratu�ra sal�a 40 mila. Ross, che lo aveva inventato, lo diresse fino a quando mori nel 1951. Gli successe William Shawn, poi nel marzo dell'S? gli diede il cambio Robert Gottlieb, seguito nel '92 da Tina Brown, ex direttrice di VanityFair, e nel '98 da David Remnick, premio Pulitzer per il suo libro Lenin 's Tomb e corrispodente a Mosca per il Washington Post. La sede dall'estate scorsa è stata trasferita in piena Broadway, a Times Square, al ventesimo piano del Condè MjjMMÌMJBMSB^feil fflBMtfi uti'lLh naie própnetano di Vogueaa compra�to il giomale'di Ross. E per adesso lo lascia libero di continuare ad andare per la sua strada. Le porte dell'ascenso�re si aprono e davanti mi trovo un uomo alto giovane in pullover. E' David Remnick, che mi fa strada. Attraversiamo corridoi lunghissimi de�serti e silenziosi alle nove di mattina. Su una parete Remnick mi mostra le copertine, dalla prima all'ultima. Il periodo che gli piace di più è quello degli anni Venti e Trenta, del Moderni�smo, quando ognuna era una vera opera d'arte. Nei Cinquanta e Sessanta le copertine erano buffe e in stile cartone animato, nei Settanta e Ottan�ta il tono è calato e nei Novanta con Saul Steinberg, Ed Sorci, Art Spiegelman, Harry Bliss e altri artisti ancora selezionati con severità, ha cercato di recuperare un'identità ben definita. I disegni originali di quelle degli ultimi dieci anni saranno in mostra alla Galleria di Arte Contemporanea di Roma dal 2 marzo al 28 maggio per festeggiare i 75 anni del settimanale. Qui a New York, invece, in coinciden�za della data storica, viene pubblicato un numero doppio e organizzala una serata speciale, il 14 febbraio, giorno di S. Valentino, in cui verrà consegna�to il primo premio letterario sponsoriz�zato dal New Yorker. E per fare sapere anche a chi non è un fedele abbonato . cosa e. il.mw Yorker, ha pubblicato un'antologia in due volumi su storie newyorchesi e storie di vita. Sono tutti articoli usciti negli anni sulla rivista, firmati da tutti i protagonisti della cultura americana del secolo scorso: da Fitzgerald a Bellow, da Singer alla Sontag e via dicendo. Hemingway non scrisse mai perché costava troppo e il budget del giornale non se lo poteva permettere. Questa settimana c'è un lungo pez�zo dedicato a Jerry Lewis. E' un «profile», il genere inventalo da Ross, che poi è diventato popolarissimo nel giornalismo americano. «Il New Yorker è libero dall'attualità stretta dice Remnick -. Ma è anche quello che dedicò im intero numero a Hiroshima nel 1946, che scende in campo per le minoranze, per l'ambiente». Il New Yorker e anche quello che pubblica articoli, che poi diventano romanzi. Come successe nel 1965 per A sangue freddo di Tniman Capote. E' quello che scopre i talenti dell'America. John Updike mentre studiava a Harvard continuava a spedire racconti e se li vedeva tornare indietro. «Ma mi scrive�vano note gentili», racconta oggi. Fin�ché il 14 agosto '54 gli pubblicarono la pnma poesia e il 30 ottobre il racconto breve Friends /noni Philadelphia. Il New Yorker è anche quello che fa riscrivere un articolo a un collaborato�re otto volle o fa cento correzioni a un solo pezzo. Tanto non ha tolU. L'at�tualità ansiosa di giornali che vengono guardati e buttati non gli interessa. Vuole essere un giornale con cui stare: in metropolitana, al bar, a letto. E da conservare. Evita l'attualità, usa l'ironia, vuole essere conservato E Roma dedica una mostra alla storia delle sue copertine RSSlind Yorker»; adestra la copertina che II settimanale ha preparato per l'ultimo numero del millennio

Luoghi citati: America, Hiroshima, Mosca, New York, Roma, Washington